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Piste ciclabili scomparse per il Giro d'Italia: la questione finisce in commissione

L'annuncio è stato dato dal consigliere del Pd Piero Giampietro. Sotto la lente d'ingrandimento c'è in particolare viale D’Annunzio. Protesta anche la Fiab Pescarabici

Finisce in commissione Controllo e Garanzia la questione delle piste ciclabili "sparite" vicino a viale D’Annunzio in occasione del passaggio del Giro d'Italia nella nostra città. "Colpa" delle strade riasfaltate dal Comune per l'occasione ma senza ridisegnare i tracciati dedicati alle bici che, fino a pochi giorni fa, apparivano lungo la carreggiata nei pressi della cattedrale di San Cetteo. 

Il consigliere del Pd Piero Giampietro è perentorio: "Pescara - scrive ironicamente sui social - sembra aver conquistato un nuovo record: la prima città italiana ad aver utilizzato il Giro d’Italia (una festa bellissima per la nostra città e per l’Abruzzo) per eliminare le piste ciclabili. Giovedì mattina, anche sulla base delle segnalazioni di Fiab Pescarabici, ho convocato una seduta della commissione Controllo e Garanzia per capire come sia stata possibile la scomparsa dei percorsi ciclabili a ridosso di viale D’Annunzio in occasione del rifacimento degli asfalti per il Giro".

Interpellato da IlPescara.it, Giampiero spiega meglio la questione: "Il Giro d’Italia è stata una bellissima festa, e non riusciamo a capire come sia stato possibile che il Comune di Pescara abbia sfruttato proprio questa occasione per eliminare alcune piste ciclabili come i percorsi a ridosso del Ponte D’Annunzio. Come presidente della Commissione controllo e garanzia del consiglio comunale ho convocato una seduta straordinaria con assessori e dirigenti per la mattinata di giovedì 11 maggio, anche perché questa eliminazione arriva proprio quando molti pescaresi tornano ad usare la bicicletta con il tempo migliore, e qualche settimana dopo la scelta di dirottare i fondi ministeriali destinati alle ciclabili al rifacimento dell’asfalto di corso Vittorio Emanuele".

Anche la Fiab, come detto, protesta: sotto la lente d'ingrandimento, in particolare, c'è il nuovo asfalto messo in opera lungo via D’Annunzio dalla rotatoria del Rampigna fino a via Conte di Ruvo, lato Tiburtina, cioè il tratto che domenica scorsa ha visto il transito della carovana rosa. "Crediamo si sia già deciso di mantenere la larghezza delle presunte corsie ciclabili, tali perché non ancora disegnate, al minimo di 1,5 metri, quando nella nostra precedente nota si chiedeva di salire a 2 metri. Torniamo a chiedere di dare finalmente continuità al tratto che viene da sud e che, una volta superata la Cattedrale di San Cetteo, fino ad oggi veniva incredibilmente dirottato su un binario lasciato morire dentro piazza Garibaldi, per poi riprendere vita all’inizio del Ponte D’Annunzio, appena dopo corso Manthonè. Al suo posto un parcheggio per 10 posti auto che toglie naturale continuità all’itinerario ciclabile, a cui sarebbe necessario dare la precedenza".

Per la Fiab "lascia perplessi il “settaggio” a due corsie sull’altro fronte del ponte, lato monte, dove si nota una sovrapposizione di tracciati, ad oggi fuori carreggiata, di cui sfugge il disegno finale. Sta di fatto che ad oggi sembra che per la corsia preesistente non ci sia spazio. Rammentiamo, inoltre, la necessità di rivedere l’assetto funzionale della rotatoria di piazza: dov’è la corsia ciclabile esterna a nostro avviso non risponde a criteri di praticità e sicurezza, essendo inoltre il tracciato perennemente occupato da auto parcheggiate. Non ultima, la corsia preesistente lungo via Conte di Ruvo, direzione ovest est, inclusa in quella preferenziale dei bus, sembra non abbia spazio seppur le bici abbiano lì la possibilità di transitare, come si evince dalla segnaletica verticale".

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