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La Lega difende le ordinanze sul primo maggio: "Centrosinistra fuori dalla realtà"

"Una presa di posizione fuori dalla realtà da parte del centrosinistra al Comune di Pescara, che evidentemente non sa più cosa inventarsi e a cosa appigliarsi per dimostrare di avere ancora un ruolo"

La Lega di Pescara fa quadrato intorno al sindaco Carlo Masci e al presidente della giunta regionale Marco Marsilio difendendo le ordinanze emesse per il primo maggio.
"Una presa di posizione fuori dalla realtà da parte del centrosinistra al Comune di Pescara, che evidentemente non sa più cosa inventarsi e a cosa appigliarsi per dimostrare di avere ancora un ruolo".

Ad affermarlo, a nome del gruppo consiliare e degli assessori comunali, è il consigliere regionale e capogruppo della Lega al Comune, Vincenzo D'Incecco.

"Ciò che disturba", aggiunge D'Incecco, "è dover constatare come, sulla giornata del primo maggio, il Pd abbia offerto un raro esempio di disonestà intellettuale, facendo finta di non sapere che l’ordinanza del sindaco non ha concesso alcunché che non fosse già previsto nei provvedimenti del loro Governo nazionale e che non fosse già in atto da tempo nella altre città della costa abruzzese e dell’intero Paese. L’uso delle protezioni sulla riviera di Pescara è stato scrupoloso da parte di tutti, escluso rarissimi casi che hanno interessato in ogni caso persone appartenenti allo stesso nucleo familiare. Fa specie che Masci prima sia stato definito dalle minoranze un sindaco-sceriffo per aver sostenuto, tra i pochissimi in Italia, un’ordinanza regionale sull’obbligatorietà di usare le mascherine in un momento di picco dei contagi da Coronavirus e per aver quindi introdotto provvedimenti più restrittivi, mentre adesso venga tacciato addirittura di essere “un irresponsabile in presenza di un ridimensionamento del numero dei contagi. I signori del Pd facciano pace con se stessi; siano loro a dimettersi per aver creato un clima di scontro sociale che offende l’intelligenza dei pescaresi onesti e della gente che lavora e vuole recuperare un minimo di normalità. Ieri sulla riviera di Pescara non è accaduto assolutamente nulla di ciò che è stato raccontato in modo strumentale: non era certamente più accettabile che solo il lungomare di Pescara e di Montesilvano restassero “zona rossa”; ciò, oltre ad essere iniquo, avrebbe rappresentato un caso isolato in Abruzzo e in Italia. Per citare un esempio, in Toscana, che non è certo una Regione di colore diverso da quello dei nostri cari amici del Pd - il Governatore Rossi per il Primo Maggio ha emesso un’ordinanza ancor più liberale. L’invito per il futuro è quello di informarsi e di leggere norme e decreti prima di parlare a vanvera, nell’interesse di tutti".

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