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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

L'appello di Italia Nostra e di Blasioli (Pd): "Salvare la biblioteca Montefredine custodita nella sede dell'Arta"

La sezione pescarese dell'associazione e il consigliere regionale del Pd chiedono di salvare i volumi della storica biblioteca che rischiano di finire al macero

Salvare i preziosi volumi della biblioteca Montefredine attualmente custodita nella sede dell'Arta e che potrebbe finire al macero. L'appello è stato lanciato dalla sezione pescarese di Italia Nostra e dal consigliere regionale del Partito Democratico Antonio Blasioli. Si tratta di volumi scientifici raccolti da Antonio Montefredine, scienziato e dirigente del prestigioso laboratorio di analisi e profilassi anche con esemplari antichi e rari.

"Una quantità rimarchevole di volumi e di riviste scientifiche, ordinate e rilegate, fu allocata nella attuale sede dell’ Arta in Viale Marconi 51 a Pescara a seguito di una donazione effettuata dalla famiglia Montefredine dopo la scomparsa dell’illustre congiunto. La biblioteca ha subìto negli anni una riduzione del suo contenuto ma conserva ancora una pregevole dotazione di testi scientifici nelle materie della chimica, della fisica, della biologia ambientale anche con volumi rari, di pregio elevato dal punto di vista bibliografico, letterario e di storia della scienza; taluni, anche editi in varie lingue europee , sono introvabili altrove. La raccolta copre un periodo temporale assai lungo, comprendendo testi anche antichi di qualche secolo.

Un frequentatore della sede dell’Arta ci ha segnalato che è in corso uno smantellamento della biblioteca per inviare, presumibilmente, i volumi a rifiuto, senza evidente distinzione alcuna o selezione e con danneggiamento degli stessi . Ci viene comunicato, infatti, che diversi metricubi di volumi inizialmente in ottimo o perfetto stato di conservazione, vengono gettati via dal piano alto nel cortile interno, attraverso un “buttatoio” costituito da grossi tubi in plastica tipicamente utilizzati in edilizia per lo smaltimento dei residui di demolizione. Nell’impatto al suolo i volumi si danneggiano e vengono trattati come carta straccia. Si tratta di un devastazione culturale gravissima che , probabilmente, oltrepassa il discrezionale e l’ammissibile per sconfinare nell’interesse della Magistratura penale e della Magistratura contabile a cui la presente viene inviata per conoscenza. Anche se, per ignote ragioni interne, ci si volesse disfar di questo patrimonio non si capisce perché esso debba essere distrutto impoverendo la nazione, la Regione Abruzzo e il comune di Pescara senza prima aver tentato una collocazione dei volumi in altre e diverse strutture pubbliche , oppure in archivi statali."

L'associazione, che ha scritto alle autorità e agli enti competenti, chiede quindi di intervenire subito per evitare la distruzione dei volumi e di accertare le responsabilità di quanto accaduto fino ad ora.

Blasioli ha commentato:

"Vedere libri abbandonati così sotto un porticato fa sempre male.  Perché immagino che li sono stati collocati momentaneamente vero?  Non è che magari si pensa di disfarsi di una biblioteca/testimonianza della storia della chimica analitica di Pescara, che ebbe fama a livello nazionale e oltre? Non è che magari lo si fa per trovare le stanze per gli operatori del turismo, enogastronomia, educazione motoria ecc che hanno snaturato il ruolo dell’agenzia per la tutela dell’ambiente Abruzzo? Siccome sono abituato a non sottovalutare mai nulla domani scrivo alla soprintendenza per avere copia del parere dato.  Perché sapete che per scartare e dismettere libri delle biblioteche pubbliche occorre il parere?"

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