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I Giovani Democratici attaccano De Martinis: "Sull'edilizia scolastica la Provincia si spoglia delle proprie competenze"

Federico Proterra e Silvia Sbaraglia, presidente e segretaria provinciale dei Giovani Democratici di Pescara, attaccano il presidente della Provincia di Pescara Ottavio De Martinis

Duro attacco dei GiovanI Democratici della provincia di Pescara al presidente dell'ente provinciale Ottavio De Martinis in merito all'edilizia scolastica. A parlare Federico Proterra e Silvia Sbaraglia, presidente e segretaria provinciali di Pescara.

“In un documento di tredici righe si rende ancora una volta palese l'incapacità e l’assenza di una strategia sul diritto allo studio da parte dell’amministrazione di centrodestra della Provincia di Pescara. Il messaggio è chiaro, la Provincia si spoglia di una delle competenze amministrative più importanti, cioè l’edilizia scolastica. La lettera inviata a tutti i dirigenti scolastici il 18 marzo reca testualmente.  Gli istituti scolastici si troveranno dunque soli a gestire delle problematiche senza avere né disponibilità finanziarie né l'organizzazione precipua per poter mettere in campo soluzioni alternative. Questa resa da parte della Provincia presieduta dal Sindaco di Montesilvano, Ottavio De Martinis, si pone in continuità con l’abbattimento di ogni occasione di generare opportunità di miglioramento didattico nel territorio, come fece il suo predecessore”.

Gli esponenti locali del GiovanI Democartici concludono:

“Oggi, come allora, chiediamo al centrodestra provinciale perché insistere scelleratamente per l’abbattimento irragionevole del Liceo "Marconi” di Pescara (ancora incompleta la ricostruzione e con sedi ancora dislocate ed in affitto) per poi negare qualche anno dopo la disponibilità a stipulare contratti di affitto in sostituzione della sede attualmente indisponibile? Quando finiranno i lavori presso altre strutture scolastiche? Ad oggi l’unica risposta data agli atti è la volontà di eliminare più presidi scolastici possibile con ogni mezzo, dall’abbattimento integrale, all’accorpamento con la scusa del dimensionamento scolastico passando alla rinuncia totale ad aiutare le scuole a trovare sedi secondarie.”
 

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