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Discarica di Bussi, il sindaco replica a Blasioli (Pd): "Se ci sono ritardi si devono al ministero, Edison il suo lo sta facendo"

Dopo la sentenza del consiglio di Stato le operazioni sono passate alla Dec Deme, ricorda Lagatta sottolineando che è questa a doversi occupare dei lavori, sullo slittamento aggiunge: è a Roma che non hanno rispettato il cronoprogramma

“Mi chiedo come faccia Blasioli ad avere notizie di ritardi dell'inizio della bonifica se io che sono il proprietario del sito non ne so nulla, io che ho fatto i ricorsi e che non ne sappia nulla neanche il presidente della Regione Marsilio. Ci sarà un rinvio? E' una cosa credibile?”. Così il sindaco di Bussi Salvatore Lagatta, come riportato dall'Ansa, replica al consigliere regionale del Pd che oggi ha parlato di ennesimo rinvio delle operazioni di bonifica nelle discariche ex 2A ed ex 2B.

“Blasioli sta costruendo una serie di 'condizionali' per giustificare il suo obiettivo: mettere in discussione la sentenza del consiglio di Stato e assegnare la bonifica alla Edison - incalza Lagatta -. Nel frattempo la stessa Edison ha iniziato tutte le azioni (operative) per dare inizio alla bonifica delle aree esterne al 2a e 2b. Se ci sono ritardi sono dovuti al ministero che non ha rispettato quanto previsto dal cronoprogramma”. “Con la Edison - aggiunge - ho relazioni continue, proprio ieri ho mandato al Ministero dell'Ambiente i nulla osta per le bonifiche esterne alle 2A e 2B, perché è evidente che i rifiuti che verranno tolti non potranno essere messi su un terreno pulito, ma bisognerà individuare dei siti esterni. Curioso che si parli di Edison quando è la ditta Dec Deme che ha vinto l'appalto che deve bonificare: a che titolo quindi si parla di Edison?”, conclude il primo cittadino.

Da parte sua anche la Edison ha inviato una nota per specificare gli interventi fin qui portati avanti.

La nota della Edison

“Sulle aree 2A e 2B Edison opera dal 2019 per l’attuazione di misure di prevenzione. L’azienda ha realizzato la copertura superficiale (capping) delle zone che non erano state precedentemente messe in sicurezza dai proprietari (Solvay specialty polymers prima e Comune di Bussi sul Tirino dal 2018) e il ripristino dei teli posti a copertura dell’area compresa tra gli ex magazzini Iprite e la centrale termoelettrica Edison, danneggiatisi a causa di eventi atmosferici. Il capping dell’intero sito è stato ultimato nell’aprile 2021”, spiega la società ricordando che nell'aprile 2020 il ministero per l'ambiente ora MiTe gli ha chiesto un progetto di bonifica per le due ex discariche e le aree limitrofe sfociato in quello operativo di bonifica “fase 0” presentato ad aprile 2021 e presentato con il piano di indagini di fase 1 (per le restanti aree).

Poi c'è la sentenza del consiglio di Stato ricordata da Lagatta e l'aggiudicazione alla Dec Deme dell'appalto con il MiTe che alla Edison, a luglio 2021, ha chiesto “di proseguire nel percorso operativo per le sole aree non incluse nel progetto di bonifica redatto dal Rti Dec Deme. A questo punto si è reso dunque necessario armonizzare i due progetti, che presentavano significative interferenze di natura tecnica e gestionale: a gennaio di quest’anno Edison ha trasmesso un progetto di rimozione rifiuti di fase 0 rimodulato, relativo alle aree non oggetto degli interventi del Rti Dec Deme, mentre nel mese di marzo è stato avviato il piano di indagini di fase 1 – spiega ancora la società . Allo stato attuale, Edison sta apportando alcune integrazioni richieste dal MiTe, su parere di Ispra e Arta, al progetto di rimozione dei rifiuti di fase 0 (con termine di invio il 14 ottobre) e sta predisponendo l’invio dei risultati delle indagini di fase 1, terminate in agosto”.

Quindi i lavori di messa in sicurezza delle acque sotterranee per cui, fa sapere la Edison, “a settembre 2020 è stato ripristinato e integrato l’impianto di pump & stock precedentemente installato da Solvay per l’emungimento e il trattamento delle acque di falda. Dall’avvio dell’impianto a fine giugno 2022, sono stati complessivamente smaltiti 3.856 metri cubi di acque emunte. Inoltre, sulla base dei risultati delle campagne di monitoraggio effettuate dal 2020, Edison ha aumentato il numero dei piezometri che fanno parte della rete di estrazione delle acque. E da gennaio 2022 ha incrementato la frequenza dei monitoraggi, per esercitare un miglior controllo degli effetti indotti dalle misure di prevenzione sulla qualità delle acque sotterranee”.

Infine la risposta all'ordinanza della Provincia di Pescara “Sedimenti del fiume Tirino nel tratto da monte a valle delle aree 2A 2B e limitrofe in località Bussi sul Tirino” per cui Edison h”a realizzato in agosto le attività propedeutiche agli interventi di caratterizzazione e rimozione dei sedimenti contaminati: gli interventi di sfalcio e pulizia delle sponde, i rilievi topografici delle rive e l’analisi dell’andamento del fondo del fiume, le indagini geofisiche finalizzate a individuare eventuali masse metalliche. Il 15 settembre la società ha inviato al ministero della transizione ecologica una proposta di caratterizzazione dell’intero tratto di fiume oggetto dell’ordinanza e di rimozione in via prioritaria dei sedimenti nell’area del transetto T3 (il punto con la maggiore concentrazione di contaminanti secondo le prime analisi effettuate da Arta); e richiesto la convocazione di un Tavolo tecnico per condividere con gli enti coinvolti il percorso operativo. Il ministero ha convocato una conferenza di servizi istruttoria, dando agli enti 45 giorni per esprimere il loro parere sulla proposta Edison. Parallelamente – conclude la nota -, la società ha inviato all’ufficio del demanio regionale la richiesta di autorizzazione per operare in alveo fluviale”

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