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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

D'Incecco (Lega) sul raddoppio della ferrovia Pescara Roma: "Opera importante che non deve stravolgere l'assetto urbanistico"

Il capogruppo regionale della Lega interviene nell'acceso dibattito riguardante il progetto del raddoppio del binario per l'alta velocità ferroviaria che coinvolge anche alcuni comuni del Pescarese

Il progetto del raddoppio della ferrovia Pescara Roma deve andare avanti senza stravolgere però l'assetto urbanistico esistente. Lo ha dichiarato il capogruppo alla Regione della Lega Vincenzo D'Incecco, che interviene in merito al dibattito che si è acceso attorno al progetto di Rfi per l'alta velocità, contestato dai residenti e dalle amministrazioni comunali di diversi Comuni ovvero Manoppello, Chieti, Scafa, Alanno e San Giovanni Teatino. Secondo il capogruppo leghista, si tratta di un'opera necessaria e fondamentale per migliorare i collegamenti ferroviari che sulla tratta con la Capitale sono certamente poco vantaggiosi e per questo poco sfruttati.

"Ma questo progetto non può prescindere dalla volontà di un territorio che si vede venir privato di abitazioni e strutture esistenti per raggiungere un obiettivo tracciato su carta. Quando si parla di progetto da modificare come dal Comferr si suggerisce, ho verificato sul posto, quale politico del territorio che vuole sapere nei particolari cosa accade, che non c'è volontà di contrapposizione, ma volontà di partecipazione dei cittadini della Valpescara a effettuare un migliore progetto fatto di proposte che non stravolgeranno l'attuale assetto urbanistico e sociale delle comunità coinvolte.

Quando si parla di abbattere case, non stiamo parlando solo di cemento e mattoni: parliamo della storia di una famiglia, di affetti, di ricordi che vengono spazzati via. Non ci sarà ristoro, non ci sarà alcun tipo di rimborso che potrà restituire il valore sentimentale, emozionale e di sacrificio che è intorno a un’abitazione."

D'Incecco ricorda che vi sono proposte alternative, razionali e opportune senza alcun ostacolo o problematica ambientale, logistica, normativa, economica e viaria che potrebbe essere sollevato da Rfi nell'incontro decisivo in programma il prossimo 9 febbraio. Ricordiamo che i sindaci dei Comuni interessati hanno firmato un documento unico presentato a Rfi, Ministero e Regione per chiedere una modifica al progetto che rischia, con l'attuale assetto, di spaccare a metà i centri urbani causando problemi di sicurezza e di vivibilità per i residenti.

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