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L'affondo di D'Alfonso (Pd): "La Regione vuole fare dello scalo aereo un aeromorto"

Il deputato del Partito Democratico, Luciano D'Alfonso, critica la gestione dell'aeroporto d'Abruzzo da parte della giunta regionale guidata dal presidente Marsilio

«La Regione vuole fare dello scalo aereo di Pescara un aeromorto».
A sostenerlo è il deputato del Pd, Luciano D'Alfonso.

«Creare un aeromorto», scrive il parlamentare democratico, «sembra essere questo l’obiettivo della Regione Abruzzo, che gestisce lo scalo pescarese attraverso la Saga. Non si spiega altrimenti l’ostinazione della giunta regionale nel disinteressarsi di un’infrastruttura che pure dovrebbe essere centrale nello sviluppo economico del territorio».

Poi D'Alfonso prosegue: «È notizia di oggi che l’aeroporto d’Abruzzo è agli ultimi posti in Italia per gli investimenti destinati ad attirare le compagnie aeree. Tralasciando gli scali più grandi, si scopre che nel 2022 Bergamo ha avuto incentivi per 52 milioni, Bologna per 26.5 milioni, Bari 15 milioni e Trapani 3.7 milioni. Persino Brindisi, Perugia e Ancona hanno ricevuto più fondi di Pescara, sul cui aeroporto sono stati investiti appena 2 milioni. Peggio di noi stanno soltanto Cuneo, Forlì, Rimini e Treviso».

«Conta più il Napoli o l'aeroporto?», si chiede D'Alfonso, «quest’anno la Regione targata Marsilio ha dato appena 881.339 euro per l’infrastruttura aerea, mentre il Napoli calcio ha ottenuto un milione per venire ad allenarsi a Castel di Sangro. Con la differenza che la squadra di Garcia ha movimentato 100mila presenze, mentre il transito di passeggeri dallo scalo abruzzese ammonta a circa 700mila unità. L’aeroporto d’Abruzzo attende da più di 14 mesi (430 giorni per l’esattezza) che venga scelto un direttore generale; i collegamenti stanno scomparendo a vista d’occhio (Milano Linate non c’è più, Torino lo seguirà a breve, da fine ottobre termineranno altri dieci voli mentre per altre rotte ci sarà una riduzione); nella proposta di piano nazionale degli aeroporti, l’unico scalo strategico della rete centrale (di cui fa parte Pescara) sarà quello di Ancona. Ce n’è abbastanza per dichiarare il passaggio da aeroporto ad aeromorto. Viene da domandarsi il motivo di tanta pervicace ostinazione nel non voler vedere ciò che appare chiaro a tutti: l’aeroporto d’Abruzzo va curato con attenzione, e non lasciato soffocare nella negligenza. La giunta regionale che ho presieduto investì complessivamente oltre 44 milioni di euro per lo scalo aereo di Pescara e si fece persino promotrice di un’azione di pressione nei confronti del governo nazionale per far sì che fosse tolto l’aumento delle tasse aeroportuali. Perché questo governo regionale di centrodestra non gli dedica la stessa cura? Ha forse in odio un’infrastruttura così importante? O forse sono troppo impegnati a farsi la guerra per un posto al sole in vista delle prossime elezioni regionali?». 

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