Creati (Italexit) attacca l'amministrazione Masci per le zanzare: "Invasione senza controllo, mancano interventi concreti"

Un'invasione senza precedenti di zanzare tigre e zanzare egiziane a Pescara, a causa del mancato intervento concreto dell'amministrazione Masci. A dirlo il coordinatore pescarese di Italexit Marius Creati parla di un'estate difficile sul fronte delle zanzare con l'amministrazione comunale che avrebbe solo fatto promesse parlando di problemi dovuti al ristagno delle acque nelle fognature che favoriscono lo sviluppo di colonie.

"Pescara è letteralmente invasa dalle zanzare. Terribilmente fastidiose, impercettibili, hanno popolato tutte le zone della città sin dall’inizio dell’estate, specie nei luoghi attigui agli spazi verdi. I pescaresi sono costretti a sotterfugi personalizzati e rimedi repellenti per proteggersi dalle punture mentre l’amministrazione comunale, sorniona, continua a blaterare di pretesti fittizi e tempistiche inappropriate. E l’invasione estiva persiste. Le specie più diffuse sono la tigre (Aedes albopictus) e quella egiziana (Aedes aegypti), molto più aggressive e veloci della comune “zanzara di casa” (Culex pipiens). La proliferazione aumenta in presenza di acqua stagnante ad alto carico biologico che circola nelle fogne e talvolta affiora direttamente dai tombini stradali sebbene già i miasmi siano l'ideale habitat di sviluppo di questi insetti.

Il benessere di una città si misura dall’attenzione manifestata nella cura dei piccoli dettagli essenziali. Le operazioni di disinfestazione aiutano la natura a conservare l’ambiente, tema che sembrerebbe, a sentire e leggere dichiarazioni e interventi, fortemente sentito dall’amministrazione locale. Malgrado però le intenzioni, le attività di bonifica al momento latitanti evocano soltanto ricordi del passato poiché i garanti del servizio cittadino gigioneggiano in un irresponsabile assenteismo anziché occuparsi della salubrità del territorio."

Secondo Creati, a stagione estiva ormai quasi conclusa, gli abitanti accusano ancora il loro malcontento dichiarandosi insofferenti:

"Pescara pretende, e a ragione, almeno un minimo di benessere nelle strade e nei luoghi di ristoro all’aperto"