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Covid, i pazienti meno gravi anche nelle case di cura private accreditate

Il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, ha firmato l'ordinanza numero 3 in materia di igiene e sanità pubblica indirizzate agli operatori, agli utenti, alle strutture sanitarie

Il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, ha firmato una nuova ordinanza per la presa in carico dei pazienti covid meno gravi nelle case di cura private accreditate.
Dunque riaprono ai pazienti Covid-19 non gravi le case di cura private accreditate dalla Regione Abruzzo al fine di "decongestionare" i presidi ospedalieri del territorio.

Il provvedimento specifica come i pazienti destinati dalle Asl alle case di cura private, siano quelli che hanno sì bisogno di ospedalizzazione, ma non con necessità di terapia intensiva o sub-intensiva.

Per questa ragione, si legge ancora nell'ordinanza, le Asl possono «rimodulare e adeguare temporaneamente, per il periodo dell'emergenza, gli assetti organizzativi delle strutture accreditate coinvolte nell'assistenza Covid, allo scopo di garantire l'assistenza ai pazienti Covid e contestualmente mantenere, ove possibile, l'offerta sanitaria già oggetto degli accordi negoziali e nei limiti dei tetti di spesa, anche presso diverse sedi erogative, a garanzia dei livelli essenziali di assistenza». Al punto tre l'ordinanza prevede anche che la presa in carico dei pazienti Covid nelle strutture accreditate, sia concertata con le Asl stesse, in raccordo con il referente sanitario regionale per le emergenze (Rrs), così come previsto dalle disposizioni nazionali e regionali anche relative all'emergenza pandemica. Fissati anche i criteri di remunerazione delle prestazioni che, in particolare, sarà «assicurata nei limiti e nel rispetto dei tetti di spesa per l'annualità 2022 di cui alla nota protocollata n. 21076 del 20 gennaio 2022», oltre al fatto che «la remunerazione alle strutture rispetti i limiti del tetto di spesa assegnato per le prestazioni ospedaliere, indipendentemente dalla disciplina accreditata e autorizzata e dal numero dei posti letto utilizzati, attraverso la corresponsione del budget mensilizzato (un dodicesimo del budget assegnato) in deroga ai redigendi accordi negoziali per l'annualità 2022, ove verrà appositamente recepito quanto dispo- sto con la presente ordinanza».

Inoltre si prevede che, «limitatamente al periodo emergenziale di che trattasi, sia consentito alle strutture private accreditate che abbiano proceduto ad accogliere i pazienti Covid, l'utilizzo flessibile su sedi erogative diverse dei budget annualmente assegnati, nell'ambito delle discipline accreditate, per la remunerazione della produzione ordinaria e per la medesima tipologia di prestazioni». Tra le altre misure previste, la possibiltà su richiesta del referente sanitario regionale per le emergenza «e sentita l'unità di crisi, che i contenuti dell'ordinanza possano essere modificati e/o implementati, ove necessario, in considerazione dell'evoluzion... del quadro emergenziale regionale e delle sopravvenute disposizioni nazionali».

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