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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Pescara nel coordinamento dei garanti per gli anziani: cinque città insieme per garantire loro diritti e dignità

Con la città adriatica a far parte della nuova importane realtà che alle amministrazioni chiede attenzione e sostegni (anche economici) ci sono Genova, Fiorenzuola d'Arda, Alessandria e Sorrento

Nasce il coordinamento nazionale dei Garanti dei diritti delle persone anziani e tra i promotori c'è anche il Comune di Pescara. Con la città adriatica a farne parte sono Genova, Alessandria, Sorrento e Fiorenzuola D'Arda.

I rispettivi garanti e cioè Paolo Tanganelli per la città ligure, Vincenzo Costantino per quella piemontese, Antonio Coppola per quella campana, Daniela Cabras per quella emiliana e per Pescara Giancarlo Roio, si sono incontrati in videoconferenza confrontando le loro esperienze e avviando un percorso di lavoro che consenta di attuare strategie condivide ed elaborare una comune piattaforma programmatica per avanzare le loro proposte all'amministrazione. Proposte che riguarderanno la garanzia di pari opportunità nell'assistenza socio-sanitaria ela garanzia di una vita dignitosa anche grazie alla partecipazione attiva alla vita sociale nel rispetto della Costituzione, della Carta dei diritti fondamentali dell’unione europea e della Carta europea dei diritti e delle responsabilità delle persone anziane bisognose di cure e di assistenza a lungo termine.

I garanti chiedono dunque di avere un ruolo importante all'interno delle scelte delle amministrazioni e dunque di essere ascoltate essendo loro i portavoce delle esigenze dei fragili. Questo vuol dire anche garantire risorse e strumenti che possano permettere loro di operare in autonomia.

“La società deve essere pronta ad affrontare le problematiche collegate alla terza età e per farlo ha la necessità di costruire un supporto normativo da attuare in maniera organica e programmata, riconoscendo i giusti diritti dell’anziano, rimuovendo le discriminazioni a tutt’oggi presenti”, dichiarano i garanti che fanno parte del nuovo coordinamento.

Insieme intendono dunque elaborare una risposta sociale complessiva delle istituzioni a favore degli anziani che sia organica, coordinata, integrata ed orientata verso le vere priorità, evitando inefficienze, disorganicità e ripetitività delle iniziative e l’orientamento da parte degli enti privati di perseguire obiettivi economicistici ed aziendalistici, ma anche prefigurare e delineare una diversa concezione di politica sociale che privilegi a livello di progettazione, programmazione e organizzazione un modello di gestione dei bisogni della senescenza basato sulla diretta e primaria responsabilizzazione del “pubblico” nella rivalutazione del ruolo attivo dell’anziano nella società, all’interno del nucleo famigliare e nella propria abitazione. A questo si aggiunge la volontà di far sì che l'affermazione del “diritto a star bene” sia concreto per gli anziani e perché ciò accada, sottolineano, servono cultura e una coscienza collettiva solidale, sensibile, rispettosa dei più deboli e bisognosi della società.

Di concerto con le amministrazioni si cercherà dunque di attuare progetti di sensibilizzazione, informazione e formazione in favore di chi della società è parte integrante e vuole affermare la sua presenza vedendo riconosciuti i propri diritti, ma anche dando il suo contributo alle realtà in cui vivono.


 

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