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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Il centrodestra di Spoltore sulle dimissioni dell'assessore Rullo: "Aspettiamo con ansia chi la sostituirà"

Nuove polemiche da parte dei consiglieri comunali di centrodestra riguardo alle dimissioni dell'assessore alla Cultura, Roberta Rullo

«C’era una volta l'Ensenble, titolo: “Aspettando Godot”. Il titolo sorge spontaneo, perché ci potrebbe essere un terzo incomodo e la maggioranza non solo non respinge le dimissioni, ma non fa nemmeno un comunicato specifico per farla desistere o ringraziarla del suo operato (solo due parole di circostanza), visto che lo Spoltore Ensemble 2023 è andato talmente bene che l’assessore Roberta Rullo si è dimessa: ora aspettiamo con ansia chi la sostituirà, perché sinceramente non vediamo alcun consigliere di maggioranza alla sua altezza in fatto di Cultura».
Questo quanto dice il capogruppo di FI/FdI/Sl Marco Della Torre, «e questo abbandono, dettato dalle famosissime ragioni personali, aggiungendo però “impossibilitata a lavorare serenamente”, la dice lunga sul clima che si respira a Palazzo di Città e quanto l’aria fosse già irrespirabile per lei da tempo».

«Adesso si parla di un assessorato per il consigliere Stefano Burrani, ma non ancora è dato sapere in quale veste», aggiungono i consiglieri Pace (quota Lega) e D’Ettorre (primo Consigliere di FdI eletto nel consiglio comunale di Spoltore), «tuttavia con la stessa protervia con la quale l’attuale giunta comunale ha rifiutato anche la nostra proposta di apporre la locuzione “da un’idea di William Zola” sul logo dello Spoltore Ensemble, molto probabilmente l’assessorato alla Cultura se lo terrà, come per l’Urbanistica, la sindaca, restando sempre più una donna sola al comando e conseguente maggiore isolamento in giunta».

«D’altronde le avvisaglie si erano già avute nella sera dell’Ensemble in largo San Giovanni», aggiunge la consigliera di Forza Italia, Agnese Ranghelli, «al momento di lanciare un nobile messaggio di pace ai cittadini e agli spettatori, sia l’assessore Rullo che il PdC si erano rifiutati di salire sul palco, pur essendo presenti: venti di guerra che forse si trascinano dallo sfortunato momento della presentazione del libro della professoressa Nicolai, in cui l’allora assessore Rullo fu tristemente lasciata sola, dopo che l’amministrazione comunale aveva pubblicamente comunicato la sua presenza, per poi fare clamorosamente marcia indietro. Della serie “Tanto tuonò che piovve”. Ma al di là dei numeri fantasmagorici dichiarati giorni fa in un comunicato stampa dall’attuale maggioranza, anche quest’anno la kermesse estiva non è stata quella dei nostri ricordi belli e storici: addirittura si è parlato di “rilancio” ammettendo di fatto che le gestioni passate Di Lorito/Trulli erano state fallimentari. In effetti con l’ormai cronico minimo tempo a disposizione (80mila euro deliberati a aprile e nomina del direttore artistico a Maggio), la Rullo e il maestro Mazzoccante, hanno realizzato sin troppo (dimenticando però forse per la fretta, che tra i talenti locali, vissuto fino in gioventù a Villa Raspa, c’è un maestro Massimiliano Pitocco, noto in tutto il mondo come Bandoneonista, completamente ignorato, nonostante le due serate in cui il Bandoneon è stato lo strumento musicale protagonista), confezionando solo un festival musicale (la parola “teatro” pare solo menzionata sul manifesto), molto lontano dal significato della parola “Ensemble”, che racchiudeva tutte le anime dello spettacolo e anche l’insieme di tutti i ragazzi di Spoltore che una volta, ognuno per le sue mansioni e a carattere completamente volontaristico, si sentivano direttamente coinvolti, determinando quel senso di appartenenza e identità, fondamentali per un centro storico bello come il nostro. Proporremo da subito una mozione che preveda il ripristino dell’Ente Manifestazioni e una maggiore partecipazione dei giovani e di tutte le associazioni culturali esistenti sul nostro territorio, per poter dare così i mezzi per cominciare a lavorare da subito su un Cartellone Estivo degno di tale nome, che richiami a sè sponsor importanti e attività imprenditoriali della nostra città, che a stento arrivano alla fine dell’anno, chiudono i battenti sempre di più (e soprattutto senza avvantaggiare qualcuno al posto di altri), e quelle che riescono a sopravvivere vorrebbero forse oltre che una maggiore partecipazione, un numero di eventi superiore, che noi abbiamo già in cantiere».

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