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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Chiesta l'istituzione di un parco archeologico al Rampigna, gli 800 mila euro per la ristrutturazione saranno usati per un altro impianto

Gli 800 mila euro previsti infatti verranno utilizzati per il risanamento di un altro impianto o anche per la realizzazione di una struttura ex novo

Nel caso in cui lo storico campo Rampigna di Pescara dovesse diventare parco archeologico dopo gli importanti ritrovamenti avvenuti nel corso degli scavi, i fondi destinati alla sua riqualificazione a fini sportivi resteranno comunque al settore sport.
Gli 800 mila euro previsti infatti verranno utilizzati per il risanamento di un altro impianto o anche per la realizzazione di una struttura ex novo.

Questo quanto deciso dal consiglio comunale con l’approvazione di un sub-emendamento alla quarta modifica del Dup dopo l'approvazione della richiesta di istituzione di un parco archeologico nell'area del Rampigna.

«Una scelta ovvia e naturale», spiega il consigliere Claudio Croce di Forza Italia, «che testimonia in particolare l’attenzione dell’attuale maggioranza di Governo nei confronti dell’attività motoria, e dunque sulla necessità di dotare la città di strutture sempre più fruibili, attrezzate, all’avanguardia e disponibili per dare una risposta concreta all’impegno profuso dalle decine e decine di associazioni sportive che lavorano ogni giorno con i bambini, con i più giovani, e anche dalle famiglie che spesso sopportano grandi sacrifici per dare un’occasione ai propri ragazzi. Quando hanno iniziato a lavorare le ruspe, dal sottosuolo sono emersi reperti e monili riferibili all’antica presenza della storica Piazzaforte di Pescara vecchia, confermando i sospetti che da sempre aleggiavano tra studiosi e ricercatori circa la sussistenza di una vecchia città sepolta sotto l’asfalto. E fra l’altro quella presenza sarebbe già stata confermata anche dai concomitanti lavori lungo il tracciato ferroviario antistante il Rampigna dove gli scavi addirittura hanno fatto riscoprire l’ingresso ai cunicoli sotterranei. A questo punto, com’era normale e opportuno che accadesse, l’intera vicenda è finita nelle mani competenti della Sovrintendenza che sta curando personalmente gli ulteriori scavi di indagine per accertare cosa ci sia sotto il campo di calcio del Rampigna, intervento che a questo punto ci ha costretto a sospendere e a mettere in forse proprio i lavori di recupero del "Renato Curi". Le forze politiche di opposizione hanno portato in consiglio un emendamento con il quale hanno chiesto l’attivazione delle procedure nei confronti del ministero dei Beni Culturali e Archeologici per l’istituzione, al posto del Rampigna, di un parco archeologico, proposta sulla quale si è positivamente ritrovata anche la maggioranza di governo perché siamo tutti ovviamente consapevoli della rilevanza culturale e turistica di un tale eventuale giacimento storico».

Scavi campo Rampigna

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