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Rallentamenti nella bonifica del sito inquinato di Piano d'Orta, presto la dichiarazione di inedificabilità nell'area ex Montecatini

La Edison sta seguendo il cronoprogramma, ma dei ritardi fisiologici ci sono spiega Di Bartolomeo che teme ci vorranno anni per arrivare alla totale bonifica della zona: la sua preoccupazione sono i cittadini

Ad oggi dal sito inquinato dell'ex Montecatini di Piano d'Orta a Bolognano sono state smaltite 7mila 774 tonnellate di rifiuti a fronte di un intervento che prevede la rimozione su una superficie di 3mila 600 metri quadrati di 9mila metri cubi totali di materiale. Le operazioni vanno avanti, ma perché si arrivi ad una definitiva bonifica ci vorranno ancora anni e questo anche per la riperimetrazione che si dovrà fare nell'area che è ricompresa nel Sin (Sito di interesse nazionale) di Bussi.

A fornire i dati è la Edison che si sta occupando della bonifica, a fare il punto sull'avanzamento dei lavori è invece il sindaco di Bolognano Guido Di Bartolomeo che ha visitato il cantiere con l'ingegner Andrea Del Frate, responsabile dei lavori per conto della società. È proprio il primo cittadino a sottolineare come la grave vicenda che “su questo territorio grava in maniera impattante, è ancora molto preoccupante: tempo che occorreranno anni prima che si possa parlare di totale risanamento”. “La riperimetrazione dell’area inquinata – conferma - determinerà sicuramente dei ritardi per la bonifica: per i terreni esterni al Sin infatti, lo stesso ministero dell’Ambiente ha chiesto alla Edison interventi con misure di prevenzione, proprio a tutela dell’ambiente circostante e dell’adiacente area residenziale”.

“In qualità di sindaco di un piccolo comune che non gode di risorse proprie, sono impossibilitato ad attivare ulteriori procedure per la salvaguardia degli interessi della popolazione residente all’interno del sito allargato rispetto al quale, tra l’altro, sono ancora in attesa di conoscere i risultati dei rilievi sulla qualità dell’aria effettuati dagli enti preposti”, sottolinea il primo cittadino.

Di Bartolomeo si dice quindi “parzialmente soddisfatto” perché se è vero che il cronoprogramma Edison lo sta rispettando, “gli inevitabili rallentamenti espongono ancora i cittadini, da via Anelli fino al lungo fiume, a pericoli per la salute. A pochissimi chilometri da questo disastro ecologico abbiamo riserve naturali di valore inestimabile anche riconosciuti come patrimonio dell’Unesco, una contrapposizione intollerabile che non deve più incombere sulla nostra comunità. Questo territorio vuole essere menzionato unicamente per le sue ricchezze naturali, culturali e artistiche e non certo per una sciagura ambientale che abbiamo già pagato a caro prezzo” conclude annunciando che per quanto riguarda i terreni del Sin a giorni sarà assunta una delibera di giunta comunale nella quale verrà ribadita l’inedificabilità.

Per quanto concerne i lavori oltre alla rimozione si va avanti, fa sapere la Edison, anche con le attività di pompaggio e trattamento delle acque di falda dei sei pozzi con monitoraggi trimestrali delle acque sotterranee a anche quello delle polveri.

Oltre all'aggiornamento del piano di rimozione dei rifiuti l'azienda ha sottoposto al vaglio degli enti preposti anche il modello concettuale propedeutico all’implementazione dell’analisi di rischio utile a stabilire i valori obiettivo di bonifica specifici per i terreni del sito, in base alla sua destinazione d’uso. Allo stato attuale, Edison è in attesa di ricevere i pareri degli enti su entrambi i documenti.

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