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Asse Attrezzato, D'Alfonso (Pd) vuole un commissario: "Con l'assegnazione ad Anas si rischiano i pedaggi"

Il deputato abruzzese chiede la nomina di una figura che si faccia carico di definire con precisione l'ammontare delle somme da pagare per gli espropri, che gestisca il passaggio della gestione evitando il rischio "pedagizzazione" e che si faccia tesoro delle risorse Cipe per realizzare lo svincolo Colle Caprino

Nominare un commissario ad acta per evitare che con il passaggio della gestione ad Anas di tutto l'asse attrezzato arrivino i pedaggi. E' quello che chiede il deputato abruzzese Luciano D'Alfonso (Pd) parlando di una norma utile quella con cui sono stati stanziati i 14 milioni di euro per il pagamento degli espropri mai liquidati, ma insufficiente sia nella quantità sia nella definizione di ciò che dovrebbe avvenire una volta messi a posto i conti degli espropri che consentiranno di dare all'Azienda nazionale la gestione complessiva dell'infrastruttura.

Guardando al futuro dell'asse attrezzato che sottolinea D'Alfonso è ormai insufficiente a servire l'area urbana, prioritario per lui è anche che di ciò che resterà dei 15 milioni di euro della delibera Cipe del 2016 destinati al prolungamento dello stesso fino al porto, le rimanenze diventino un “salvadanaio” per la realizzazione dello svincolo Colle Caprino che ha bisogno di uno stanziamento di 25 milioni di euro.

Temi collegati l'uno a l'altro per il deputato che sottolinea come l'emendamento approvato nella manovra di bilancio del governo e che prevede lo stanziamento dei 7 milioni di euro per il 2023 e 7 milioni 2024 per la liquidazione degli espropri su Pescara e Chieti, sia di sole quattro righe: “per come è scritta – chiosa – sembra una cordialità di generosità nei confronti di Anas alla quale voglio bene”, chiosa D'Alfonso ricordano che lo stesso rischio si è corso nel 2010. Operazione che non si sarebbe conclusa proprio perché c'erano ancora delle pendenze in corso.

Fondamentale per lui dunque che quando sarà l'Azienda a prendere in mano la gestione dell'arteria stradale sia messa nero su bianco “la condizione irrisolvibile della impossibilità di pedagizzare”. Prima di tutto però vanno risolti i contenzioni con quei 14 milioni insufficienti, ribadisce e a dimostrarlo ci sarebbe fatto che i calcoli fatti in passato già ammontavano a 14 milioni 588mila euro: “continuando il tempo a decorrere decorrono anche gli interessi – spiega il deputato dem -. Per le vie formali è venuto fuori ad esempio, che il solo istituto Don Orione ha diritto ad avere un milione 640 mila euro più interessi correnti con sentenza passata in giudicato”. Di qui la necessità di nominare un commissario che faccia bene tutti i conteggi lavorando caso per caso agli espropri e che gestisca sia le liquidazioni che poi il passaggio ad Anas in modo esauriente senza che l'arteria stradale finisca per diventare a pagamento.

Di qui l'appello ai tecnici del governo, ai parlamentari eletti nelle circoscrizioni di Pescara e Chieti, ai consiglieri regionali eletti sui due territori, ai sindaci delle due città e ai presidenti delle due province perché si sostenga l'approvazione di una norma che porti alla nomina. “Serve una norma contrattualmente condivisa e accettata per cui mai si potrà mettere a questo asse viario diventato un asse viario urbano, la pedagizzazione perché la Nuova Pescara significa anche questo a fronte di una strada diventata urbana e addirittura insufficiente. Tutti i commissari che si sono alternati al Consorzio industriale – incalza facendo riferimento proprio alla questione irrisolta della liquidazione degli espropri - hanno commesso errori documentali tant'è che tra il 1999 e il 2001 si pagarono 3 miliardi e mezzo di lire negando l'esistenza di altri espropriati che nei documenti non risultavano in quanto c'erano altri contenziosi in corso e poi arrivati a maturazione come nel caso dell'istituto Don Orione. Ora abbiamo la compiutezza di tutti gli oneri, ma attenzione a pagare senza porre la condizione della non pedagizzazione”.

Il prolungamento dell'asse attrezzato

L'occasione per D'Alfonso anche per tracciare quale dovrà essere il futuro dell'asse-attrezzato che va ripensato, spiega, come una sorta di “semi raccordo anulare” e nell'ottica della grande città metropolitana. Le economie dei 15 milioni di euro della delibera Cipe per il prolungamento fino al porto sostiene, “non dovranno essere distribuite come donazioni a coloro che hanno le terre in corrispondenza dello svincolo a trombetta (che sarà abbattuto), ma vanno messe a sistema per avviare le procedure per la costruzione dello svincolo Colle Caprino per cui ci vorranno almeno 25 milioni di euro. L'asse attrezzato fa l'asse attrezzato se connette questo territorio ai servizi”, e strizzando l'occhio ai comuni che faranno parte della Nuova Pescara.

Un tema anche questo che chiede di portare a quel tavolo che a tutti i protagonisti istituzionali chiede di partecipare al fine di “trovare soluzioni alla normativa degli espropri e anche una soluzione per Colle Caprino evitando di fare doni a chi ha terre esauste coperte da cono ombra della trombetta che conduce al confine tra Pescara e Francavilla al Mare”. L'unica soluzione sarebbe quindi la nomina di un commissario “che eviti di prendere strade sbagliate”.

I possibili commissari ad acta

D'Alfonso avanza alcuni nomi in merito a chi, a suo parere, potrebbe ricoprire il ruolo facendosi carico di sviscerare il dossier di 300 pagine e 26 fascicoli messo a punto da Camillo D'Angelo presidente del collegio dei liquidatori che ha messo nero su bianco tutti i nomi degli aventi diritto ai risarcimenti per gli espropri: Bernardini che guida il dipartimento Risorse e organizzazione della Regione Abruzzo, De Landerset dirigente del dipartimento sviluppo economico dell'ente, Paolo Costanzi Affari della Presidenza e Legislativi, il direttore generale della Regione Toni Sorgi, Guido Dezio attualmente direttore dell’ufficio monopoli per l’Abruzzo, gli avvocati Di Baldassarre e Della Rocca, il commercialista Vincenzo Di Maio, la direttrice dell'Ater Giuseppina Di Tella e persino Antonio Marasco, responsabile della struttura territoriale Abruzzo e Molise di Anas a patto che sia d'accordo, conclude D'Alfonso, con la non pedagizzazione dell'asse attrezzato.

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