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Sede della Regione Abruzzo nell'area di risulta, Pastore (Lega): "L’intervento pubblico eviterebbe la concessione ai privati"

Il presidente della commissione Lavori Pubblici, Massimo Pastore, replica alle polemiche sollevate dal Pd riguardo all'area di risulta di Pescara

Si fa già molto acceso il dibattito riguardante il futuro dell'area di risulta dopo che nessun privato ha presentato offerte per il progetto di finanza utile alla riqualficazione della stessa.
Nei giorni scorsi l'annuncio da parte della Regione di aver individuato in una porzione dell'area di risulta lo spazio utile per la costruzione di una nuova sede unica a Pescara ha scatenato le polemiche.

L'operazione che vorrebbe mettere in atto l'amministrazione comunale è quelle di concedere 9 mila metri quadrati di area di risulta alla Regione in cambio del complesso sportivo "Le Naiadi" e dell'ex Cofa sul lungomare sud.

Nel dibattito interviene anche il presidente della commissione Lavori Pubblici, Massimo Pastore, che ha seguito da vicino l'intera vicenda: «È paradossale che oggi il centrosinistra parli di fallimento per la riqualificazione delle aree di risulta non essendo mai stato capace di andare oltre dichiarazioni di intenti, senza trovare mai una sintesi progettuale e tantomeno giungere alla pubblicazione di un bando. Se i privati oggi non partecipano a questo bando ciò significa che gli effetti della crisi pandemica hanno condizionato i partner finanziari dell’operazione, ossia le banche».

In una nota dell'amministrazione comunale si legge: «Va in effetti ricordato come l’attuale governo cittadino avesse notevolmente incrementato la partecipazione pubblica al quadro economico-finanziario di tutto l’intervento, portandola fino a oltre 20 milioni di euro. Evidentemente nemmeno questo ha rappresentato una garanzia per gli operatori economici eventualmente interessati a presentare una proposta progettuale. Ma Pastore va oltre: «Le condizioni per attrarre i privati nel bando erano molto migliori rispetto a quelle poste da chi ha gestito la città prima di noi. Ma oggi questa nuova situazione a mio avviso può essere accolta come una fortuna. Perché ci permette di lanciare la costruzione su quel sito di una sede unica e funzionale della Regione. Oltretutto, se è il soggetto pubblico ad assumersi la responsabilità e l’onere di realizzare la riqualificazione, eviteremo anche di concedere ai privati per vent’anni la gestione dei parcheggi sull’ex tracciato ferroviario ma anche di quelli posti nel quadrilatero centrale della città. Non era questa una delle critiche principali che venivano mosse?».

Poi Pastore prosegue dopo aver ricordato come non fosse mai stata esclusa a priori la possibilità che fosse la parte pubblica a intervenire per la rigenerazione dei circa 66 mila metri quadrati delle aree di risulta. «Figuriamoci se poteva andare meglio con i 12 milioni di parte pubblica proposti a suo tempo dal centrosinistra». Poi la nota del Comune prosegue: «A Palazzo di città si entra dunque in una nuova fase con la proposta di realizzare su parte delle aree la sede della Regione Abruzzo. Un obiettivo oggi possibile, che determinerebbe indubbi vantaggi per la comunità e per la zona centrale del capoluogo; e che affiderebbe, come si diceva,  in capo all’amministrazione anche la gestione di circa 2.500 piazzole di sosta oltre che degli stalli ricadenti nelle vie centrali. Il progetto introduce inoltre un grande parco urbano, un sistema di viabilità che migliorerà la fruibilità e la vivibilità del centro cittadino, integrando urbanisticamente modalità di micromobilità e trasporto pubblico moderno e innovativo, anche grazie a un nuovo terminal bus.
Questa la conclusione di Pastore: «Non è accettabile che dopo mesi di polemiche sulle sedi regionali inagibili e sulla necessità non più rinviabile di dotarsi di strutture adeguate oggi si voglia criticare questa importantissima apertura che risolverebbe, rendendola anche finanziariamente sostenibile, una questione da troppo tempo senza sbocchi».   

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