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Sabato, 27 Aprile 2024
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Ceduto alla Asl il terreno del parco 8 marzo dopo tre giorni di estenuante discussione in aula: la Casa di comunità si farà

Nella tarda serata del 29 marzo è arrivato il "sì" del consiglio comunale. Tante le critiche sollevate dalle opposizioni, ma per la maggioranza il risultato portato a casa è importante e ha visto prevalere il buon senso di dare alla città un presidio fondamentale

Ci sono voluti tre giorni e una seduta, l'ultima protrattasi fino a tarda sera. Alla fine però la delibera con cui il Comune cede l'area del parco di via 8 marzo alla Asl per la Casa di comunità ha ottenuto il “sì” del consiglio comunale con 18 voti a favore e 8 contro.

Per chi si opponeva l'ennesima scelta sbagliata da parte dell'amministrazione e un'altra area verde sacrificata, per chi sosteneva la delibera l'unica scelta possibile di fronte ad un bene superiore e cioè quello della tutela della salute pubblica. Tema quest'ultimo mai in realtà messo in discussione per una partita che si è giocata tutta sul dove realizzare il nuovo presidio finanziato con i fondi del pnrr (piano di ripresa e resilienza). Una partita che ha visto schierati da una parte quelli che fino alla fine anche con un ordine del giorno post approvazione, chiedevano di preservare l'area attrezzata di San Silvestro delocalizzando l'edificio magari tramite la riconversione di uno già in possesso del Comune e dall'altra chi ha ribadito strenuamente che altra destinazione non era proprio possibile e che dunque di fronte a due interessi pubblici una scelta andava fatta e che quella scelta non poteva che essere il presidio della Asl. Questo con la rassicurazione ribadita ancora una volta dal sindaco Carlo Masci, che un nuovo parco per famiglie e bambini nella zona ci sarà e che sarà più grande di quello attuale.

Ora che la decisione è presa bisognerà vedere cosa decideranno di fare i residenti di via 8 marzo che il ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) non lo hanno mai escluso e che se decideranno di procedere daranno vita all'ennesimo contenzioso tra cittadini e Comune così come già avvenuto per via della Fornace Bizzarri, per la strada parco e per viale Marconi. 

“Voglio ringraziare la mia maggioranza perché è nei momenti più difficili si vede la compattezza – ha esordito il sindaco nella sua dichiarazione di voto -. Si è dimostrata compatta e determinata per il bene della nostra città. Voglio anche sgomberare anche il campo dal fumo e i dubbi innescati dalla minoranza che fa il suo lavoro seppure in maniera esagerata”, aggiunge riferendo di un passaggio nel corso del quale qualcuno avrebbe tirato in ballo Wikpedia per parlare di lui. Pagina che sulla sua persona in sostanza, non riporterebbe cose veritiere.

Tornando alla vicenda del parco 8 marzo Masci ha ribadito che l'area del parco è stata individuata dai tecnici del Comune come l'unica adatta ad ospitare la Casa di comunità, rassicurando quindi sul fatto che ci sarà “una nuova area verde di dimensioni più ampie, di circa 4.500 metri quadri e quindi più grandi di quella attuale. Per quanto possibile abbiamo soddisfatto anche quella esigenza. Certo a quei cittadini che abitano lì di fronte darà fastidio la realizzazione della struttura, ma è per la collettività”, ha detto ancora il sindaco che in un altro suo intervento ha anche precisato che gli alberi oggi presenti nel parco ceduto alla Asl non saranno toccati. 

“Penso che tutti gli altri che abitano in quella zona e non solo, apprezzeranno questo discorso e la realizzazione di un punto sanitario di base. Questo fa un'amministrazione. Ma secondo voi – ha quindi proseguito il primo cittadino – se avessimo potuto trovare uno spazio diverso senza sollevare questo polverone pensate che non lo avremmo fatto? Non abbiamo ereditato dai marchesi D'Avalos i terreni se non la pineta dannunziana che amplieremo dando più spazi verdi. Forse abbiamo dimenticato che nella zona nord dove c'erano case abbandonSalvaate e occupate da extracomunitari che delinquevano quelle stesse case le abbiamo abbattute ed erano molto più numerose delle strutture che costruiremo”. Un modo per dire dunque che l'amministrazione crea più spazi di quelli che toglie. 

Proprio la "nuova area verde" è stata oggetto dell'aspro scontro in consiglio comunale durato ben tre giorni. Il sindaco ha sostenuto inizialmente che la Asl si era già assunta l'impegno, ma nero su bianco quell'impegno non c'era fino a quando a prenderlo non è stata la stessa amministrazione che in delibera ha preso l'impegno di realizzarlo in via Polacchi. Solo parole per le opposizioni hanno sostenuto un po' tutti in aula a cominciare dalla capogruppo del M5s Erika Alessandrini e dal capogruppo del Partito democratico Piero Giampietro per il quale “il nuovo parco annunciato ai residenti è una grande incognita - dice a IlPescara -: non lo farà la Asl come promesso dal sindaco, ma potrebbe non farlo nemmeno il Comune visto che oggi si è chiuso il dibattito sul piano triennale delle opere pubbliche non ce n’è traccia”.  Per chi diceva "no" alla delibera quindi solo un modo per far star buoni i residenti per arrivare all'approvazione di una delibera giunta la prima volta in aula come "urgente" e approvata settimane dopo e al termine di un'estenuante discussione.

La battaglia è finita, il parco è stato ceduto, le rassicurazioni sono state date e sarà il tempo a dire chi ha avuto ragione. Il presidio, questo è innegabile e nessuno su questo ha mai sollevato obiezioni, va fatto.

Bocciato l'ordine del giorno del Pd per "blindare" le altre aree verdi della città: il perché nelle parole del presidente Antonelli

Ottenuto il “sì” alla delibera il “no” è arrivato all'ordine del giorno presentato dal Partito democratico con cui si chiedeva la salvaguardia degli spazi verdi da altre costruzioni. Ordine del giorno scritto dal capogruppo Piero Giampietro, illustrato dal consigliere Francesco Pagnanelli e articolato dal consigliere dem Marco Presutti che lo ha definito “un salvagente lanciato all'amministrazione” perché fossero dichiarate “indisponibili” le altre aree presenti sul territorio comunale e cioè non vi si costruisse più nulla seguendo la logica della riconversione del patrimonio esistente così come fatto, era stato rilevato durante la discussione, per il quarto asilo finanziato con i fondi del pnrr: quello di via Rubicone.

A replicare in modo articolato alla questione è stato il presidente del consiglio comunale Marcello Antonelli. “Di fatto – ha esordito – questo ordine del giorno è un indirizzo agli uffici perché rifacciano il piano regolatore di Pescara. Nel momento in cui voi sostenete che le aree pubbliche e cioè di cessioni compiute attraverso comparti e piani attuativi debbano comunque essere utilizzate a verde a prescindere dalla loro destinazione urbanistica vuol dire che ci chiedete questo. Ma lo fate dimenticando una cosa e cioè che nella logica dei comparti e dei piani attuativi in genere c'è l'indice edificatorio territoriale per cui le aree cedute al Comune hanno sviluppato capacità edificatoria”. Cosa che si sarebbe verificata proprio con il Pep delle abitazioni di San Silvestro spiaggia che affacciano sul parco 8 marzo. “Proprio quelle aree – ha sottolineato Antonelli - hanno visto il vantaggio di vedere sviluppato un diritto edificatorio. Quindi oggi sostenere che aree che abbiamo destinato area nel piano regolatore all'istruzione piuttosto che agli impianti sportivi le lasciamo a verde vuol dire che stiamo riscrivendo il piano regolatore facendo una cosa molto scorretta rispetto ai comparti attuativi che invece hanno visto le aree pubbliche edificate. Questo non si può fare perché è un atteggiamento sperequativo e scorretto verso i cittadini. Quest'ordine del giorno che avete lanciato è stravolgente e aberrante sotto ogni ragionamento di carattere urbanistico”, ha aggiunto ribadendo che nessuno è contrario ad avere più verde e avanzando la richiesta di ritirarlo.

Per il caso specifico della Casa di comunità dunque, ha ribadito anche lui, “non c'erano altre aree disponibili e quando non ci sono alternative bisogna scegliere tra due interessi pubblici e noi abbiamo scelto quello predominante e cioè quello della struttura sanitaria in una situazione in cui ogni giorno ci confrontiamo con i problemi del nostro presidio ospedaliero e del nostro pronto soccorso”.

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