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L'Anpi sulla decisione della giunta di intitolare uno spazio in città a Norma Cossetto: "La storia va separata dalla politica"

La sezione pescarese dell'Anpi interviene in merito alla delibera della giunta comunale per l'intitolazione di un luogo alla giovane morta nelle foibe

L'Anpi Pescara commenta la notizia dell'approvazione da parte della giunta comunale di Pescara della delibera per l'intitolazione di un luogo alla memoria di Norma Cossetto, giovane donna che morì nelle fobie durante la seconda guerra mondiale. La sezione pescarese dell'associazione dei partigiani ha fatto sapere che la consigliera comunale Carota ha annunciato la decisione sui social, dopo che nel giugno 2020 era stata presentata una mozione da cui scaturisce questa decisione che sarebbe arrivata senza alcun dibattito pubblico e senza passare dalla commissione toponomastica.

Lo abbiamo detto e ridetto, lo abbiamo scritto più volte: ogni crimine , a prescindere da chi lo perpetra, resta sempre tale e ciò vale sempre e per chiunque . Tale circostanza , non può offendere la Storia né la verità che è molto più complessa di quella raccontata in una serie di pubblicazioni degli ultimi sessant’anni e da una parte consistente dei media in merito alle vicende del confine orientale

Per l'Anpi, sulla morte di Norma Cossetto non vi sono certezze nè sulla data nè sulle modalità ed identità degli assassini. La giovane donna è una delle vittime, che si contano a milioni, della grande tragedia mondiale della guerra dal 1939 al 1945, ricordando che era figlia di Giuseppe Cossetto, ricco possidente e gerarca fascista dell'Istria Combattente del 134 battaglione delle camice nere.

Come l'Istria anche l 'Italia tra settembre 1943 e maggio 1945 si contarono circa 25.000 vittime civili inermi, molte delle quali donne, quasi sempre non politicizzate, investite dalla furia bellica scatenata, non bisogna mai dimenticarlo, dal nazismo e dal fascismo.

L'associazione ribadisce che la Cossetto non può essere presa come modello del sacrificio di tantissime donne che ancora oggi sono oggetto di violenza, perchè è un modello che guarda solo ad una parte in particolare e può essere strumentalizzato per fini politici e per questo è inaccettabile intitolarle il giardino di piazza Italia, di fronte alle istituzioni.

Tra le tante tragedie maturate nella provincia di Pescara durante la guerra, ce n è stata una che rappresenta perfettamente la brutalità di quella guerra verso le donne: Concetta Stromei 77 anni di Tocco da Casauria, fu massacrata a calci e pugni dai tedeschi perché volle salvare un altra donna molto più giovane di lei da una violenza carnale . In quel 27 gennaio 1944 morì per difendere una donna come lei .

Sarebbe stato un bel gesto (e lo sarebbe ancora, se la Giunta lo volesse) intitolare quei giardini ad una donna abruzzese che si sacrificò per salvare dalla violenza un altra donna ; sarebbe stato un bel gesto (e lo sarebbe ancora se la Giunta lo volesse lanciare un messaggio contro la violenza sulle donne, ancora oggi considerate da molti uomini, non di rado i loro, un mero “oggetto di proprietà”

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