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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Polemica sull'ampliamento di Adriatica Risorse, il M5s: "Utilizzati impropriamente i fondi destinati alla Nuova Pescara"

Per i consiglieri comunali la scelta di utilizzare i 50mila euro destinati a tutti e tre i Comuni solo per l'ingrandimento della società partecipata di Pescara è grave e dimostrerebbe come la nuova città metropolitana per la maggioranza sia solo "un'altra vacca grassa da mungere"

Scontro in consiglio comunale sulla delibera per l'ampliamento della società in house Adriatica Risorse. Grave per il Movimento 5 stelle il fatto che per l'ampliamento si sia decido di utilizzare, denunciano i consiglieri Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo, i fondi destinati alla fusione della Nuova Pescara.

“L’iter di avvicinamento alla fusione dei tre Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore registra un altro aspetto poco chiaro emerso questa mattina durante il consiglio comunale che ha deliberato sull’ampliamento della società Adriatica Risorse, partecipata al 100 per cento dal Comune”, affermano in una nota congiunta. Oggetto della discussione, il contributo di 50 mila che il Comune corrisponderà alla propria società in-house per coprire il 20 per cento dell’investimento per l’acquisto un nuovo locale commerciale per una cifra complessiva di 237mila euro. Un locale adiacente all’attuale sede di Adriatica Risorse, destinato ad aumentare gli spazi per l’allocazione del nuovo personale dipendente e degli ulteriori contribuenti in vista della fusione con Spoltore e Montesilvano. Queste somme, spiegano, vengono prelevate dai 5 milioni di euro che il governo nazionale per l’anno 2023 ha destinato, in quota proporzionale ai tre Comuni proprio per agevolare le operazioni di fusione.

“Quello che contestiamo – spiegano - è che la somma di 50mila euro venga investita solo ed esclusivamente dal Comune di Pescara attingendo dalla sua quota dei 5 milioni senza che ci sia alcuna compartecipazione di Montesilvano e Spoltore, nonostante in tutti gli impegni di spesa sia indicato espressamente che l’ampliamento di Adriatica Risorse sia necessario proprio in prospettiva della fusione nel nuovo Comune di Pescara. Solleva un aspetto ancor più grave la giustificazione addotta dal centrodestra targato Masci – incalzano – secondo cui, in realtà, non ci sia alcuna certezza che, una volta avvenuta la fusione, sarà proprio Adriatica Risorse a gestire il servizio di riscossione tributi per il nuovo Comune di Pescara”.

Cosa che ha fatto imbestialire il Movimento che in aula ha ricordato come, in realtà, “dell’ultimo bilancio 2023-2025 approvato a Pescara ci siano altri 150 mila euro destinati proprio ad aumentare la dotazione di risorse umane e informatiche di Adriatica Risorse in previsione del progetto di fusione.

“È gravissimo che quindi si utilizzino fondi destinati alla fusione per delle finalità diverse – proseguono Alessandrini, Sola e Di Renzo –. Se non c’è chiarezza né programmazione su come verranno uniti i servizi, o su chi farà cosa, è assurdo pensare di spendere centinaia di migliaia di euro per ampliare strutture e risorse di un servizio che potrebbe restare limitato agli attuali confini di Pescara. Se c’è un’esigenza contingente, sarebbe più opportuno ragionare in termini di locazione piuttosto che di acquisto di nuovi locali, in attesa di chiarire il destino di questa, come delle altre partecipate, e ripartendo tra tutti e tre i Comuni coinvolti le spese per potenziare i servizi necessari. L’ennesima dimostrazione di come per questa classe politica – concludono -, la Nuova Pescara sia solo un’altra vacca grassa da mungere, utilizzando fondi nazionali per sistemare le questioni di casa propria”.

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