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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Turismo, la Cna frena gli entusiasmi sull'estate 2023: "È presto per un bilancio positivo, il dato vero è l'incertezza"

Il settore turismo della confederazione ha commissionato uno studio e a fare il punto è il presidente regionale Claudio Di Dionisio che parla di effetto profughi ucraini per i quali auspicava una diversa sistemazione, di prezzi troppo alti e di errore nel chiedere soggiorni minimi

“Dobbiamo guardare con molta, molta cautela ai dati che circolano, improntati a un ottimismo che per ora non mi sembra sia confermato dai riscontri sul campo”.

La doccia gelata sui numeri della stagione estiva arriva dal presidente della Cna Turismo Abruzzo Claudio Di Dionisio. Negli ultimi giorni altre associazioni hanno parlato di tutto esaurito e anche l'assessore regionale al turismo Daniele D'Amario ha parlato di numeri importanti per l'estate 2023.

Per la Cna tuttavia è troppo presto per fare un bilancio perché la nostra è una regione a due velocità, sottolinea la confederazione, con l’entroterra in maggiore sofferenza e una grande quantità di posti ancora disponibili in hotel e strutture ricettive varie. L'invito dunque è alla prudenza dato che, spiega Di Dionisio, ci sono almeno tre problematiche: l'effetto profughi ucraini, i prezzi troppo alti sul territorio e, infine, anche la tempistica con cui la Regione ha fatto partire la campagna di promozione, sostiene il presidente Cna.

Una posizione chiara che troverebbe riscontro nello studio condotto dalla Cna che parla proprio di un'estate all'insegna dell'incertezza e di prenotazioni in hotel, b&b, agriturismi e stabilimenti, che procedono ancora a rilento. L'ottimismo c'è perché le richieste di informazioni sono tante, ma da qui alla prenotazione ce ne passa ed è per questo che la prudenza per la confederazione è d'obbligo.

“Dal quadro che stiamo tracciando con i nostri associati – spiega il responsabile regionale di Cna Turismo, Gabriele Marchese – emerge una situazione estremamente variegata. Ci auguriamo che alla fine si possano trarre conclusioni positive, ma intanto registriamo un quadro mutevole, a seconda di luoghi e contesti: soprattutto, risultati diversificati a seconda che si faccia riferimento a prenotazioni singole, di gruppi organizzati, al turismo esperienziale”.

“Se parlo della mia esperienza di tour operator – aggiunge Di Dionisio - posso dire che raramente mi è capitato, in passato, di trovare al primo colpo stanze disponibili un po’ dappertutto. Soprattutto nell’entroterra, ma pure sulla costa”, spiega parlando di incertezza sui dati su cui il maltempo può sì giocare un ruolo laddove vi siano prenotazioni cancellati, ma per l'Abruzzo il problema è, soprattutto nell'interno, che “non ci sono proprio le prenotazioni”.

L'effetto profughi ucraini sui numeri

“I numeri riflettono dell’effetto-accoglienza dei profughi di guerra ucraini – dice ancora il presidente Cna -. Ci sono hotel pieni al 100 per cento della loro capienza da inizio del conflitto: di profughi, non di turisti. Si sarebbero potute e dovute operare scelte alternative per accogliere giustamente chi fugge dalla guerra, non usare solo gli hotel: ci sono gli edifici delle colonie, ad esempio. Se a un imprenditore proponi 365 giorni di occupazione delle stanze a 50 euro al giorno a persona, che interesse potrà mai avere a fare altro?”, incalza Di Dionisio aprendo una riflessione sul tema.

Abruzzo troppo caro per il presidente Cna Turismo Di Dionisio

“Viaggiamo mediamente a quote più alte del 30 per cento rispetto ad altri territori, e questo non è giustificabile. Con il risultato di essere più deboli rispetto ad altre regioni concorrenti, che vedono affluire famiglie grazie a costi più ridotti”. Un handicap serio per il presidente che si associa spesso “alla scelta non comprensibile di fissare un minimo di notti di presenze, in genere tre, da parte di molti esercizi alberghieri, per accettare la prenotazione: altro fattore che penalizza soprattutto il turismo dei week-end, anche in questo caso di famiglie che scelgono soggiorni più brevi”.

Il vincolo minimo delle notti sarebbe quindi una penalizzazione soprattutto per il turismo organizzato. “È una mazzata per le attività di ciclo-turismo o trekking, destinate a cambi quotidiani di hotel: inevitabile, così, che finiscano per guardare altrove”, chiosa Di Dionisio.

Le critiche alla tempistica della promozione turistica della Regione

“Vanno bene le iniziative presentate dalla Regione, anche se la tempistica lascia un po’ perplessi. È questione complessa, che riguarda la promozione del territorio, la realizzazione di pacchetti mirati, la concertazione con il mondo dell’impresa, lo sviluppo di collegamenti internazionali: va bene promuovere la Costa dei Trabocchi – conclude -, ma se poi l’effetto svanisce in poche settimane devi chiederti perché”.

Le voci degli operatori turistici abruzzesi riportate nello studio della Cna

Mario Angelo Narcisi titolare di un hotel a Roseto degli Abruzzo parla di boom di richiesta di informazioni, ma non di prenotazioni effettivi. Per questo, sottolinea, “i prossimi giorni saranno i più decisivi. Angelo Pollutri che il suo hotel tre stelle lo gestisce a Vasto parla di una stagione completamente diversa rispetto al 2022. Tante presenze fino al 22 luglio, ma sul resto della stagione sembra prospettarsi “un calo impressionante”. Sotto i numeri del 2022 anche per Antonio Raspa titolare di un villaggio turistico di San Salvo per cui l'effetto Giro d'Italia c'è stato sì, ma solo nei giorni della gara.

Guardando gli stabilimenti Claudio Mille, portavoce della Cna Balneari Abruzzo che un lido lo gestisce a Montesilvano, parla di “una buona prospettiva per il periodo di Ferragosto, mentre sin qui hanno fatto da traino gli eventi sportivi”, mentre Luigi Di Marco dal cuore del lungomare pescarese segnala “come in questo inizio stagione abbia inciso molto il fattore tempo. Comunque, tra le note positive, la forte presenza di turisti provenienti da fuori regione”.

Quindi l'Abruzzo interno. Giorgio Carissimi che ha un quattro stelle in centro all'Aquila parla del 20 per cento di presenze in meno a maggio ma del 5 per cento in più a giugno. Riduzione del 20 per cento che registra anche Igor Antonelli che all'Aquila e Ocre ha due b&b.

Tra le mete d'eccellenza dell'Abruzzo interno c'è certamente Scanno e qui i numeri, stando a quanto riferisce Matilde Landriscina che ha un b&b nella località turistica, sono gli stessi dell'anno scorso. Per altri però non è così come nel caso di Enrico Silla che parla di un calo di presenze del 28 per cento a giugno e Carlotta Negro che invece parla di un dato positivo a inizio luglio, ma negativo a giugno per il suo hotel. Nonostante questo, sottolinea, “stiamo tornando a livelli pre covid, anche se sul mercato tedesco siamo sotto di un buon 30 per cento”.

Di cali parlano anche altri operatori che si trovano in altre zone del territorio. È il caso di Luigi Di Lello che per il suo b&b di Scerni parla di un crollo del 35 per cento in termini di presenze. A Moscufo Ludovica Tatone che registra un buon andamento a maggio e giugno con il 20 per cento in più di turisti, ma di un calo del 25 per cento per il mese di luglio.

Infine Cristian Borrelli, albergatore a Lama dei Peligni che parla invece di dati “molto contraddittori” e quindi di un maggio negativo, un giugno positivo e di un luglio stabile.

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