rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Sulle problematiche del commercio è scontro tra la Dolci (presidente Confesercenti) e l'assessore Cremonese

La presidente provinciale dell'associazione guarda alla Nuova Pescara denunciando da parte dell'amministrazione un atteggiamento "punitivo" verso gli esercenti dopo il covid, ma per l'esponente di maggioranza nessuna misura restrittiva sarebbe stata presa

Botta e risposta tra l'assessore al commercio Alfredo Cremonese e la presidente della Confesercenti Pescara Marina Dolci sulla situazione “commercio” in città. Se la Dolci parla di una gestione in cui sembra che agli esercenti si voglia far pagare “una qualche colpa” per essere “sopravvissuti” al periodo pandemico alla luce dei provvedimenti che l'amministrazione intende prendere o non prendere oppure che ha già preso, Cremonese rivendica invece la totale apertura e il sostegno al settore con particolare riferimento, questo l'oggetto centrale dello scontro, alla ristorazione.

Finita la corsa alla rivendicazione durante la pandemia, lamenta la presidente, in merito ai provvedimenti presi tra abolizione della tassa di occupazione del suolo pubblico, il raddoppio degli spazi esterni, la sospensione delle rate Tari, l'installazione dei parklet e i ristori straordinari concessi per le “zone rosse” dove le chiusure sono state totali, si sarebbe oggi passati ad un atteggiamento completamente oppostio: ci si troverebbe oggi di fronte ad una situazione in cui “si sono scatenate nei confronti degli esercenti misure quasi punitive di cui, razionalmente, non si comprende l’obiettivo”.

L'occupazione del suolo pubblico

Dolci lamenta quindi come il Comune abbia deciso “senza confortarsi con nessuno, di non aderire alla possibilità concessa dal governo Meloni di prorogare il raddoppio dell'occupazione di suolo pubblico, possibilità pensata a Roma per mitigare lo hoc del caro bollette: una misura non gratuita bensì a carico degli esercenti” che a quanto pare, incalza, al “Comune di Pescara non serve: evidentemente non c’è bisogno delle entrate aggiuntive che l’applicazione della misura avrebbe garantito alle casse comunali”. Una soluzione che tra l'altro, incalza la presidente Confesercenti, consentirebbe di avere tavoli esterni senza andare ad inficiare con il traffico pedonale e veicolare.

Quella della misura prevista dal governo, replica Cremonsese, è una “favola metropolitana” replica Cremonese sostenendo che “non c'è un provvedimento che permette il raddoppio del suolo pubblico ad oggi, anzi c'è una norma che consente la semplificazione per ottenere l'occupazione del suolo pubblico per esempio andando a derogare ad alcune autorizzazioni necessarie come la sovrintendenza”. L'invito alla presidente è dunque a verificare che la norma dica proprio questo. L'occasione per lui anche per rassicurare sul fatto che a Pescara i tavoli esterni i locali li hanno e che si è tornati “alla fase ante-covid: abbiamo l'occupazione del suolo pubblico come prima, non esistono limiti di orario” seppur in misura minore dato che l'ampliamento, ribatte, era previsto proprio per fronteggiare l'emergenza pandemica.

Il regolamento sui parklet

Un tema che inevitabilmente si lega anche alla questione “parklet” che il Comune, accusa Dolci, prima li ha realizzati, salvo poi decidere “di cambiare le regole almeno due volte chiedendo agli esercenti investimenti corposi in cambio di una scadenza molto ravvicinata, come se ristoranti e bar avessero spalle così larghe da potersi permettere investimenti al buio. E così, anche questa opportunità va tramontando”.

Di tutt'altro parere, anche in questo caso, l'assessore Cremonese che sostiene al contrario che “i parklet che sono entrati nel patrimonio cittadino perché abbiamo approvato un regolamento ad hoc” dando anche il consenso perché si potessero occupare, aggiunge, i marciapiedi durante la pandemia consentendo una maggiore occupazione del suolo pubblico. “A Pescara abbiamo fatto in modo che come tale diventasse patrimonio della città. I nuovi parklet, per esempio, sono pensati per una città elegante e che sta facendo numeri importanti per quanto riguarda l'afflusso turistico e noi vogliamo presentarla bene; è una scelta che ha avuto comunque una sua evoluzione”, chiosa.

La battaglia sulla "movida" in piazza Muzii

Scontro aperto anche sulla questione piazza Muzii i cui esercenti, vista la battaglia in corso tra proporzione di occupazione di suolo pubblico tra spazi esterni ed esterni per il quale si attende il pronunciamelo del Tar e quel provvedimento di risanamento acustico che attende l'ultimo sì del consiglio comunale, sarebbero per Dolci “colpevoli di aver voluto aprire le proprie attività in una zona riqualificata”. Il riferimento è sia alle ordinanze che hanno interessato la zona durante il covid, sia al piano di risanamento che prevederebbe regole a dir poco stringenti per il quadrilatero della movida. A rendere tutto più grave, dice a IlPescara, il fatto che tutti i regolamenti che si faranno, questo incluso, non potranno che avere ricadute su tutto il territorio comunale e dunque andrebbe a colpire la vita serale di tutti i quartieri della città creando non pochi problemi a chi opera nel settore. “Se poi si pensa di dover mettere restrizioni tanto forti ad una sola zona allora questa – ci dice – dovrebbe essere giustificata dall'incolumità pubblica e non mi sembra questo il caso”.

Su questo la palla Cremonse la passa a chi al Comune si è rivolto lamentando il problema “rumore” nella zona. Lamentele che hanno portato a stabilire che fosse l'Arta a fare le rilevazioni. Agenzia regionale per la tutela ambientale che ha certificato, torna a ribadire, che si sono superati i limiti di legge. Nonostante questo, tiene a precisare, “piazza Muzii ad oggi ha esattamente una situazione ante covid: mancano solo deroghe all'impatto acustico perché abbiamo un problema sanitario, ossia lo sforamento dei limiti sonori concessi dalla legge”. Deroghe che dunque arriveranno e che certamente daranno vita ad un'ennesimo scontro tra gli esercenti, i loro rappresentanti di categoria e l'amministrazione se sul come applicarle non si troverà un accordo.

Quale vocazione per la città

Tutto, insomma, ruota attorno al tema della socialità su cui Pescara, conclude Dolci, è stata fondata e che quell'appeal per la presidente Confesercenti lo sta perdendo andando a discapito non solo del tessuto economico legato al puro commercio, ma trasformandosi anche nella causa di perdita di occasioni per valorizzare la nuova rete museale nata in città grazie ad enti privati ed organizzazioni pubbliche. Per le “la 'vecchia' Pescara” intendendo con questa una politica che non guarderebbe allo sviluppo e cioè “quella che sembra voglia invecchiare molto rapidamente, sta lanciando messaggi molto chiari: fare impresa è quasi una colpa”. Una “falsità” per Cremonese per cui la priorità è quella di tutelare gli interessi di tutti tanto che, fa sapere, anche la vivace Pescara Vecchia sarà oggetto di misure che mettano d'accordo attività e residenti. L'occasione per lui per distinguere “ristorazione” e “discoteca” e dunque vita serale e notturna con quest'ultima che sarebbe tra le cause del problema acustico registrato in città. Se questo è il problema, dice ancora Dolci a IlPescara, si potrebbe fare ciò che altre regioni, persino l'Emilia Romagna, sta pensando di fare: riaprire ai ragazzi le discoteche il pomeriggio.

Posizioni nettamente contrapposte su ogni punto, ma è necessario per il bene della città che il dialogo ci sia e che si trovi seppur tra le differenze, un percorso comune in vista della Nuova Pescara su cui, conclude Dolci, gli esercenti vogliono sapere come si ragionerà in termini di sviluppo del commercio dato che in ballo non c'è solo il territorio attuale, ma tutto quello che comprende Montesilvano e Spoltore. Un ragionamento che comunque, al di là delle posizioni, va avanti al tavolo istituito proprio per tentare di definire insieme quei regolamenti che andranno a cadere su tutto il settore economico della città. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sulle problematiche del commercio è scontro tra la Dolci (presidente Confesercenti) e l'assessore Cremonese

IlPescara è in caricamento