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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

La Filcams Cgil lancia la campagna “Mettiamo il Turismo Sottosopra” per i lavoratori stagionali del settore

Al via il volantinaggio nelle spiagge di Pescara. Il 40% è precario e il 60% è a tempo parziale involontario, con retribuzioni notevolmente più basse rispetto a qualsiasi altro settore del nostro paese

La Filcams Cgil lancia “Mettiamo il turismo sottosopra”, la campagna di informazione dedicata ai lavoratori stagionali del turismo. Dopo la presentazione a Montesilvano, nella mattinata del 30 agosto, è partita la prima giornata di volantinaggio per informare gli addetti del settore che operano nel nostro territorio.

Nel pomeriggio dalle ore 17 è scattato il presidio alla spiaggia libera accanto allo stabilimento balneare La Lampara. Giovedì 31 agosto è prevista una nuova giornata di distribuzione del materiale informativo dalle ore 10 nella spiaggia libera tra Aurora e Sabbia d’Oro, e dalle ore 17 di fronte alla nave di Cascella. Venerdì 1° settembre si chiuderà l’iniziativa, con la presenza alle ore 10 sulla spiaggia libera di Pescara, di fianco allo stabilimento 186, e alle ore 17 sulla spiaggia libera di Montesilvano vicino il fiume Saline.

“È assolutamente necessario sensibilizzare e coinvolgere gli addetti, informali per metterli in condizione di ottenere i loro diritti – ha detto il segretario generale della Filcams Pescara Davide Urbano – siamo qui per questo. Per fare questo bisogna approdare ad una nuova normalità, ad un lavoro nuovo e ad un nuovo modello di filiera sostenibile e responsabile. Solo così si può arrivare ad un lavoro regolare e dignitoso. Gli ultimi dati diffusi dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro parlano chiaro: da controlli a campione delle aziende controllate nel turismo e nei pubblici esercizi, una media del 76% è risultata irregolare, con punte del 78% al Nord e 95% a Sud, con il 26% degli addetti trovati a garantire prestazione lavorativa totalmente in nero. Questa situazione va a danno dei tanti imprenditori onesti del settore, che subiscono la concorrenza sleale di chi utilizza pratiche scorrette per abbattere i costi”.

Continuando con i dati del settore, il 40% è precario e il 60% è a tempo parziale involontario, con retribuzioni notevolmente più basse rispetto a qualsiasi altro settore economico e produttivo del nostro paese e con l’80% dei lavoratori inquadrato a livelli inferiori rispetto a quelli stabiliti dalla contrattazione nazionale.

"C’è da chiarire un aspetto fondamentale – continua Urbano – i lavoratori del turismo non dicono no al lavoro, ma dicono no alla precarietà, all’illegalità e allo sfruttamento la precarietà nel turismo non permette di investire nel proprio futuro e nella propria professionalità. L’attuale governo non la combatte, ma, paradossalmente, la incentiva con provvedimenti, come l’estensione dell’uso dei voucher, che vanno a minare ancora di più la stabilità". Infine Urbano denuncia che "invece di dare continuità alla stagione turistica non vengono fatti investimenti strategici di lungo termine". E anche questo è un problema.

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