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Economia

In Abruzzo 14.700 cittadini rimarranno senza reddito di cittadinanza, sono invece 31 mila i beneficiari della social card

Lo ha reso noto la Cgil Abruzzo Molise nel suo rapporto regionale “Reddito di Cittadinanza, formazione e social card 2023”.

In Abruzzo 14.700 percettori di reddito di cittadinanza su 24 mila totali, dal 31 luglio rimarranno senza il sostegno economico. A dirlo la Cgil Abruzzo Molise con il segretario generale Carmine Ranieri,  Federica Benedetti, della segreteria del sindacato regionale, il coordinatore regionale del patronato Inca Cgil, Mirco D'Ignazio, il presidente regionale di Anci Abruzzo Gianguido D'Alberto, e in videoconferenza, l'assessore regionale al lavorp Pietro Quaresimale. Obiettivo della diffusione del rapporto è proprio quello di avviare un confronto con la politica e con le amministrazioni locali.

Analizzando i dati regionali su reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza, in Abruzzo sono 24.213 i nuclei familiari percettori: erano 32.271 nel 2022, 33.928 nel 2021, 30.993 nel 2020 e 23.334 nel 2019. Ad oggi, a partire dagli oltre 24mila percettori, le persone coinvolte a livello regionale dalla misura di sostegno sono 45.857. L'importo medio mensile dell'assegno è di 530,88 euro. A livello territoriale, in testa, per numero di percettori del reddito di cittadinanza, c'è la provincia di Chieti, con 4.702 nuclei familiari, per un totale di 9.044 persone coinvolte (importo medio 572,8 euro), seguita dal Pescarese (4.671 nuclei, 9.391 persone coinvolte, 576,55 euro), dalla provincia dell'Aquila (3.936 nuclei, 7.413 persone, 540,51 euro) e da quella di Teramo (3.205 nuclei, 6.151 persone, 561,76 euro). Sul fronte pensione di cittadinanza, in testa c'è la provincia di Pescara, con 679 nuclei familiari (767 persone coinvolte, importo medio 278,84 euro), seguita dalla provincia dell'Aquila (553 nuclei, 626 persone, 319,61 euro), dal Chietino (545 nuclei, 608 persone, 272,19 euro) e dal Teramano (420 nuclei, 477 persone, 315,46 euro).

Dal 31 luglio il reddito di cittadinanza cesserà per 14.700 persone: 4.100 in provincia di Pescara, 4.000 in provincia di Chieti, 3.550 nell'Aquilano e 3.050 nel Teramano. Da settembre continueranno a percepire il reddito di cittadinanza (fino al 31 dicembre 2023) solo quei nuclei familiari al cui interno c’è un minore, un disabile o un ultra sessantacinquenne. Queste famiglie e questi cittadini potranno chiedere solo dal primo gennaio l'assegno di inclusione: ai nuclei familiari con componenti dai 18 ai 59 anni, il pagamento del reddito di cittadinanza cesserà a luglio 2023; da settembre potranno eventualmente accedere al “Supporto per la formazione e il Lavoro”, una nuova misura del valore di 350 euro mensili, che saranno erogati solo nei mesi in cui saranno attivi percorsi formativi. Non per tutti però sarà possibile accedere a corsi di formazione gratuiti e comunque, ad oggi, i corsi disponibili avrebbero una durata sicuramente inferiore ai 12 mesi. La Cgil si è detta preoccupata per il fatto che la formazione non sarà garantita a tutti e non si conoscono durate e modalità dei percorsi formativi.

Per quanto riguarda la social card 2023, sono 31.322 gli abruzzesi che potranno andare in ufficio postale per ritirare la carta prepagata “Dedicata a te” del valore di 382,50 euro da utilizzare per l’acquisto di generi alimentari: 9.310 in provincia di Chieti, 7.962 in provincia di Teramo, 7.551 in provincia di Pescara e 6.499 in provincia dell'Aquila. I comuni con un maggior numero di carte assegnate sono Montesilvano (1.572), Pescara (1.310), Vasto (840), Avezzano (773) e L'Aquila (762). Hanno diritto alla carta i nuclei familiari di almeno tre componenti e Isee inferiore a 15.000 euro, a condizione che rientrino tra i beneficiari nella graduatoria comunale. La carta non sarà quindi emessa a tutti coloro che ne avrebbero teoricamente diritto, ma solo ad una parte di questi (circa un terzo). Sono esclusi coloro che nel mese di luglio percepivano reddito o pensione di Cittadinanza, Naspi, cassa integrazione o altri sostegni, così come sono esclusi tutti i nuclei familiari di 1 o 2 componenti a prescindere dal reddito.

L'assessore Quaresimale ha evidenziato le difficoltà che le aziende incontrano a reperire maestranze ed ha sottolineato che la Regione Abruzzo, “estremamente attenta al tema delle competenze”, sta mettendo in campo azioni ben precise, annunciando per i prossimi giorni una “serie di incentivi alle assunzioni”.

D’Alberto si è soffermato sull’aumento delle povertà in Abruzzo, certificato anche dal rapporto Bankitalia 2022, sottolineando che “tutti i soggetti istituzionali devono adottare misure”. Il presidente dell’Anci Abruzzo ha poi auspicato una “revisione complessiva del sistema dei Centri per l’impiego e la revisione degli ammortizzatori sociali, in un contesto che vede sullo sfondo il tema del salario minimo”. E la Regione, prosegue D'Alberto, deve attivarsi per trovare soluzioni emergenziali per sostenere coloro che rimarranno senza reddito di cittadinanza. Benedetti, D’Ignazio e Ranieri

“Le preoccupazioni riguardano l’intero impianto del decreto Lavoro e, in particolare, le misure di politica attiva che dovranno essere messe in campo. Per quanto riguarda la formazione, sarebbe interessante sapere quanti corsi sono stati attivati e la tipologia di corsi offerti nel catalogo formativo regionale, perché riteniamo che la formazione, per essere una vera opportunità di inserimento lavorativo, debba rispondere alle esigenze produttive e alle peculiarità dei territori, altrimenti rischia di diventare sterile e inadeguata. Ci auguriamo, inoltre, che gli incentivi annunciati dall’assessore Quaresimale siano finalizzati al lavoro stabile e di qualità”.

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