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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Truffano 14 titolari di attività spacciandosi per dipendenti di Poste, denunciata coppia di coniugi del Pescarese

La polizia di Isernia ha denunciato una coppia di coniugi della provincia di Pescara per i reati di truffa continuata e indebito utilizzo di carte di credito

Una coppia di coniugi della provincia di Pescara è stata denunciata dagli agenti della Sosc - sezione operativa sicurezza cibernetica di Isernia alla Procura della Repubblica del locale tribunale.
I due pescaresi dovranno rispondere dei reati di truffa continuata e indebito utilizzo di carte di credito, come riferisce l'AdnKronos.

I due avevano studiato una particolare modalità di condotta: acquistare dispositivi elettronici, da utilizzare o rivendere, con i soldi delle vittime del loro raggiro.

Nello specifico, spacciandosi per dipendenti di Poste Italiane, avrebbero contattato telefonicamente i titolari di attività della provincia (ristoranti, pub, B&B) comunicando loro la scadenza imminente di un fantomatico assegno dell’Inps o del Comune previsto tra le misure di ristoro per il Covid-19. Li convincevano così a recarsi in un Atm e, guidandoli telefonicamente per tutta l’operazione, li conducevano alla involontaria esecuzione di una operazione di accredito su carte prepagate intestate a terzi, facendogli credere che avrebbero, grazie a quella operazione, ricevuto il pagamento della somma promessa direttamente sul conto corrente o sulla carta.

I destinatari dei pagamenti sono risultati essere ignari commercianti online, dai quali la coppia aveva eseguito ordini di dispositivi elettronici. Con il perfezionamento dei pagamenti i venditori spedivano la merce (pc, smartphone) al domicilio dei truffatori a mezzo corriere. Gli investigatori della polizia postale di Isernia, scoperto il raggiro e individuati gli autori, si sono appostati all’esterno dell’abitazione della coppia e, coadiuvati dalla squadra mobile di Pescara, hanno atteso che un corriere consegnasse l’ennesimo “pacco”: al suo interno vi era proprio un dispositivo acquistato dai truffatori con le ricariche effettuate dalla loro ultima vittima.

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