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Cronaca Città sant'angelo

Sequestrato il canile sanitario della Asl: contestata la presunta "soppressione illecita dei cuccioli"

Ad apporre i sigilli i carabinieri forestali a seguito delle indagini partire da un esposto della Lega per la difesa del cane e che hanno portato all'apertura dell'inchiesta: ci sarebbero anche false registrazioni di soppressione di animali che invece sarebbero stati ospitati irregolarmente

Scatta il sequestro preventivo per il canile sanitario della Asl di Città Sant'Angelo. Ad apporre i sigilli davanti alla struttura che si trova in Strada Migliori, sono stati  i militari del nucleo Cites e del nucleo investigativo di polizia ambientale e agroalimentare e forestale Nipaaf dei carabinieri forestali in esecuzione del decreto firmato dal giudice per le indagini preliminari Giovanni De Renzis.

Il cartello apposto dalla forestale per il sequestro del canile sanitario della Asl-4

L'indagine, come ricorda la forestale, è partita a seguito di un esposto fatto da un'associazione animalista e nello specifico dalla sezione pescarese della Lega nazionale per la difesa del cane (Lndc). Indagini che, si legge nella nota diffusa dai carabinieri forestali, “avevano già portato al deferimento di tre persone, in concorso tra loro, per l’uccisione di cani, abuso d’ufficio e falsità ideologica”. “Dagli accertamenti effettuati nello stesso canile sanitario e negli uffici della Asl di Pescara sarebbe emersa un’attività di soppressione illecita di cuccioli mediante la somministrazione dei farmaci per l’eutanasia e di ricovero non dovuto di cani”, si legge ancora nella nota con cui viene comunicato il sequestro del canile. “All’intero del canile sanitario – riferisce quindi il comandante dei carabinieri forestali - sono state scoperte anche false registrazioni di soppressione di animali che invece venivano ospitati irregolarmente”. Indagati per la vicenda sono il direttore del canile e il dirigente del servizio veterinario della Asl.

Il canile sanitario, il cui compito è quello di ricoverare cani e gatti vittime di incidenti o privi di chip e dove vengono curati prima di essere consegnati ai canili di tutta la provincia in convenzione, non chiuderà, ma sarà ora gestito da un custode giudiziario con la Asl che di dovrà occupare della riorganizzazione affidando i nuovi incarichi.

“Ringrazio sentitamente il pubblico ministero Benedetta Salvatore e il procuratore capo, Giuseppe Bellelli i carabinieri forestali del Cites che hanno eseguito le indagini con rapidità e scrupolo – commenta Paola Canonico, presidente della sezione pescarese della lega del cane -. Sapremo dire di più quando saranno accessibili gli atti delle indagini che sono ancora in corso. Per ora possiamo solo dire che auspichiamo che questa sia la fine di un’epoca. Ci aspettiamo – aggiunge - che la Asl proceda immediatamente e senza sconti a ripristinare un corretto funzionamento della struttura. Speriamo che sia l’inizio di un nuovo percorso”.

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