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Carabinieri eroi, evitato conflitto a fuoco a Montesilvano con bambino usato come scudo [FOTO]

L'intervento di questa mattina ha messo in risalto il coraggio e la prontezza dei militari che sono riusciti ad evitare la sparatoria. Ecco com'è andata

Il dettagliato resoconto dell'operazione compiuta dai carabinieri del Comando Compagnia di Montesilvano è sconcertante.
Di fronte a loro, un uomo senza scrupoli e armato che con sfrontatezza ha sfidato le forze dell'ordine brandendo una pistola e puntandola verso i militari dell'aliquota dipendente del Nucleo Operativo Radiomobile che hanno agito con il supporto dei colleghi della compagnia di Martina Franca e dell'unità cinofila antidroga di Chieti.

Tutto è avvenuto nei concitati minuti che hanno portato al difficile arresto di D.G., 52 anni, nullafacente e già noto alle forze dell'ordine, in procinto di essere arrestato perché coinvolto in un'attività di spaccio in territorio leccese.

Il gip del tribunale di Taranto aveva emesso lo scorso 1 ottobre l'ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere come alternativa al regime domiciliare. L'uomo, sorpreso nella sua abitazione mentre era ancora a letto, afferrava la rivoltella detenuta irregolarmente e carica di dieci proiettili calibro 40 s.w., iniziando a puntarla verso gli operanti i quali, senza farsi intimorire, lo hanno costretto a desistere. Sentendosi braccato, il criminale ha poi sfondato la finestra della camera posta al piano terra, ha gettato l'arma nel prato esterno e ha tentato di scappare scavalcando gli infissi. Nel farlo, ha coinvolto il figlio di soli 5 anni, utilizzato come scudo per evitare di essere immobilizzato con un intervento cruento, ma lo scellerato gesto non ha funzionato.

Tutta l'area circostante era ormai circondata dai carabinieri in assetto di guerra. L'arrestato dovrà adesso rispondere non solo di detenzione di sostanze stupefacenti (500 grammi di marijuana e 485 euro in contanti, frutto dell'attività di spaccio), ma anche di tentata evasione, resistenza a Pubblico Ufficiale e detenzione illegale di arma da fuoco clandestina con relativo munizionamento. Il tenente Donato Agostinelli, comandante in servizio a Montesilvano, ha ringraziato pubblicamente in una nota tutti i militari intervenuti che, rischiando la vita, hanno agito soprattutto nell'interesse e nella tutela del minore, evitando spargimento di sangue.

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