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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

È caccia alle esche che avrebbero ucciso lupi a grifoni a Cocullo: dal laboratorio si attende la conferma sull'avvelenamento

Le attività di bonifica dei carabinieri sono in corso anche con l'aiuto delle unità cinofile, alcuni bocconi sospetti sono stati inviati all'Istituto zooprofilattico: se sarà confermato che si tratta di bocconi avvelenati responsabili dei decessi, saranno intensificate le ricerche dei presunti responsabili

È caccia alle esche avvelenate nella zona di protezione esterna del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise dove nei giorni scorsi sono state trovati nove lupi, tre grifoni e due corvi imperiali morti. Forte è il sospetto che a causare il decesso dei primi siano stati dei bocconi avvelenati con i secondi che sarebbero deceduti dopo aver mangiato le loro carcasse. 

A riportare la notizia è l'agenzia Ansa. I controlli si stanno concentrano nell'area “Olmo di Bobbi-Monte La Selva” nel territorio di Cocullo (L'Aquila) dove sono stati fatti i ritrovamenti e dove insistono anche diverse aree di pascolo.

In azione ci sono i carabinieri forestali di Scanno, della stazione Parco di Villetta Barre e della stazione Parco di Pescasseroli con l'ausilio dell'unità cinofila antiveleno del reparto carabinieri parco di Pescasseroli e dell'unità cinofila antiveleno del reparto carabinieri Parco di Assergi, con i cani Kenia, India e Noche, di razza Pastore Belga Malinois.

I militari della regione carabinieri forestale Abruzzo e Molise con il prezioso aiuto dei cani addestrati al ritrovamento di esche e bocconi contenenti sostanze tossiche. Le operazioni di bonifica, per ripulire il territorio dalle sostanze avvelenate, sono iniziate nel pomeriggio dei primi ritrovamenti delle carcasse di lupi e grifoni. Ai controlli partecipano anche volontari dell'associazione Rewilding Apennines, cani antiveleno del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e guardie dello stesso parco.

Aperta anche un'inchiesta dalla procura dell'Aquila dopo il ritrovamento delle nove carcasse di lupo, le quattro di grifone e le due di corvo imperiale inviate all'Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo (sede di Avezzano). Qualora sia confermata la presenza di sostanze nocive o venefiche nelle carcasse si configurerebbero i reati di uccisione o maltrattamento di animali, puniti con la reclusione. Sono state anche individuate possibili esche, inviate al laboratorio per le analisi, potenzialmente nocive per altri selvatici. I controlli mirati alla ricerca dei presunti autori saranno intensificati prevedendo il supporto di altri reparti dell'arma dei carabinieri del Comando tutela forestale e parchi e interesseranno anche altre aree della provincia aquilana.

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