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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Incubo Petrolio: a Pescara e Teramo i timori dilagano

Le parole “Cipressi” e “Santa Venere” echeggiano in questi giorni in Abruzzo. Ma non si parla di orti botanci, bensì di due nuove istanze per la ricerca di idrocarburi sottoposte alle procedure di valutazione della Regione

Se un cittadino qualsiasi chiedesse: “che cos'è l'istanza di ricerca?”, un qualsiasi addetto ai lavori risponderebbe che è “ciò che viene prima” dell'estrazione effettiva di petrolio. Si tratta infatti solo della prima fase per giungere all’estrazione di idrocarburi con tutta l'infrastrutturazione inerente.  

A quest'istanza faceva da ostacolo la legge regionale numero 48/2010 che impediva l'estrazione di petrolio. Per aggirare questa legge “l'istanza fa riferimento alla ricerca di idrocarburi gassosi, come se fosse possibile cercare il gas senza cercare anche il petrolio”, fa notare il WWF Abruzzo.

Entro il 7 Gennaio è possibile presentare osservazioni alla Regione insistendo sul fatto che bisogna ottenere il VIA (Valutazione di Impatto Ambientale).
I 144,43 Kmq che si estendono tra Pescara e Teramo nella zona pedecollinare compresa tra il Fiume Vomano ed il Fiume Fino fa parte dell'Istanza “Cipressi”. Tale “istanza” interessa i comuni di Atri, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Cellino Attanasio, Città Sant’Angelo, Elice, Montefino e Penne.
I 73,12 Kmq comprendenti ai comuni di Cappelle sul Tavo, Città Sant’Angelo, Collecorvino, Montesilvano, Moscufo, Pescara, Pianella e Spoltore sono interessati dall’istanza “Santa Venere”.

Si tratta di zone molto popolose, vocate al turismo ed all’agricoltura con varie aree protette naturali come la Riserva regionale dei Calanchi di Atri, la Riserva regionale della Pineta Dannunziana e la Riserva Naturale Statale Pineta di Santa Filomena di Pescara.

Ancora una volta i comitati e le associazioni ambientali sono in fermento. Si teme infatti che imperversi in modo sempre più silenzioso tra i Palazzi della Regione e delle Province il pericolo “idrocarburi”. Ancora una volta a capeggiare la rivolta è la Professoressa Maria Rita d'Orsogna che da sempre collabora con comitati cittadini e associazioni.

Il WWF consiglia di presentare le proprie osservazioni anche alle Provincie di Pescara e Teramo oltre che ai Comuni interessati dalle due istanze di ricerca.

Se infatti dovesse passare la valutazione di Assogettabilità in Abruzzo ci sarebbe un pericoloso precendente: è presumibile infatti che si aprirebbe così la strada all'estrazione di idrocarburi saltando ogni ipotetica “fase di cantiere” dal momento che l’Adriatica Idrocarburi non vuole spendere soldi per ricerche geo-sismiche e per un eventuale pozzo esplorativo.

L'istanza “Santa Venere” invece prevede tutto ciò che concerne l'indagine geosismica e, nello specifico, sono previste: metodiche Vibroesis, Massa Battente e Scoppio, metodiche che vanno dalle cariche esplosive al tamburellare energicamente i suoli con tonnellate di peso, producendo onde elastiche.

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