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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Resta in rianimazione il giovane colpito da un fulmine

Il 28enne colpito ieri da un fulmine a Campo Imperatore insieme ad altri due escursionisti ora è ricoverato in rianimazione, in coma farmacologico, all'ospedale dell'Aquila

Resta in prognosi riservata, in gravi condizioni, il 28enne di Tivoli che ieri (27 agosto) è stato colpito da un fulmine mentre, insieme ad altri due ragazzi, ridiscendeva dal Gran Sasso dopo un'escursione. Il paziente, ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale dell'Aquila, è sempre in coma farmacologico ed è tenuto in stretta osservazione con continui esami ed accertamenti, soprattutto di carattere neurologico e cardiologico. È stato colpito da una violenta scarica elettrica che gli ha provocato anche delle ustioni di media entità su alcuni punti del corpo ed è per questo che i medici del San Salvatore sono in contatto con l'ospedale Sant'Eugenio di Roma.

Intanto sono ore di apprensione a Tivoli tra le tante persone che conoscono il giovane, con numerosi messaggi di vicinanza ricevuti dai suoi familiari anche attraverso i social. Ad ogni modo, secondo quanto trapela da fonti mediche, la stabilità delle condizioni in casi del genere viene considerata una buona notizia. I medici quindi, anche se con molta cautela, nutrono delle speranze che il giovane possa farcela. In tal senso i prossimi 4-5 giorni vengono ritenuti decisivi. In questo periodo verranno fatte prove di allentamento della sedazione per verificare la reazione del cervello, quindi i danni cerebrali.

Il 28enne è stato raggiunto da una notevole scarica elettrica che gli ha causato un arresto cardiaco: si dovranno pertanto valutare i danni come conseguenza della mancanza di ossigeno al cervello. Secondo quanto si è appreso è stato salvato dai soccorritori, tra cui una pattuglia dei carabinieri forestali, ma soprattutto da un medico intervenuto con l'elicottero del 118 ad alta quota, poco sotto l'osservatorio astronomico dove era stato trasportato a spalla per circa 600 metri: per stabilizzarlo e farlo respirare gli è stata praticata una cricotiroidotomia, proprio per l'impossibilità di intubarlo dalla bocca. Sempre stando a fonti mediche, con la folgorazione molto spesso si muore sul colpo: in altri casi si va in arresto cardiaco, ma poi ci si riprende. La speranza, dunque, resta viva.

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