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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Pineta Dannunziana

David Lane all'Aurum di Pescara: "L'Europa ha tanto da comunicare"

Il noto giornalista, ospite di un convegno organizzato dall'agenzia Pomilio Blumm, ha parlato della campagna referendaria per la Brexit. E' intervenuto all'incontro anche Nicola Di Turi, firma del Corriere della Sera-Innovazione

Europeizzazione e sviluppo dei mercati all’estero. Sono queste le due direttrici su cui si è incanalato l’impegno e la strategia aziendale della società di comunicazione Pomilio Blumm. L’agenzia, guidata da Franco e Massimo Pomilio, rispettivamente presidente e amministratore delegato, è passata dagli incarichi prestigiosi nell’ambito della pubblica amministrazione italiana all’acquisizione di commesse di primo piano nell’area euromediterranea e asiatica, e ha visto tra l'altro il proprio bilancio aumentare per il tredicesimo anno consecutivo.

Per parlare della necessità di “Internazionalizzare l'industria delle Idee” e della sfida di Pomilio Blumm “nei mercati in espansione di Eurasia ed Euromediterraneo”, stamane si sono confrontati nella Sala Tosti dell’Aurum di Pescara David Lane, firma storica dall'Italia per The Economist, Nicola Di Turi, giornalista del “Corriere della Sera-Innovazione”, Domenico Di Michele, docente di Finanza Aziendale all’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Pescara, Franco Pomilio, Presidente del Consiglio di Amministrazione Pomilio Blumm, e Massimo Pomilio, Amministratore Delegato Pomilio Blumm.

“L'Europa ha tanto da comunicare – ha esordito David Lane – i suoi valori sono gli stessi della Gran Bretagna: pace, conoscenza reciproca e fantasia. Ma di questi valori non si è parlato nel dibattito sulla campagna referendaria per la Brexit: il voto, comunque andrà, sarà un fallimento di comunicazione istituzionale. Invece l'Europa ha bisogno di un racconto completo e trasparente, continuo, col quale parlare a tutti”.

Il Centro europeo di statistica Eurostat (la Direzione Generale della Commissione Europea che raccoglie ed elabora dati dagli Stati membri dell’Unione Europea a fini statistici), European Environment Agency (l’Agenzia europea dell’ambiente di Copenaghen), European Food Safety Authority (l’Agenzia europea che si occupa di sicurezza alimentare e valutazione dei rischi), UFM (l’Organizzazione internazionale Unione per il Mediterraneo di 43 Paesi con sede a Barcellona) sono i partner internazionali che negli ultimi tre mesi si sono affidati alla Pomilio Blumm per la fornitura di servizi di comunicazione e organizzazione di eventi. A questi si aggiungono EIT Health (il programma dell’Istituto europeo di Innovazione e Tecnologia per la qualità della vita e la sostenibilità dei sistemi di assistenza sanitaria e sociale), Corte dei Conti Europea, il progetto collegato alla Champions League con Gazprom, il gigante russo dell’energia, le attività di comunicazione istituzionale con il Governo della Georgia.

Un trend in salita, dimostrato anche dalla crescita esponenziale del portfolio clienti esteri, arrivato nel 2016 al 75%. In particolare, nell’ultimo triennio, le commesse gestite dalla Pomilio Blumm nell’ambito dell’Unione Europea sono passate dall’11% del 2014 al 42% del 2015, con una previsione del 75% a fine 2016.  Il balzo consistente del “rinoceronte” è confermato anche dalla percentuale di successi: la vittoria del 65% delle gare a cui l'agenzia partecipa all’estero, a fronte di un pur considerevole  26% in Italia, con tempi di attivazione dell’incarico pari a 27 giorni in Europa e 92 in Italia, speculari alla tempistica dei pagamenti, pari a 39 giorni in Europa rispetto a 180 effettivi in Italia. Ottimi risultati che fanno guardare positivamente al futuro, giunti grazie non solo all'intuizione di puntare su un settore di cui pochi, nel 2003, sono stati in grado di vedere il potenziale, ma anche alla capacità, propria dei Pomilio sin dagli esordi, di fare impresa e di rischiare.

“Internazionalizzare le idee ed esportare valori – ha aggiunto Nicola Di Turi, giornalista del Corriere della Sera – è il vero valore aggiunto delle aziende perché segna un andamento anticiclico rispetto alle difficoltà del mercato interno. Creare valore globale sulla base delle idee prodotte localmente è la mission di molte imprese vincenti”.

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