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Cronaca Popoli

Ergastolo per il 30enne di Popoli accusato di aver ucciso Fulvio Declerch

A dover scontare la pena, come deciso dalla Corte d'Assise di Chieti, è Alessandro Chiarelli

La Corte d'Assise di Chieti ha deciso per una condanna all'ergastolo nei confronti di Alessandro Chiarelli.
Come riporta l'Ansa, il 30enne di Popoli era accusato di aver ucciso Fulvio Declerch (54 anni) la notte del 25 novembre 2021 con premeditazione, crudeltà e per futili motivi, tentando inoltre di sopprimerne il cadavere.

È arrivata nel pomeriggio di veenrdì 15 settembre la sentenza del collegio presieduto da Guido Campli, giudice a latere Claudia Colangeli.

Il pm Gabriella De Lucia aveva chiesto la condanna all'ergastolo dopo aver ricostruito i fatti e ribadita l'esistenza delle aggravanti. Chiarelli, che era in aula, assistito dagli avvocati Gianluigi Tucci e Fabrizio Castellano, è stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e condannato al risarcimento dei danni in separata sede e a versare una provvisionale di 50mila euro a ciascuna delle parti civili. In aula hanno seguito l'udienza l'ex moglie e la figlia di Declerch.
L'omicidio avvenne nell'abitazione di Declerch, al cui interno l'assassino entrò dopo aver rotto il vetro di una finestra. L'assassino si è accanito sferrando 17 coltellate, mentre la vittima era a terra sfregiandola al viso e al collo: un'esplosione di violenza che sarebbe stata provocata da una bevuta di vino negata a Chiarelli da Declerch. Chiarelli è stato riconosciuto da un maresciallo dei carabinieri, grazie alle immagini di una telecamera, come la persona che con una carriola porta il corpo vicino al fiume Pescara, dove il cadavere di Declerch venne trovato, e poi risale, senza carriola.

«La responsabilità dell'imputato è emersa in maniera chiara attraverso l'istruttoria», dichiara Emidio Antonucci, avvocato di parte civile, sottolineando che sono state riconosciute tutte le aggravanti.

Chiarelli, che nella scorsa udienza si era sottoposto a esame, stavolta, come riferisce l'Ansa, ha letto una dichiarazione spontanea, dichiarandosi «innocente ma non estraneo del tutto ai fatti. Prego voi di comprendere la situazione che avete davanti: sono un ragazzino con un futuro da costruire come stavo facendo. Il 21 dicembre 2021 avrei dovuto sostenere l'esame per la patente del camion avendo già una ditta di conoscenza che mi avrebbe assunto il giorno stesso che conseguivo la patente».

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