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L'informazione turistica in città è a dir poco scarsa, ma il potenziale culturale è enorme: i consigli del Touring Club

L'associazione ha redatto un dossier dettagliato rilevando tutto quello che non va, dall'assenso dello Iat (Informazione e accoglienza turistica) alla scarsa segnaletica, passando per una digitalizzazione da potenziare e app che andrebbero implementate e potenziate: le proposte per farne una città capace davvero di accogliere

Un'offerta culturale dal grande potenziale, ma su cui si dovrebbe fare molto di più perché se c'è una cosa che a Pescara manca, oltre ad una buona segnaletica e alcuni importanti interventi in termini di informazione da parte dei dieci musei che oggi la città ha, è l'informazione turistica che si avvale esclusivamente di un Urban Box di piazza Salotto. Una struttura che funziona "a intermittenza" e spesso in modo "promiscuo" senza che la città abbia però uno Iat, un vero ufficio di Informazione e accoglienza turistica. Una cosa cui, ha assicurato l'assessore comunale al Turismo Alfredo Cremonese annunciando i concerti del 31 dicembre e il primo gennaio, si sta lavorando, ma che oggi rappresenta comunque grosso problema.

A rilevare le criticità e avanzare le sue proposte è il Touring club italiano che ha illustrato il suo documento al riguardo  nel corso della commissione Cultura e turismo consegnandolo al sindaco Carlo Masci, l'assessore al Turismo Alfredo Cremonese, l'assessore comunale alla Cultura Maria Rita Carota e l'assessore comunale all'Urbanistica Isabella del Trecco.

Un documento che ha preso le mosse dal servizio di Clelia Arduini pubblicato a gennaio 2023 sulla rivista Touring dal titolo “Porto dei creativi” che evidenza le potenzialità culturali e turistiche della città. Un atto propositivo dunque che nel rilevare le carenze, che purtroppo non mancano a fronte di un'offerta importante, con cui si auspica un miglioramento sostanziale che possa creare le condizioni di fornire servizi tali da destagionalizzare anche le presenze turistiche del territorio legandole a eventi, luoghi e offerta culturale, e dare il suo contributo affinché si possa uscire dall'ultimo posto che l'Abruzzo ha registrato nell'ultima indagine Openpolis, proprio riguardo agli ingressi museali nelle regioni italiane

Musei, segnaletica e accoglienza e informazione turistica questi i capitoli del documento redatto da Elio Torlontano, console regionale del Touring Club e Antonio Bini, socio Touring Club, studioso di storia e tradizioni abruzzesi nonché già dirigente del settore Turismo della Regione Abruzzo.

Dieci musei e un grande potenziale inespresso: va tutto messo a sistema anche con Card che consentano l'accesso cumulativo, compreso quello di trasporti e servizi

Dieci i musei presenti in città che sono simbolo di quel potenziale inespresso di cui si parla e questo perché a mancare sono “azioni promozionali complessive, regionali e locali”, sottolinea il Touring Club.

Va ricordato che ad oggi il Mediamuseum è chiuso per gli attesi lavori di riqualificazione, sebbene un museo che al suo interno e anche sul suo sito offra tutto ciò che serve. Chiusi anche il museo Vittoria Colonna dove è in corso un progetto di riqualificazione ancora in fase di progettazione viste le richieste avanzate da soprintendenza dei beni archeologici e culturali e non solo per alcune modifiche da apportare, e il Museo del Mare su cui si è dovuti intervenire per problemi di staticità. La riapertura, almeno di parte di esso, è stata più volte annunciata e si auspica arrivi a breve anche con il museo delle Genti del Mare al suo interno: realtà oggi ospitata nel museo delle Genti d'Abruzzo.

Guardando ai siti web dei dieci musei si rileva come in alcuni ci sia ancora il vuoto della tradizione in inglese. Cosa che accade per il museo Casa natale di Gabriele D'Annunzio, il museo delle Genti d'Abruzzo e il Museo Paparella Treccia comunque tutti ben documentati. Solo in italiano e con poche grafiche, sebbene questo sottolinea il documento, dovuto probabilmente al fatto che sia una realtà nuova, quello del Clap Museum. Il peggiore, si potrebbe dire così, è il sito istituzionale del museo civico Basilio Cascella: due sole pagine in cui si parla quasi esclusivamente del progetto di rimozione delle barriere fisiche e cognitive avviato con i fondi del pnrr, ma che poco direbbe sul valore del sito. Promossi a pieni voti invece l'Imago Museum e il Museo dell'Ottocento.

Problematiche risolvibili con poco queste per un Sistema museo annunciato già dall'amministrazione e che, suggerisce il touring club, dovrebbe svilupparsi anche attraverso la creazione di una Card turistica già presente in molte altre città italiane ed estere, che consente non solo di promuovere unitariamente i musei cittadini, ma offre strumenti che agevolano le modalità di visita riunendo in un unico titolo d'accesso il pass dei trasporti pubblici, il tour della città, l'ingresso a musei, monumenti e attrazioni e che prevede anche convenzioni con esercizi commerciali e tutto ciò che può agevolare e invogliare a utilizzare i servizi e visitare i luoghi. Una card di ampio utilizzo cui accompagnare anche una sorta di “City Card” valida solo per l'ingresso in tutti i musei.

Va da sé che nel Sistema museale ampio spazio andrebbe dato alla formazione e dunque all'impiego di personale qualificato, con anche il supporto di una piattaforma informatica sempre aggiornata i cui costi dovrebbero essere coperti dall'imposta comunale di soggiorno e la contribuzione dei soggetti imprenditoriali del comparto turistico, si legge nel dossier.

Male sulla segnaletica turistica: quella direzionale è quasi assente e quella digitale, all'inizio, va potenziata

Per quanto riguarda la segnaletica turistica risica e digitale info-monumentale e cicloturistica oltre che sono sinonimo di accessibilità e accoglienza favorendo fruibilità, conoscenza e valorizzazione dei luoghi, sottolinea l'associazione, le carenze sia dal punto di vista di quella “fisica” (segnali di direzione, totem e targhe), che quella digitale (realtà aumenta, qr code per fare alcuni esempi), a Pescara si deve fare molto di più.

Quella di direzione infatti è “quasi assente” e dove c'è crea spesso problemi come nel caso di piazza dei Martiri Dalmati e Giuliani dove “i due segnali che guidano rispettivamente Casa museo di Gabriele d’Annunzio e al Museo delle Genti d’Abruzzo indicano direzioni opposte, pur essendo entrambi i musei a pochi metri l’uno dall’altro”. In piazza primo maggio c'è anche il segnale per raggiungere lo Iat che c'è stato sì, ma che oggi non c'è. Di fatto segnali turistici si trovano solo in piazza della Rinascita per il museo Villa Urania che è tra l'altro il museo Paparella Treccia; in piazza Duca D'Aosta per indicare i musei delle Genti d'Abruzzo e il museo Basilio Cascella, e in piazza Italia per indicare sempre il museo delle Genti d'Abruzzo.

Non va meglio con la segnaletica-infomunmentale con cui si indica in particolare la Piazzaforte cinquecentesca di Porta Nuova. Mattonelle difficili da leggere perché messe troppo in alta e spesso purtroppo anche vandalizzate, sottolinea il Touring club, che si sofferma anche sulla necessità di rafforzare il percorso delle ville liberty che adornano la riviera nord e sud (zona pineta) poco descritte. Qualcosa è migliorato con i totem installati a gennaio per il percorso del Museo diffuso del Porto che dicono molto delle zone a nord e sud del fiume, ma nulla dell'itinerario da seguire grazie ai qr code. Altre particolarità vengono rilevate ma certo è che il quadro complessivo evidenzia

“la inderogabile necessità di valorizzare il patrimonio culturale della città” per cui “si auspica la realizzazione di un razionale piano di segnalamento turistico-culturale che integri la segnaletica di direzione (anche posizionando cartelli di dimensioni ridotte appropriate alle zone pedonali urbane) con quella informativa con contenuti certificati e aggiornati, utilizzando gli opportuni supporti fisici (targhe, tabelle, totem) integrati a sistemi digitali per l’approfondimento e la condivisione (qr code, gps e roadbook) anche con strumenti e linguaggi che tengano conto dei specifici bisogni delle persone, derivanti da condizioni personali”.

Troppe carenze sull'informazione e l'accoglienza turistica

Il vero tasto dolente resta comunque quello dell'informazione e l'accoglienza turistica che, ricorda l'associazione, dome da legge regionale del 15 febbraio 2023 affida prioritariamente ai Comuni con la realizzazione degli Iat e gli Infopoint.

Nel tempo a Pescara le cose sono peggiorate, questo ciò che emerge. Oggi come oggi l'unico punto di informazione operante è l'Urban Box (nato nel 2011) di piazza Salotto. Peccato però che i contatti a distanza (numero di telefono e mail) del portale Vivi Pescara di cui si avvale “non sono attivi nei periodi di chiusura dell'Urban Box”. Di certo non può essere uno Iat per più ragioni, ma comunque l'annunciata continuità del servizio che ora si divide con l'attività promozionale dell'università, non c'è stata sebbene questa sia “indispensabile”.

A questo si aggiunge il fatto che sembra che non si sia stati di implementare l'hub digitale attraverso la piattaforma di Abruzzo Turismo e “questa inadeguatezza appare grave per Pescara, non solo nella prospettiva dell’ampliamento della municipalità con l’accorpamento dei Comuni limitrofi, ma perché già ora, e da tempo, la città è la più importante della regione ed è considerata la Porta d’Abruzzo”, sottolinea ancora il dossier.

Il suggerimento sul personale è quello di formare gli studenti delle ultime classi dell'alberghiero e degli istituti tecnici a indirizzo turistico attraverso degli stage.

Per quanto riguarda la app Vivi Pescara lanciata a maggio 2023 sembra scarsa la promozione fatta anche per il qr code tanto che gli accessi sarebbero stati davvero pochi con i contenuti che, al di là degli eventi, sarebbero rimasti fermi al tempo come nel caso della sezione “Mobilità” che seppur la più completa non fornisce informazioni sul trasporto pubblico urbano, extraurbano e sui taxi e manca anche il car sharing inaugurato a ottobre.

Confusa poi la sezione “Scopri” dove si trovano sia monumenti che attrazioni turistiche con il parco Villa Sabucchi che, seppur di grande valore storico e naturalistico, è assente. Da rivedere anche la sezione “Gastronomia” dove si indicano solo Montepulciano d'Abruzzo, Aurum e Parrozzo, ma mancano cose come il brodetto alla pescarese, i roscioli (triglie) allo scoglio, il brodo di cardone, il cacio e ovo, il ferfellone e così via. Infine le destinazioni dove sono indicate le cose da vedere in Abruzzo, ma non ci sono mappe dei percorsi, chilometraggi, informazioni sull'accessibilità, gli orari e gli indirizzi.

Decisamente poco aggiornata  la App “Municipium” dove si elencano solo sei punti di interesse culturale, il parcheggio dell'area di risulta, lo stadio Adriatico come unica infrastruttura sportiva, un solo stabilimento balneare, un solo sito storico e cioè la cattedrale di San Cetteo, un solo punto d'interesse turistico (il Ponte del Mar) e il Comune come unico ufficio pubblico.

Insomma se l'offerta c'è, carenze anche gravi (in termini di informazione in questo caso) ci sono ed è su queste che il touring club propone di lavorare per fare di Pescara una meta turistica che non sia solo mare, ma anche cultura e tutto ciò che può farne un punto di riferimento turistico 365 giorni l'anno.


 

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