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Terremoto in Turchia, il racconto del pescarese Donati direttore sportivo di un team di ciclismo: "Tanta paura, la scossa non finiva mai"

Il direttore sportivo della squadra di ciclismo Green Project Bardiani Csf Faizanè Alessandro Donati, pescarese, ci ha raccontato quei terribili momenti vissuti a circa 300 km in linea d'aria dall'epicentro

Tanta paura per una scossa, quella principale della notte fra il 5 e 6 febbraio, che sembrava non finire mai anche a centinaia di chilometri di distanza dall'epicentro. A raccontare la tragedia e la grande paura vissuta in Turchia e in Siria fra il 5 e 6 febbraio è Alessandro Donati, pescarese direttore sportivo della squadra di ciclismo Green Project Bardiani Csf Faizanè che si trovava ad Alanya con il team per partecipare al Tour of Antalya, importante gara ciclistica a tappe.

"Ci trovavamo in albergo alle 4,20 circa di notte quando c'è stata la prima scossa, quella più devastante. È stato un terremoto fortissimo, qualcosa di non descrivibile a parole una scossa che è durata circa un minuto ma che a noi è sembrata infinita. Ci siamo svegliati di soprassalto e siamo subito scesi in strada. Il nostro resort si trova sul mare, su terreno sabbioso ed in linea d'aria eravamo a circa 300 chilometri dall'epicentro, ma sembrava che la scossa fosse sotto di noi. Per fortuna non ci sono stati danni particolari o feriti nella nostra città vista la distanza, ma è stato un momento davvero terribile."

Ovviamente la gara ciclistica è stata annullata, ci spiega Donati, aggiungendo che per mesi tutte le competizioni sportive, anche distanti dalla regione di Kahramanmaraş e da quella della città di Gaziantep dove sono state registrate le scosse principali (da 7,8 e 7,5 di magnitudo della scala Richter), sono o saranno annullate in Turchia. Al momento della nostra telefonata, Donati si trovava con la squadra nella capitale Istanbul, in attesa di riuscire a prendere un aereo per rientrare in Italia:

"Nella giornata di ieri è stato impossibile riuscire a prendere un volo per rientrare a casa, ma oggi dovremmo farcela e finalmente riuscire a ripartire. Siamo qui in attesa in aeroporto di imbarcarci. Per fortuna solo con un grande spavento".

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