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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Dalle patologie croniche ai disturbi alimentari e fino all'uso di sostanze supefacenti: la garante fa il punto sul mondo giovanile

Non solo morti improvvise, ma uno spaccato di tutto ciò che influisce sulle fragilità dei giovani: si è tornato a riunire il tavolo nato per affrontare le problematiche della fascia di età 0-17 anni. Interviene anche l'assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì

Esperti a confronto nella sala consiliare del Comune di Pescara. Non solo morti improvvise, ma tutto ciò che riguarda il disagio socio-sanitario dei giovani tra raccolta dati, problematiche e azioni d'intervento sono stati oggetto del dibattito apertosi nel corso dell'incontro convocato dalla garante per l'infanzia e l'adolescenza Maria Concetta Falivene.

Il secondo incontro quello svoltosi che punta dunque ad avere un quadro chiaro delle fragilità dei giovani siano esse legate a patologie croniche come il diabete infantile o all'uso e l'abuso di sostanze stupefacenti che interessano gli adolescenti o, ancora, legate ai disturbi alimentari, le difficoltà delle gravidanze nelle donne ultra 40enni, il crollo delle nascite e tanto altro. Anche il covid entra nel dibattito con alcuni esperti tra cui il professor Alessandro Cappucci, primario del reparto cardiologico dell’ospedale civico di Piacenza che ha ribadito come i dati Euromomo abbiano fatto registrare un incremento della mortalità nella fascia 0-17 anni tra il 2021 e il 2023 in tutta Europa. L'obiettivo è quello di capire quali siano le cause di questa crescita anche, ma non solo, in considerazione della pandemia, del virus e dell'efficacia o meno delle terapie promosse.

Uno dei tanti temi in realtà perché è su tutto il mondo giovanile che la garante vuole fare chiarezza per far sì che si arrivi ad incrementare la prevenzione a cominciare da quegli screening cardiologici e non, per conoscere lo stato di salute dei ragazzi, individuare l'insorgenza di problemi e capire da cosa questi possano derivare nel caso, ad esempio, del sopraggiungere di comportamenti sbagliati nell'alimentazione, ma anche nell'uso di sostanze stupefacenti. Non da meno il tema della disabilità e delle patologie che ad esse si legano con anche il problema del diabete infantile al centro del dibattilo. A parlare di questo è stato il professor Stefano Tumini, pediatra e responsabile del servizio di diabetologia pediatrica della Asl.

“In Abruzzo – ha spiegato – l'assistenza pediatrica è di livello molto elevato per i ragazzi diabetici sebbene si debba avere una maggiore diffusione di assistenza sul territorio ed è quello cui si sta lavorando e l'obiettivo che intendiamo centrare nei prossimi mesi”. Un'area grigia, come la definisce, però c'è e si lega al passaggio dalle cure dal pediatra al medico di medicina generale: manca la figura necessaria ad intervenire sulle problematiche giovanili, siano esse legate alle patologie o alle dipendenze, nell'età tardo adolescenziale. Una fascia d'età, aggiunge “non coperta e che è quella in cui spesso si sviluppano problemi legati all'abuso di sostanze stupefacenti o al comportamento alimentare. Questo tavolo tecnico ha due meriti – conclude -: sensibilizzare sul problema e coinvolgere tutte le risorse e cioè istituzioni, società civile, professionisti e associazioni”.

“Con le schede dei dati che stiamo redigendo – aggiunge la garante – vogliamo avere una fotografia dei problemi socio-sanitari dei giovani che sono sempre più fragili e di questo abbiamo tutti responsabilità”. Passi avanti anche grazie alle indagini già promosse, ha sottolineato, si sono fatti ad esempio sul fronte dell'autismo: “prima molti dovevano andare a curarsi fuori regione con spese enormi che andavano a gravare su famiglie che vivono già grandi difficoltà. Grazie alla politica del nuovo governo regionale ora possono farlo qui in Abruzzo”.

Insomma quello della mortalità improvvisa è solo uno dei tanti temi su cui si lavora e l'obiettivo è proprio quello di cercare di giungere alle più tragiche conseguenze in forza proprio della conoscenza delle cause delle fragilità o comunque di quei fattori che vanno ad incidere sul dato che, dicono i numeri, sarebbero in crescita. Una responsabilità che grava anche sui genitori, sottolinea Falivene, perché proprio gli adulti sono quelli che “sottovalutano spesso la situazione. Non abbiamo protetto i ragazzi da una società in trasformazione e abbiamo contribuito a renderli fragili”. Un fenomeno che ricade anche nella sfera sessuale degli adolescenti troppo influenzati, ha detto ancora la garante, dai social e da “un algoritmo di cui sono alla mercé”.

Sul tavolo anche il crollo della natalità registrato soprattutto nel 2021. Un tema caro in particolare a Domeico Liberati (Comitato difesa minori) che del tavolo è stato il primo promotore. “Da un accesso agli atti fatto si evince come dal massimo di oltre 10mila nascite a un minimo di otre 8mila registrate in precedenza si è passati nel 2021 a 4.729 nascite”. Chiarezza la chiede quindi sulle ragioni legate ad un presunto aumento degli aborti spontanei.

In realtà l'indagine della garante parte da molto prima della pandemia ed è partito inizialmente dall'analisi dei dati sulle fragilità giovanili raccolti e riferiti al quinquiennio 2015-2020. Insomma una visione a 360 gradi dove la prevenzione diventa comunque la parola chiave.

L'intervento dell'assessore regionale Nicoletta Verì: scarsa incidenza dei disturbi mentali nei giovani abruzzesi, ma sulle dipendenze il dato è in crescita

A margine del tavolo è intervenuto anche l'assessore regionale alla Sanità Nicolettra Verì. “La Regione è al lavoro su più fronti per affrontare le situazioni legate al disagio giovanile e in età adolescenziale, con un’attenzione particolare all’area delle dipendenze e dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione”, afferma.

“Lo scorso dicembre è stato approvato il Piano regionale della prevenzione, che contiene azioni specifiche e ben definite su questo fronte. L’emergenza pandemica, infatti, da un lato ha fatto emergere nuove situazioni di disagio tra i ragazzi, dall’altro ha evidenziato la necessità di programmare interventi di prevenzione basati sulla integrazione delle reti e sul coinvolgimento della popolazione, con una maggiore interazione tra scuola, comunità, servizi sanitari ed altri soggetti esterni alla sanità. Un approccio – sottolinea l'assessore regionale - che ha portato ad una fattiva collaborazione tra settori diversi della società: dai Comuni all’ufficio scolastico regionale, dal Coni agli enti del terzo settore”.

Gli ultimi dati clinico-sanitari disponibili sui disturbi mentali nei minori, mostrano nella nostra regione un’incidenza limitata di queste problematiche nell’età compresa tra 0 e 17 anni.

Di contro, invece, i dati della sorveglianza sulle dipendenze (riferiti al periodo pre-pandemico), mostrano un’esperienza di approccio sempre più precoce: il 7 per cento dei 15enni, ad esempio, dichiara di fumare tutti i giorni; nella stessa fascia di età il 3.4 per cento dei maschi e lo 0.6 per cento delle ragazze ammette il consumo giornaliero di alcool; il 30 per cento dei maschi 15enni e quasi il 20 per cento delle ragazze afferma di aver fatto uso di cannabis almeno una volta; e anche il gioco d’azzardo problematico registra una diffusione preoccupante tra i minori.

“È evidente – sottolinea Verì – quanto fosse necessario modificare il modello di presa in carico, implementando la presenza di equipe multidisciplinari, secondo un sistema che è già presente nei servizi per le Dipendenze e che sarà ora calato nella organizzazione delle nuove Case della Comunità. Gruppi di lavoro in cui i professionisti, oltre all’aspetto prettamente sanitario, pongono attenzione anche su altri aspetti: dall’ascolto ai gesti, fondamentali per instaurare quella relazione attraverso la quale si concretizza il prendersi cura dell’altro e non semplicemente curare l’altro”.

La Regione ha attuato, tra le altre iniziative, quattro specifiche azioni dedicate alla prevenzione e riferite al target giovanile: la prima riguarda le scuole che promuovono salute, sulle quali proprio ieri è stato costituito il tavolo tecnico con l’yfficio scolastico regionale; un secondo gruppo di lavoro, coordinato dalla Asl di Teramo quale capofila e del quale fa parte anche l’Istituto superiore di sanità, è dedicato alla prevenzione del consumo di alcool; sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono stati attivati ambulatori territoriali nelle Asl per una tempestiva ed efficace presa in carico dei pazienti; con l’Anci è stata stipulata un’intesa per promuovere il movimento in tutti i Comuni, con iniziative sul corretto stile di vita dei più piccoli, come il Pedibus.

“Siamo pronti – conclude Verì – per la seconda giornata regionale sulle dipendenze (istituita con la legge regionale 37 del 2020), che si terrà il prossimo 17 novembre. Un’occasione per confrontarci sui dati aggiornati che saranno disponibili nelle prossime settimane e confermare quella sinergia interistituzionale che rappresenta una grande risorsa per rafforzare il nostro sistema sanitario regionale”.

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