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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Comitato Strada parco bene comune: "Sono 650 e non 250 i metri di siepe sempreverde che spariranno"

A denunciarlo il presidente Ivano Angiolelli che ha effettuato le misurazioni con un professionista che chiede a Piero Giampietro (Pd) di intervenire in commissione controllo e garanzia: "Sono affranto dalle mistificazioni pluriennali reiterate"

Non sono 250 i metri di siepe sempreverde che spariranno dal marciapiede lato mare di via Castellamare adriatico sulla Strada Parco, ma 650. Lo denuncia, con un post su facebook in cui tagga il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, la Regione Abruzzo, la Tua (società unica abruzzese di trasporto), il Comune di Pescara e quello di Montesilvano, il presidente del comitato Strada parco bene comune Ivano Angiolelli. Ieri, fa sapere, ha approfittato della giornata di festa per fare una passeggiata sul viale insieme ad “un amico professionista dotato degli strumenti necessari” per la misurazione del “suolo permeabile che il Comune di Pescara, con scelta scellerata assunta dalla giunta Marco Alessandrini, condivisa con giubilo dalla giunta Carlo Masci – scrive – intende ricoprire con le mattonelle in calcestruzzo dopo aver sradicato la siepe sempreverde residua”. “ Ebbene - afferma -, il tratto di 'suolo permeabile' da cementificare con scelta oltremodo dannosa per il paesaggio e l’ambiente, di larghezza variabile, compreso tra via Silvio Pellico e via Ruggero Settimo, misura circa 1,330 chilometri. La siepe sempreverde da sradicare è lunga circa 600 metri. Ben di più, quindi, dei 250 metri che l’assessore competente (finanche compiacente del 'tutto bel pulito' che si andrà a realizzare), ha dichiarato a cuor leggero in commissione controllo e garanzia nella seduta del 13 corrente”.

Il presidente del comitato chiede quindi di rivedere la decisione che non solo “non procurerà alcuna utilità marginale alla percorribilità e all’accessibilità del manufatto alle carrozzine dei disabili”, ma che, prosegue “finirà per togliere acqua e ossigeno alle 61 piante ad alto fusto a dimora su quel fronte, per la gran parte pini marittimi storici, il cui tronco sarebbe circondato e danneggiato dalle mattonelle in calcestruzzo applicate sulle aiuole circostanti. Una soluzione impraticabile, indegna di una città civile, operata senza ritegno su una siepe che da un quarto di secolo svolge una funzione assai utile per l’ecosistema di un viale ad alto tasso antropico, interessato dalla peggiore speculazione edilizia possibile e dal consumo di suolo eccessivo e disordinato”. Una scelta quella di togliere la siepe sempreverde, incalza Angiolelli, “tanto più indegna, se si considera che i lavori stradali in corso nel primo lotto del medesimo cantiere, che si estende per circa 900 metri da via Ruggero Settimo a Le Naiadi, ha già comportato il dimezzamento della siepe sempreverde a dimora sul lato mare e la copertura con cemento vivo dell’apparato radicale soppresso con l’impiego di pale meccaniche che hanno male operato al colletto di 80 alberi ad alto fusto, con grave pregiudizio alla salute e alla stabilità delle piante, a rischio potenziale di caduta sul doppio bifilare aereo alimentato elettricamente, giusta consulenza formale richiesta dal comitato a un esperto dottore forestale”.

“Tutto ciò – denuncia ancora -, in spregio alle 'puntuali prescrizioni' impartite nella circostanza dall’Area tecnica del Comune di Pescara a tutela del patrimonio arboreo comunale, che l’assessore al verde pubblico ha illustrato compiutamente nella commissione del 13 detto”. Il presidente del comitato in difesa della Strada parco ricorda quindi che, davanti al consiglio di Stato, “l’appaltatore si è impegnato a non toccare affatto alberi e arbusti (questi ultimi interessati in alcuni punti da 'diligenti sagomature'), nonché a insediare 114 nuove piante compensative, in aggiunta alla siepe fitta continua e invalicabile da applicare sulla mezzeria: idonea a impedire i pericolosi attraversamenti pedonali, in conformità alle prescrizioni ministeriali di cui al voto 121 del 3 novembre 2020”. Per lui e i cittadini che rappresenta e che da anni si battono contro la realizzazione della filovia l'ennesima “presa in giro” collettiva.

Per questo “affranto dalle mistificazioni pluriennali reiterate”, si rivolge al presidente della commissione Piero Giampietro (capogruppo comunale del Pd) chiedendo “che siano adottati, con la massima urgenza, i necessari interventi correttivi. Utili anche a impedire il prosieguo delle lavorazioni dannose in corso d’opera sul patrimonio arboreo comunale, malamente programmate sulla mezzeria e sul marciapiede lato mare della vituperata strada parco della città di Pescara. Tanto apprezzata dai pescaresi, quanto ostile al sindaco patrigno che ne rivendica indegnamente la fortunata realizzazione al pari di 'un dono prezioso piovuto dal cielo'”

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