rotate-mobile
Attualità San Silvestro / Via 8 Marzo

Il Tar respinge la richiesta di sospensiva per la costruzione della Casa di comunità Asl in via 8 marzo: serve il progetto definitivo

I residenti di San Silvestro spiaggia assistiti dagli avvocati Claudio e Matteo Di Tonno il ricorso lo hanno fatto, ma la partita riprenderà solo quando il progetto sarà approvato

I residenti di via 8 marzo il ricorso al Tar (Tribunale regionale amministrativo) lo avevano presentato per fermare la realizzazione della Casa di comunità della Asl nell'area verde del quartiere di San Silvestro spiaggia, ma è tutto da rifare almeno fino a quando non ci sarà il progetto definitivo della stessa. Progetto che fa capo all'Azienda sanitaria locale.

Respinta dunque la richiesta di sospensiva presentata dagli avvocati Di Tonno per conto dei residenti, con la stessa che tornerà protagonista, assicura Matteo Di Tonno, una volta che quel progetto ci sarà. Questo quello che si legge nel dispositivo del Tar a firma del presidente Paolo Passoni, il consigliere Massimo Balloriani e il consigliere estensore Silvio Lomazzi: "rilevato allo stato, impregiudicate le questioni di merito, il difetto di un pregiudizio grave e irreparabile discendente agli interessati dall'atto gravato (...) è subordinata tra l'altro all'approvazione del progetto definitivo-esecutivo dell'opera che non risulta al momento avvenuta".

Un ricorso annunciato e presentato dai residenti nei confronti del Comune, della Asl e del ministero della Salute per chiedere l'annullamento, previa sospensiva, della deliberazione del consiglio comunale del 29 marzo e cioè quella con cui il Comune ha ceduto all'Azienda sanitaria il terreno dove attualmente c'è un parco attrezzato proprio per costruirci una delle nuove Case di comunità che saranno realizzate con i fondi del pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza). 

Le contestazioni contenute nel ricorso presentato dai residenti al Tar

I legali dei residenti riprenderanno dunque la loro battaglia su quelle ragioni messe nere su bianco e già portate all'attenzione del Tar, non appena la struttura avrà un progetto definitivo. Diverse le contestazioni sollevate a cominciare dal vizio di nullità che vi sarebbe, questo sostengono, nel passaggio da patrimonio indisponibile del Comune a patrimonio disponibile di quell'area oggi adibita a verde e inserita in un Piano di zona per l'edilizia economica e popolare (Pep).

Piano che prevede, si specifica tra i tanti riferimenti legislativi, una tipologia di progettazione che “non alteri le caratteristiche insediative e morfologiche della zona” e garantisca “uno spazio aperto antistante le unità abitative con “alberature ad alto fusto e percorsi ciclabili e pedonali”. Insomma l'area verde deve esserci e la retrocessione dell'area per chi difende i cittadini, non poteva essere oggetto di questa modifica se non, si legge nel ricorso, con “una disposizione legislativa e in costanza dei presupporti fattuali previsti dallo stesso legislatore”.

In subordine a determinare la nullità dell'atto sarebbe il passaggio in consiglio comunale, contestano gli avvocati. Consiglio che non avrebbe avuto competenza in materia. “Qualora per pura ipotesi astratta dovesse ritenersi attuabile la declassificazione dell’area in assenza di una norma che l’autorizzi e in costanza dei presupposti (fattuali oltre che giuridici) che impongono invece il mantenimento nell’elenco dei beni del patrimonio indisponibile, si censura il passaggio in favore dei beni del patrimonio disponibile assunto da un organo privo di competenze”, si legge infatti nel ricorso e questo perché la competenza sarebbe stata in capo esclusivamente alla giunta comunale. Un vizio formale dunque ritenuto però sufficiente ad un eventuale annullamento della delibera approvata proprio dal consiglio comunale.

Le altre criticità che determinerebbero l'annullamento dell'atto di cessione del terreno dal Comune alla Asl

Altra criticità sollevata quella per cui indicando l'area come rispondente a “servizi urbani e sociali” e nello specifico all'istruzione, non vi sarebbe alcuna rispondenza con tale previsione rispetto a quella di volerci realizzare una Casa di comunità che in quei servizi non rientrerebbe in riferimento al piano di zona approvato. Tra l'altro, scrivono ancora i legali, non vi sarebbe alcun riferimento nel decreto ministeriale 77/2022 sulle nuove realtà sanitarie in cui si dica che queste debbano essere realizzate in edifici nuovi, “semmai l'esatto opposto”. Si parlerebbe infatti di mero “modello organizzativo” con i documenti ministeriali relativi alla disciplina delle richieste di finanziamenti che “hanno espressamente contemplato l'impiego del patrimonio edilizio esistente”, si legge ancora nel ricorso presentato dai residenti.

Carenze ci sarebbero anche nelle argomentazioni riguardanti la compatibilità dell'opera con il patrimonio edilizio esistente e nessuna chiarezza sul perché del “no” alla richiesta Asl di avere un'area tra via Alento e via Rio Sparto. Tutto questo anche in relazione al fatto che “in termini di effettiva disponibilità di spazi utili, la Asl aveva stimato in 4mila 500 metri quadrati l'area oggetto di iniziale richiesta di cessione (via Rio Sparto/via Alento), mentre l'area del parco di Via 8 Marzo risulta di estensione inferiore e quindi peggiorativa”. Infine nessuna area alternativa sarebbe stata individuata per garantire quello spazio verde che il Pep, al contrario, prevederebbe e anche questo sarebbe un motivo di nullità dell'atto.

Il Tar nel merito ovviamente non si è espresso perché del ricorso si riparlerà, assicura l'avvocato Di Tonno, una volta che il progetto Asl ci sarà e si potrà dunque dare seguito a tutte le obiezioni sollevate. L'amministrazione come noto ha sempre sostenuto che alternative non ce n'erano e che quell'area era l'unica rispondente alle esigenze richieste dall'Azienda sanitaria locale laddove, ha sempre sostenuto, l'area di via Rio Sparto non sarebbe stata nella sua totale disponibilità e dunque incedibile per la realizzazione della Casa di comunità.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Tar respinge la richiesta di sospensiva per la costruzione della Casa di comunità Asl in via 8 marzo: serve il progetto definitivo

IlPescara è in caricamento