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Sabato, 27 Aprile 2024
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Finiti i lavori di potenziamento del depuratore: nel 2025 il completamento del Parco depurativo

Partiranno l'8 aprile i cantieri per altre due delle otto vasche di prima pioggia (due sono già in fase di realizzazione) del Parco depurativo, con il depuratore potenziato che entro fine anno sarà pienamente operativo. Il punto sul tema fatto con la presidente Aca Brandelli che sottolinea: "La Bandiera Blu ottenuta anche grazie al Dk15 operativo dal 2021"

Entro il 2025 Pescara avrà il Parco depurativo con le otto vasche di prima pioggia in funzione e l'ulteriore potenziamento del depuratore realizzato. A riferirlo è la presidente dell'Aca Giovanna Brandelli contattata da IlPescara per conoscere lo stato di lavori che, era stato annunciato, si sarebbero dovuti concludere a ottobre 2023. L'occasione per fare alcuni chiarimenti e il punto sull'effettivo andamento degli interventi.

I lavori conclusi in realtà riguardano il potenziamento del depuratore per il quale ora c'è da compiere l'ultimo passaggio e cioè quello della piena entrata in funzione, spiega. Per le vasche invece si va avanti e senza ritardi, precisa la presidente Aca, con i lavori per due di queste già partiti e altri due che prenderanno il via l'8 aprile. “A quel punto il cinquanta per cento dei cantieri sarà pienamente operativo” dichiara riferendo che nel 2025 il Parco sarà completato. A quel punto le vasche e il depuratore che lavoreranno in parallelo. Al di là degli annunci fatti nel tempo dunque, la realtà è che i lavori vanno avanti con tempi inevitabilmente lunghi (e previsti come riferisce la presidente) perché lunghi e complessi sono gli interventi da promuovere. 

Terminati le opere civili per il potenziamento del depuratore e l'importanza del Dk15 operativo dal 2021

Il punto lo abbiamo fatto con la presidente Aca Giovanna Brandelli dato che la fine dei lavori del Parco depurativo era stata annunciata dalla Regione per ottobre 2023. In realtà, afferma, i lavori cui si faceva riferimento erano quelli del depuratore con quelli del Parco nel frattempo iniziati per cui non vi sarebbe stato alcun rallentamento nel cronoprogramma previsto e per il quale, sottolinea, si seguono i dettami previsti a livello ministeriale.

Un intervento molto importante e che ha rappresentato un tassello fondamentale per l'ottenimento della Bandiera Blu, spiega Brandelli, è stato concluso nel 2021 ed è stata la realizzazione del Dk15, ovvero “un collare realizzato a destra e sinistra delle golene nord e sud e che intercetta gli scarichi abusivi. Erano tantissimi i fabbricati che invece di allacciarsi alla rete fognaria scaricavano direttamente in mare – spiega la presidente -, grazie a questo sistema vengono intercettati prima di poter arrivare in mare”, facendo sì in sostanza che lo stesso ci abbia guadagnato in qualità delle acque.

Quello del contrasto agli scarichi abusivi è stato dunque il primo passo di un percorso che ora punta alla “normalità” per poi concludersi con la capacità di “resilienza” e cioè l'avere un sistema di depurazione capace di affrontare senza problemi la gestione degli sversamenti  anche in presenza di fenomeni atmosferici particolarmente violenti e sempre più frequenti. L'8 aprile quindi partirà la realizzazione di altre due vasche di prima pioggia con, come detto, il primo cantiere che intanto va avanti. Questo significherà avere attivi, rimarca ancora la presidente, il 50 per cento dei cantieri.

Dall'8 aprile operativo il 50 per cento dei cantieri del Parco depurativo

“Compito delle vasche di prima pioggia – spiega Brandelli entrando nel tecnico – è quello di accantonare l'acqua quando ci sono piogge e sversamenti diretti al fiume al mare. Sono opere complesse perché prima di iniziare i lavori veri e proprio si deve procedere con le opere di scavo e i controlli dell'Arta per verificare eventuali contaminazioni dei terreni che se presenti richiedono anche una bonifica. Qualora cosi non fosse il terreno rimosso può essere riutilizzato portando a una ottimizzazione dei costi. Va anche fatta – precisa – la bonifica bellica come previsto dalla legge”. Le vasche sono un altro tassello fondamentale per avere una depurazione pressoché totale e stretto è il loro legame con quel depuratore per il quale i lavori di potenziamento sono finiti.

Lecito chiedersi perché, se le opere sono completate, non è ancora stata attiva la nuova potenzialità. In parte in realtà questa è già stata attuata, ma lo sarà a pieno regime entro fine anno assicura Brandelli.  “Bisogna collegare la nuova vasca e non è un lavoro semplice essendo il depuratore sempre attivo. Bisogna bypassare la vasca esistente e allacciarsi alla nuova trasformando la prima in vasca di sedimentazione. Una cosa che – ribadisce – sarà fatta entro l'anno e cui seguirà un ulteriore potenziamento nel 2025. A questo punto questo intervento e quelli delle vasche procederanno di pari passo:”

Le opere sono infatti interconnesse e destinate a lavorare in parallelo. Con i lavori fatti in sostanza il depuratore potenzierà la sua capacità di trattamento ed è un passaggio fondamentale per assicurare interventi significativi dal punto di vista ambientale. “Quando ci sono eventi importanti di pioggia che ormai con i cambiamenti climatici sono diventati sempre più estremi, c'è una montagna d'acqua che scorrendo nelle strade finisce nel sistema fognario (sia acque bianche che acque nere). Una quantità d'acqua che manderebbe in tilt il depuratore ed è una cosa che in passato è successa. Per evitare il blocco c'era un sistema di scolmatori che rompeva il flusso di ingresso per cui effettivamente non tutte le acque venivano depurate arrivando al fiume. Una procedura d'emergenza in sostanza utile a tutelare la capacità del depuratore”. L'obiettivo, con vasche e potenziamento del depuratore, è dunque quello di arrivare a un annullamento totale di questa procedura che già ora, precisa, è molto meno frequente per dei lavori che sul depuratore sono stati già fatto, spiega.

“Con il Parco depurativo e l'ulteriore potenziamento del depuratore si azzererà l'utilizzo degli scolmatori e saremo in grado quindi di azzerare qualsiasi sversamento abusivo o accidentale e anche di non avere problemi in presenza di eventi climatici estremi”.

Sarebbe dunque ormai ampiamente alle spalle il blocco determinatosi nel 2019 a causa di un contenzioso tra le ditte che quei lavori per il depuratore se li erano aggiudicati. Se il cronoprogramma sarà rispettato nel 2025 Pescara avrà dunque quel parco depurativo che si tradurrà in un importante elemento di tutela ambientale. “Un risultato possibile grazie all'allineamento tra Aca, Regione e Comuni”, sottolinea Brandelli ricordando che quello di Pescara è un depuratore consortile che serve anche San Giovanni Teatino e parte di Spoltore.

Per il contrasto all'inquinamento del fiume il discorso è più complesso

A Brandelli chiediamo infine se tutto il lavoro che si sta facendo è propedeutico anche a una nuova vivibilità del fiume Pescara, ma per il fiume il discorso, spiega, è molto più complesso. Certamente la costruzione del Dk15 ha la sua importanza, tiene a precisare la presidente Aca, ma è l'anello finale di un processo che deve partire a monte. Quello, come detto, evita di far arrivare gli scarichi abusivi o accidentali in mare, ma perché si possa tornare alla balneabilità del fiume il discorso cambia ed è un discorso questo che tiene a fare in qualità di ingegnere ambientale.

“La qualità delle acque del fiume non dipende solo dalle acque di scarico, ma anche dalla composizione dei sedimenti che restano nei fondali se non vengono dragati. Anche se i costi sono molto elevati la campagna di caratterizzazione andrebbe fatta con maggiore frequenza – dichiara – così da poter ripulire e bonificare spesso i fondali. C'è poi il tema delle acque sotterranee dove potrebbero esserci sorgenti inquinanti dovute ad esempio a serbatoio non perfettamente tarati o che arrivano da possibili rifiuti tombati magari negli anni '70. L'inquinamento del fiume va affrontato dunque da una molteplicità di punti di vista. Quando questi saranno tutti affrontati in modo congiunto allora si potrà arrivare a una definitiva soluzione”, conclude Brandelli.

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