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Lunedì, 29 Aprile 2024
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In pronto soccorso per un incidente stradale scopre di avere un grande tumore al rene, salvato con un'operazione complessa

L’operazione è avvenuta su un paziente di 56 anni nell'ospedale di Pescara: durante gli accertamenti radiologici per la valutazione del trauma, è stata riscontrata casualmente una patologia neoplastica

Una nuova storia di buona sanità proviene dall'ospedale "Santo Spirito" di Pescara dove un paziente di 56 anni è stato sottoposto a un intervento importante per la sua complessità, per la rimozione di un rene colpito da una massa tumorale di grandi dimensioni con infiltrazione neoplastica della vena cava.
L'intervento, come fanno sapere oggi dalla Asl, è stato eseguito lo scorso 30 novembre.

A occuparsene è stata l’équipe medico-chirurgica dell’unità operativa di Urologia diretta da Roberto Renzetti, coadiuvato da Dino Petrone, e dall’equipe di chirurgia vascolare diretta da Antonio Antico.

L’operazione è avvenuta su un paziente di 56 anni, trasportato in pronto soccorso in seguito a un incidente stradale. Durante gli accertamenti radiologici per la valutazione del trauma, è stata riscontrata casualmente una patologia neoplastica. «Il caso è stato particolarmente complesso e ha richiesto alta professionalità e collaborazione di professionisti di varie branche specialistiche», spiegato il dottor Renzetti, «e abbiamo scelto di rendere noto l’episodio a distanza di alcune settimane dall’intervento per verificare la ripresa del paziente e la risposta a un evento sanitario comunque traumatico. Paradossalmente quell’incidente gli ha salvato la vita: quando i sanitari, come da prassi, hanno infatti eseguito una Tac addominale con mezzo di contrasto, gli hanno riscontrato una "voluminosa massa del rene destro, di 13 centimetri x 8 centimetri x 8,5 centimetri, in presenza di infiltrazione neoplastica della vena renale omolaterale e della vena cava per 6 cm circa». 

Ovviamente tale riscontro ha imposto l’organizzazione in breve tempo di un intervento chirurgico di nefrectomia per asportazione della massa renale e trombectomia cavale, intervento eseguito da Roberto Renzetti e da Antonio Antico coadiuvati dall’equipe anestesiologica coadiuvata da Maria Rizzi e con Teresa Meo.

«Tale procedura», spiega ancora Renzetti, «consiste nell’asportazione dell’organo invaso dalla neoplasia e nella incisione della vena cava per consentire la bonifica dal trombo neoplastico. Durante l’intervento si è reso indispensabile l’utilizzo dell’emorecupero intraoperatorio e di emotrasfusioni a causa del sanguinamento compatibile con la complessità dell’intervento e degli organi coinvolti. Sebbene non siano sopraggiunte complicanze intraoperatorie si è ritenuto opportuno trasferire il paziente in terapia intensiva post-chirurgica dove è stata assistita dall’equipe di rianimazione diretta da Rosamaria Zocaro, per la stabilizzazione del paziente. La successiva degenza è avvenuta nel reparto di Urologia con decorso nella norma. Alla visita post-dimissione il paziente è apparso in buone condizioni cliniche, avendo recuperato in poco tempo una buona performance clinica».

La direzione aziendale soddisfatta per l’esito del complesso intervento plaude per l’ottimo lavoro interdisciplinare, si legge in una nota della Asl.

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