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Sabato, 27 Aprile 2024
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Nessuna emergenza idrica quest'estate, l'acqua ci sarà: le rassicurazioni dell'Aca

A riferirlo è il presidente della commissione comunale Ambiente Ivo Petrelli che ha audito la presidente dell'Azienda acquedottistica. Ora si pensa ai potabilizzatori per aiutare le aziende del concorso: presto un incontro anche con l'Ersi

Nessuna emergenza idrica nel 2023. L'annuncio è del presidente della commissione comunale Ambiente Ivo Petrelli che il punto lo ha fatto nel corso della seduta che ha visto la partecipazione della presidente Aca Giovanna Brandelli.

Se le condizioni meteorologiche hanno consentito la ricarica delle riserve idriche grazie al freddo e alla neve che penetrando del manto roccioso hanno rinvigorito l’alveo sorgivo, spiega Petrelli, ora per lui e per il consigliere comunale Alessio Di Pasquale è il momento di dotare Pescara di potabilizzatori per il riutilizzo dell'acqua depurata da usare per irrigare e per scopi industriali. Su questo, fa sapere, convocherà un incontro con Ersi e Aca per verificare se sarà i meno possibile farlo così da venire incontro, in caso di risposta positiva, alle difficoltà che si trovano ad affrontare tutti i produttori che fanno parte del Consorzio di bonifica.

Tornando all'estate 2023 Petrelli parla di un quadro, quello tracciato da Brandelli, “positivo rispetto agli anni scorsi”. “ Il 2020 e il 2021 sono stati gli anni peggiori sul fronte della disponibilità della risorsa idrica, con un biennio di siccità: nel 2020 la risorsa idrica aveva iniziato a ridursi per assenza di neve, condizione fondamentale per ricaricare i fossi. Contemporaneamente – ricorda - è esploso il ‘caso’ covid che ha determinato un sovraconsumo di acqua domestica del 20 per cento da parte degli utenti. Nel 2021 ad appesantire il quadro è stata l’assenza di pioggia per almeno sei mesi”.

“Quest’anno – prosegue Petrelli - c’è stata una netta inversione di rotta: come emerge anche dal sito dell’Autorità del distretto dell’Appennino centrale, se c’è una situazione di scarsità idrica a livello nazionale, nel subambito pescarese la scarsità idrica è nulla grazie alle condizioni meteorologiche che sono state assolutamente favorevoli. Ed è un dato estremamente positivo se pensiamo che il nostro territorio è privo dei potabilizzatori di cui invece avremmo assoluta necessità”.

Alta quindi l'attenzione sul decreto siccità numero 39 “che detta le norme per il ripristino degli invasi nei quali, dopo anni di assenza di manutenzione, si registrano cumuli di detriti che riducono la portata della risorsa idrica”, spiega Petrelli. “Grazie al decreto si apre la possibilità di riutilizzo di quegli stessi detriti, liberando gli invasi, e, una volta eseguiti gli esami di compatibilità ambientale, impiegando il materiale di risulta per la ristrutturazione degli argini o il ripristino delle cave. Allo stesso modo si potrebbe pensare a un utilizzo delle vasche di laminazione del fiume Pescara che servono per gestire le ondate di piena del fiume stesso: ora, se quelle vasche hanno parzialmente perso la loro forza dal punto di vista idraulico perché aprendo la diga foranea oggi il fiume ha uno sfogo naturale al largo, le stesse potrebbero essere utili come riserve idriche a uso irriguo”.

“Il risultato odierno – sottolinea - è il frutto della politica di razionalizzazione messo in piedi da Aca già dal 2016, innanzitutto con la riduzione della pressione sulle reti spingendo sull’installazione delle autoclavi nei palazzi, che ha significato anche una riduzione delle rotture delle condotte dunque una progressiva riduzione della dispersione dell’acqua. Oggi le riparazioni eseguite da Aca sono una media di 3-4 al giorno, ma a differenza che nel passato la società si è dotata di un sistema software gestionale che garantisce una mappatura sempre aggiornata delle rotture e delle relative riparazioni, quando su una stessa condotta si ripetono le riparazioni per tre o quattro volte a distanza ravvicinata Aca sa che deve intervenire con una sostituzione”.

“Infine – conclude il presidente della commissione ambiente - Aca oggi può fare affidamento su 15milioni di euro di investimenti fondi pnrr per la digitalizzazione della rete. Resta dunque il nodo del potabilizzatore che consentirebbe al Consorzio di bonifica il riutilizzo dell’acqua depurata dal depuratore di Pescara a uso industriale o irriguo”. Di qui la decisione di verificare a possibilità di installarli insieme ad Aca ed Ersi.

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