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Più assistenza sul territorio e meno pressione sui pronto soccorso: i sindacati chiedono le aggregazioni funzionali territoriali operative

È il progetto delle Aft operative quello che i sindacati dei medici di medicina generale porteranno al tavolo della Regione per chiederne l'immediata attivazione: presidi territoriali dove avere una prima assistenza completa per i codici bianchi e verdi, con la possibilità di fare sul posto esami e in caso di necessità, essere portati in ospedale

Migliorare il servizio di cura e assistenza attraverso le Aft (Aggregazioni funzionali territoriali) operative. Questo il progetto che i sindacati dei medici di medicina generale porteranno all'attenzione della Regione nell'incontro fissato per discutere del sistema del riordino della medicina territoriale che li vede coinvolti.

Un approccio sistemico che consenta di garantire le cure delle urgenze a bassa complessità nelle strutture territoriali, quello che propongono, che dovrebbe dare risposte cliniche immediate riducendo gli ingressi impropri in pronto soccorso così come i ricoveri impropri nel presidio di emergenza urgenza e riducendo anche le liste d'attesa dando la possibilità di fare subito gli esami più urgenti.

Quello delle Aft, spiegano le sigle sindacali, fanno parte dell'accordo collettivo nazionale e dunque possono essere immediatamente esecutive. I luoghi in cui attivarli potrebbero essere, spiegano ancora, negli ex distretti sanitari, vicino ai pronto soccorso e i punti di primo interventi o anche in strutture messe a disposizione dei Comuni. Luoghi che al di là di quali potrebbero essere siano distribuiti in modo capillare sul territorio, spazi sufficienti, in grado di servire anche la popolazione anziana delle zone interne così come i cittadini delle medie e grandi città. Un servizio ulteriore che non andrà comunque ad intaccare gli ambulatori dei medici di medicina generale, sottolineano nella loro proposta.

Un servizio quello delle Aft operative da garantire quindi con turni e grazie alla gestione della cartella computerizzataç turnazione che prevederebbe la presenza di medici di medicina generale e di continuità medica (guardia medica), medici di ruolo unico, personale di studio e infermieri con turni 8-14 e 14-20 più notturni, prefestivi e festivi. Obbligatoria l'adesione al progetto per i medici di ruolo unico. Si chiede quindi alla Regione di far sì che le nuove strutture siano dotate di tutte le attrezzature necessarie per la telemedicina e dunque capaci di garantire ecografie, elettrocardiogrammi, spirometria, trasmissione di immagini ad alta definizione. Nessuna distinzione sui pazienti: ogni medico assistito dall'infermiere, potrà intervenire sugli assistiti degli altri medici in quel momento non ti turno.

Questi quindi i servizi alla cittadinanza che gli Aft dovranno essere in grado di offrire: richiesta di visita, in sede o a domicilio, per sintomatologia o motivazioni, oppure richiesta di impegnative o ricette per farmaci ritenute inappropriate (nessuna visita e invito a rivolgersi al proprio medico curante); richiesta di visita rientrante nelle categorie “codici bianchi”, “codici verdi” (la

visita effettuata non prevede visite di controllo, al termine della stessa deve essere concluso il suo iter ed eventualmente può essere invitato a recarsi dal proprio medico curante); l’evidenza di casi non rientranti nelle categorie “codici bianchi”, “codici verdi”, (urgenze a media e/o addirittura ad alta complessità) dovranno tempestivamente essere trasferite nei pronto soccorso anche con l’ausilio del 118. Nel caso in cui sia necessario il trasporto in ospedale, specificano ancora i sindacati spiegando la idea progettuale, questo si potrà garantire con un'ambulanza senza medico a meno che la sua presenza non sia ritenta necessaria: in quel caso sarà chiamato il 118.

Ad avanzare la proposta delle Aft operative che sarà sottoposta al vaglio della Regione sono le seguenti sigle: Anpo, Aupi, Cipe, Cisl-medici, Fials, Fimp, Fismu, Nursind, Nursing-up, Simet, Simpef, Sinafo, Snr.

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