Assicurata la continuità terapeutica ai ragazzi autistici, l'Angsa: "Da Asl e Regione una risposta importante, siamo contentissimi"
La soddisfazione della presidente regionale dell'associazione nazionale genitori persone con autismo Alessandra Portinari, niente dimissioni per i pazienti della fondazione Oltre le Parole: "Con il dialogo si possono superare tutti gli ostacoli"
Nessuna interruzione del servizio: i 16 ragazzi e bambini autistici che da giovedì avrebbero dovuto smettere di frequentare la fondazione Oltre le Parole non avendo quindi più accesso alle terapie, continueranno il loro percorso e la soddisfazione della presidente dell'Angsa Abruzzo (Associazione nazionale genitori persone con autismo) Alessandra Portinari è totale.
Un risultato importante, con un accordo sottoscritto spiega e ottenuto grazie al dialogo e la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nella vicenda: l'Azienda sanitaria, l'associazione, la Regione e la fondazione. Un passaggio questo che tiene a precisare dicendosi pienamente soddisfatta del dialogo avuto proprio con la Asl e l'ente istituzionale.
“La cosa più importante è che si è affermato un principio sacrosanto: la priorità sono i ragazzi e le loro famiglie”. Famiglie che nei giorni scorsi hanno temuti per quello che sarebbe stato un vero e proprio stravolgimento per le vite dei loro figli e per le loro come alcuni genitori avevano avuto modo di raccontare a IlPescara.
Interrompere le terapie per questi ragazzi, come ci aveva spiegato anche una psicologa della fondazione che è anche rappresentante sindacale dei professionisti che vi prestano servizio, sono importantissime e interromperle può significare regredire oltre che assumere comportamenti difficili da controllare capaci anche, ci aveva detto il papà, di sfociare nell'autolesionismo.
Il caso era esploso a seguito della denuncia fatta proprio dall'Angsa sull'interruzione del servizio ormai decisa e che sarebbe stata determinata dalla scarsità del budget assegnato dalla Asl. Una scarsità su cui la replica dell'Azienda non era mancata laddove aveva sottolineato che i 630mila euro già messi a disposizione per il 2023 non potevano essere già finiti. Quello che però all'inizio era apparso uno scontro si è invece trasformato in un confronto capace di portare ad una immediata soluzione tanto che sul fronte budget, spiega ancora Portinari, “l'Azienda e la Regione hanno rassicurato: se dovesse verificarsi andando avanti una mancanza di fondi saranno ben favorevoli a sostenere la situazione”.
La risposta arrivata è stata dunque quella che si auspicava con l'Azienda che ha dunque confermato quanto aveva già sostenuto nelle sue puntualizzazioni e cioè che la priorità era quella di garantire un servizio che lei stessa eroga.
“C'è stata la piena disponibilità ad accogliere le richieste della fondazione – spiega Portinari parlando sia dell'incontro avuto con l'Azienda che la riunione tecnica che questa ha avuto con la fondazione e cui l'associazione è stata invitata a partecipare -. Ci saranno altri tavoli ed incontri, ma la priorità era dare continuità al servizio e il risultato è stato raggiunto grazie al contributo di tutti. Ritengo che sia stata una vittoria di Angsa, ma soprattutto delle famiglie che ogni giorno combattono per i loro ragazzi e che noi sosteniamo e continueremo sempre a sostenere”.
Non solo. Anche sul fronte liste d'attesa sono stati presi impegni importanti. “L'Azienda farà una ricognizione al fine di garantire l'accesso alle terapie a tutti coloro cui sono state riconosciute con l'Uvm con l'obiettivo di azzerare le liste. Vigileremo, ma sono davvero contenta: È la dimostrazione che quando c'è collaborazione e davvero la voglia di farlo, tutti gli ostacoli possono essere superati”.
Con l'accordo raggiunto e la garanzia della continuità terapeutica per i ragazzi si è di fatto data una risposta importante anche all'altro tema sollevato dalla Cgil che con una riduzione del servizio temeva anche una riduzione dei posti di lavoro all'interno della fondazione.