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Infermieri fuori sede inviano migliaia di e-mail alle Asl per chiedere i concorsi utili al rientro in Abruzzo

Gli infermieri chiedono l'attivazione del bando di concorso per mobilita extra regionale

Migliaia di e-mail inviate in due distinti momenti da parte di un gruppo di infermieri nel mese di agosto per chiedere un colloquio alle Asl abruzzesi e alla Regione Abruzzo.
La richiesta è quella di poter tornare a lavorare nella loro regione.

«Siamo già pronti nei prossimi giorni a partire con una nuova ondata di mail chiedendo un colloquio con le Asl abruzzesi e la Regione Abruzzo per farci tornare a lavorare a casa nostra», annunciano. 

«Siamo a segnalare una situazione molto brutta riguardante la sanità abruzzese che pensa solo a stabilizzare i precari non dando modo a chi ha già un contratto di lavoro a tempo indeterminato di poter tornare a casa», scrivono gli infermieri fuori sede, «la situazione concorsi è alquanto angosciante, nonostante già vincitori di posto di lavoro a tempo indeterminato siamo costretti a fare nuovamente concorsi per riavvicinarci ma puntualmente queste procedure vengono bloccate o ritardate. Le mobilità sono inesistenti da anni e i comandi vengono rifiutati dalle nostre aziende di appartenenza. La Regione Abruzzo non fa nulla a riguardo e sembra che gli "eroi del covid" siano solo i dipendenti a tempo determinato. A questa pioggia di mail nessuna risposta, tutto tace in un silenzio quasi imbarazzante che non ci permette di vedere la luce in fondo al tunnel. Siamo costretti a stare fuori casa e la nostra regione non ci vuole nonostante si pianga una carenza di personale da tanti anni. Il nostro ordine professionale non ci dà supporto, la stessa mail é stata trasmessa a tutti gli ordini provinciali abruzzesi che non hanno dato una risposta in nessun modo. Così come i sindacati che come tutti non ci danno riscontri. Questa mattina la risposta della asl di Teramo che esclude la possibilità di fare una mobilità extraregionale perché i posti vacanti sono riservati ai vincitori di concorso (lo stesso bloccato da ricorsi che verranno discussi a febbraio 2023)». 

Questo il contenuto della e-mail con la quale si chiede l'attivazione del bando di concorso per mobilita extra regionale: «Spettabile Regione Abruzzo e Asl abruzzesi, siamo un gruppo di infermieri dipendenti di Asl di varie zone d’Italia, con la presente siamo a richiedere di prendere in considerazione la possibilità di bandire un concorso per mobilità intra ed extra regionale per permetterci di poter tornare a casa. Purtroppo, da troppo tempo, i professionisti infermieri sono costretti ad allontanarsi da casa per avere la possibilità di un lavoro e sfuggire dal precariato che assilla la sanità abruzzese. Molti di noi, ormai da diverso tempo, vivono lontani da casa con la speranza di poterci tornare ma purtroppo ciò si scontra con le situazioni poco favorevoli della nostra regione.
Esaminando in dettaglio ciò che sta accadendo, prendiamo in analisi la situazione dei concorsi: Asl Avezzano Sulmona L’Aquila: concorso bandito con pubblicazione in GU 4 serie speciale concorsi n 52 del 07/07/2020 mai espletato e ormai da due anni non si hanno notizie. Asl Pescara: concorso bandito con pubblicazione in GU 4 serie speciale concorsi n 36 del 07/05/2021 mai espletato e ormai da quindici mesi non si hanno notizie. Asl Teramo: concorso svolto con prova unica in data 24/11/2021, graduatoria approvata con deliberazione n. 0970 del 24/5/2022 ma, per via dei numerosi ricorsi, è in stallo dato che il
documento, al punto 6 recita: “di rinviare a successivo atto l’assunzione dei vincitori in esito ai ricorsi giurisdizionali ancora in itinere”. I ricorsi, che dovevano essere discussi a luglio 2022, sono stati rinviati a febbraio 2023 ovvero a 9 mesi dopo la pubblicazione della graduatoria. Asl Chieti: concorso svolto il 21/04/2022 e non si hanno altre notizie, secondo l’ufficio concorsi si stanno ancora valutando i titoli di tutti i candidati. Contemporaneamente alle prove concorsuali, le asl stanno stabilizzando personale interno assunto con avvisi a tempo determinato (alcuni contratti non rinnovabili). Molti di noi hanno tentato vari modi per poter tornare a casa. I comandi sono bloccati dalle ASL di provenienza che non ci rilasciano i nullaosta. Le mobilità volontarie sono bloccate della asl abruzzesi che non le accettano. Tutti questi dinieghi sono estenuanti perché non si riesce a trovare una soluzione per tornare a casa. La stabilizzazione degli “eroi del covid” è la presa in giro più grande perché molti di noi hanno affrontato la pandemia distanti da casa e dagli affetti, hanno subito perdite di persone care senza poter stare vicino alla propria famiglia. Gli incontri tra sindacati e regione puntano solo a stabilizzare il personale ma, in pochi pensano che
permettere al personale fuori sede di tornare a casa è un valido modo per reclutare personale. In conclusione, chiediamo che la nostra richiesta venga accolta per permettere ai professionisti di poter lavorare senza la preoccupazione di dover essere a molti chilometri da casa».

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