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Tiboni (Premi Flaiano) sull'illuminazione della Stele dannunziana: "Il monumento offeso da una luce che nasconde lo sgretolamento"

Per la presidente la nuova illuminazione non solo non esalterebbe il valore artistico legato al teatro monumento dedicato al Vate, ma celerebbe anche le condizioni in cui versa

Il post del sindaco Carlo Masci con cui annuncia la nuova illuminazione della Stele dannunziana e rivendica il cambiamento portato al teatro dedicato al Vate dopo gli interventi fatti, non è passato inosservato alla presidente dei Premi Flaiano Carla Tiboni per la quale il monumento voluto per celebrare i cento anni dalla nascita di Gabriele d'Annunzio viene “offeso da una luce verde che ne oscura l'aspetto artistico e ne nasconde lo sgretolamento materiale”.

“Le polemiche politiche le lasciamo ai politici, certo è che il sindaco Carlo Masci ha perso una buona occasione per coltivare la memoria e parlare del teatro d’Annunzio e della sua storia. Il teatro, se non lo sa, è sempre stato un riferimento non delle 'notti dei pescaresi' ma della cultura cittadina ed abruzzese – scrive in una nota -. Grazie a persone come Giacomo Pierantozzi, Vicentino Michetti, Edoardo Tiboni e molti altri, nel 1963 è stato costruito un teatro sul cui palcoscenico sono sfilati i più grandi rappresentati della cultura ed artisti di fama mondiale”. Quindi il commento citato sulla luce verde che illumina la Stele e la domanda su dove sia la soprintendenza.

Il riferimento allo sgretolamento è alle note condizioni in cui versa il monumento in attesa di riqualificazione e su cui l'impegno a trovare i fondi, ha ricordato il consigliere Pd Marco Presutti sollevando critiche anche lui, è stato preso senza essere però fino ad oggi mantenuto. 

“Tutte le amministrazioni hanno permesso che il teatro convivesse con il degrado - incalza Tiboni -. Sino all’anno scorso 2022, l’organizzazione dei Premi internazionali Flaiano ha dovuto munire le sedie rosse scolorite ed indecenti di fodere per evitare danni agli abiti di artisti ed ospiti. Per non parlare dell’erba alta sotto la stele tagliata solo a ridosso della manifestazione, lo stato di abbandono in cui versa il ristorante posto sopra i bagni, i camerini che si trovano dietro il palcoscenico, privi di decoro e l’Auditorium Flaiano, scrostato da decenni e con l’acqua riversata nei bagni”, ricorda Tiboni. I lavori di riqualificazione del teatro, va detto, sono stati fatti quest'estate con quelli che hanno interessato proprio le poltrone che, per le tempistiche, hanno fatto scaturire a loro volte polemiche. 

Le critiche dunque tornano nuovamente protagoniste dopo l'annuncio della nuova illuminazione: “se vogliamo accontentarci delle apparenze - conclude Tiboni - godiamoci la copertina del libro, senza il contenuto”.

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