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Caos viabilità per gli autobus, le criticità rilevate dai sindacati: in viale Marconi male semafori, fermate e corsie preferenziali [FOTO]

Lo spirito con cui hanno portato al tavolo dell'assessorato alla mobilità le criticità è propositivo e il 18 ottobre ci si rivedrà con l'obiettivo di trovare soluzioni, ma per Faisa-Cisal della Tua, Filt-Cgil la Uiltrasporti e Fit-Cisl se alcuni problemi dipendono dagli automobilisti e le soste selvagge, altri dipendono dalle scelte fatte: male anche la ciclabile su corso Vittorio Emanuele II

Pescara non è una città a misura di trasporto pubblico locale e le criticità che ogni giorni gli autisti degli autobus devono affrontare vanno risolte. Se alcune hanno a che fare con la civiltà degli automobilisti, altre sono però riferibili alle scelte fatte dall'amministrazione con su tutte viale Marconi e la nuova ciclabile di corso Vittorio Emanuele II. Il punto è stato fatto, anzi lo si è iniziato a fare, in un incontro chela Faisa-Cisal della Tua insieme alla Filt-Cgil la Uiltrasporti e la Fit-Cisl, hanno avuto con l'assessorato comunale alla Mobilità, il comandante della polizia locale Danilo Palestini e i dirigenti Tua. Situazioni che hanno avuto conseguenze sulla qualità del servizio, sottolineano i sindacati.
Nel riconoscere la buona volontà dell'amministrazione ci sono situazioni in città in cui per un autista diventerebbe sostanzialmente impossibile non compiere infrazioni. Sei i tratti la cui viabilità, hanno rilevato i sindaci con un report dettagliato, ci si trova ad affrontare problemi quotidiani e di quei sei ben tre sono su viale Marconi.

Partiamo proprio da qui perché proprio questa, insieme al nuovo corso Vittorio, è la strada in cui i problemi rilevati riguardano le scelte fatte sulla viabilità che, nel caso specifico, oltre a non essere a misura di mezzo pubblico non è neanche a misura di disabile che gli autobus su viale Marconi, denunciano i sindacati, a quanto pare non possono proprio prenderlo almeno in alcune fermate.

Le criticità della viabilità in città: le foto dei sindacati

Semafori, corsie preferenziali e fermate degli autobus "vietate" ai disabili: tutti i problemi di viale Marconi

Sui semafori di viale Marconi c'è un problema: sono troppo indietro rispetto alle rotatorie, denunciano i sindacati. Questo comporta per gli automobilisti non avere contezza del se alle loro spalle sia rosso o arancione: la conseguenza per gli autobus e di non trovare la corsia preferenziale libera quando è il loro turno di passare e questo è un problema di efficienza, ma ancor più di sicurezza. La richiesta è quindi quella di posizionare un ripetitore semaforico più vicino all'incrocio così che gli automobilisti possano vedere chiaramente se possono o meno passare. “Nelle attuali condizioni di utilizzo nessun operatore di esercizio può garantire l’attraversamento delle rotatorie di viale Marconi in sicurezza”, chiosano i sindacati.

Le corsie preferenziali degli autobus sono un altro problema e in questo caso a crearlo il disagio sono soprattutto quelli che, nonostante parcheggi non ve ne siano, sostano proprio negli spazi riservati ai mezzi pubblici con questi che devono chiederne la rimozione e dunque aspettare, o invadere la corsia delle auto commettendo un'infrazione con possibili conseguenze fisiche e legali che ricadono sugli autisti. La richiesta, dunque, è quella di incrementare i controlli della polizia locale.

Altro problema quello delle fermate: sia in direzione nord che sud, in particolare in questo caso con riferimento a quella della zona stadio. Le banchine a nord sono larghe 115 centimetri e bastano a malapena, denunciano i sindacati, per ospitare la lunghezza di una sedia a rotelle. Si denuncia quindi non solo che un accompagnatore non potrebbe stare dietro ala stessa, ma che non vi è possibilità di appoggiare in sicurezza la pedana per consentire ai disabili di salire a bordo avendo questa bisogno di un appoggio minimo di 10 centimetri. “Di fatto l’incarrozzamento dei passeggeri in sedia a rotelle è impossibile su tali fermate e, salvo opere che consentano di allargare la banchina stessa, invitiamo il Comune ad assumere la responsabilità di questa situazione, ponendo della segnaletica che indichi con chiarezza l’impossibilità di utilizzo di tali fermate da parte degli utenti in carrozzina”.

Per quanto riguarda la fermata alla rotatoria dello stadio questa, spiegano le organizzazioni, “è attraversata tra la pensilina e la corsia preferenziale da un tratto di pista ciclabile ribassata rispetto al marciapiede ed allo spartitraffico fisicamente invalicabile. Ciò impedisce l’attraversamento all’utenza in sedia a rotelle e l’abbassamento della rampa da parte degli autisti”. In questo caso però una soluzione ci sarebbe e consisterebbe nel “rialzare per una adeguata lunghezza la pista ciclabile portandola all’altezza del marciapiede e dello spartitraffico come già avviene in molti altri punti della città”.

Troppo breve il giallo dei semafori con le videocamere per i mezzi pubblici

Dura solo 4 secondi il giallo dei semafori intelligenti installati in città. Il minimo di legge e dunque nessuna violazione, sottolineano i sindacati. Tuttavia il lasso temporale è troppo breve perché un mezzo pubblico riesca ad attraversare l'incrocio garantendo la piena sicurezza della viabilità e quest perché gli autobus, spiegano, sono “inerti per natura e obbligati per la tipologia di carico trasportato ad effettuare frenate molto dolci per evitare tragiche cadute tra i passeggeri; sempre per i motivi di cui sopra, in special modo i mezzi a metano, sono estremamente lenti nell’accelerazione”. La richiesta è di alzare il tempo a 7 secondi “consentendo così un utilizzo sicuro dell’apparato semaforico da parte di tutti i mezzi circolanti e non solo di quelli leggeri”.


La ciclabile di corso Vittorio Emanuele II

È stata appena realizzata la nuova pista ciclabile di corso Vittorio Emanuele, ma per gli autisti dei bus è un problema. In particolare lo è il tratto tra via Genova e corso Umberto I. “In questa porzione di corso dove già la larghezza della carreggiata è stata fortemente ridotta per la creazione degli ampi marciapiedi, l’introduzione della corsia ciclabile (di ampiezza di 113 centimetri) va di fatto ad obbligare i mezzi pubblici a restare dietro i velocipedi (che viaggiano in media a 10 chilometri orari) in quanto non sussistono le condizioni ambientali per poter effettuare sorpassi in sicurezza – spiegano ancora i sindacati - Considerando che suddetta strada è percorsa quotidianamente 960 volte dai nostri mezzi tra corse urbane e suburbane, l’incidenza del rallentamento che i velocipedi comportano si traduce in cifre considerevoli. Ci chiediamo se fosse la strada giusta su cui inserire questa tipologia di corsia ciclabile o se non sarebbe stato meglio costruire apposita pista ciclabile su parte dei marciapiedi, aumentando notevolmente anche la sicurezza dei ciclisti”.

Auto in sosta alle fermate degli autobus: i casi di via Galilei, via D'Avalos e via Sacco

Le altre situazioni denunciate, a cominciare da via Galieli, riguardano il mancato rispetto delle regole da parte degli automobilisti. Come è noto in via Galilei la segnaletica orizzontale che segnala la fermata del bus è stata rifatta. Ciò nonostante, denunciano i sindacati, le auto continuano ad occuparla così come continuano a sostare in doppia fila su via Nicola Fabrizio, anche all'altezza dell'incrocio con via Galilei. La manovra per passare prima nella stretta via e sbucare poi su via Fabrizi per gli autisti della linea 15 continua dunque ad essere problematica.

Situazione simile si registra in altre due strade: via D'Avalos e via Sacco. Sulla prima vige un divieto di sosta, sulla seconda anche quello di fermata. “Tali divieti sono costantemente non rispettati ed obbligano i mezzi pubblici a marciare in parte contromano invadendo la corsia di marcia opposta e nel caso di via Sacco, esponendo gli stessi al forte rischio di collisione essendo il tratto di strada in piena curva cieca”, denunciano le sigle. “Questo carico di responsabilità non può più essere posto sulle spalle degli autisti che per altro non hanno mai rilevato la presenza di forze dell’ordine che multassero o rimuovessero i mezzi sostati in divieto”, proseguono.

In tutti i casi si chiede quindi un maggiore controllo della polizia locale.

Una soluzione per evitare che si parcheggi alle fermate egli autobus

Une fenomeno “radicato” anche in altre zone della città quello denunciato dai sindacati: tanti, anzi troppi, quelli che lasciano l'auto in sosta negli spazi delle fermate dell'autobus.

“Cosi come adottato nel tratto di riviera tra la Madonnina del porto e la Nave di Cascella, la banchina avanzata impedisce di fatto ai guidatori di mezzi privati di parcheggiare sulla fermata e consente agli autisti di mezzi pubblici di effettuare fermate in sicurezza e di riuscire sempre ad incarrozzare utenti su sedia a rotelle”, concludono.

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