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Domenica, 28 Aprile 2024
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D'Alberto (Anci): "Comuni abruzzesi pronti ad accogliere i profughi ucraini"

Il presidente dell'associazione: "Creeremo rete di solidarietà", i giovani amministratori rispondono all'appello e aprono le porte a chi scappa dalla guerra

L'Anci in prima linea per dare assistenza e accoglienza ai profughi ucraini. Lo annuncia il presidente abruzzese Gianguido D'Alberto: i Comuni abruzzesi saranno parte attiva nel creare una rete organizzata per supportare chi oggi scappa dalle bombe. “Invitiamo a promuovere l’apertura di uno sportello sociale per la pace 'Solidarietà con l’Ucraina', per raccogliere le disponibilità per ospitalità di privati da mettere in campo, in collaborazione con i Comuni e ad organizzare una raccolta di cibi a lunga conservazione, medicine e beni di prima necessità da inviare in Ucraina, in raccordo con i canali umanitari che si stanno attivando anche tramite la protezione civile nazionale”, spiega l'Anci.

“L'Italia – sottolinea D'Alberto - come sancito dall’articolo 11 della Costituzione, ripudia la guerra ed è proprio nella scelta della parola ripudiare da parte dei padri costituenti che dobbiamo ripartire. Non è un semplice rifiuto, è qualcosa di più forte. E’ il frutto del dramma delle due guerre mondiali, che hanno mietuto vittime soprattutto in Europa, e dalle quali è nata l’Europa che conosciamo oggi. Un’Europa nata per la pace, nello spirito di una collaborazione tra i popoli che permettesse di superare frammentazioni, disuguaglianze, differenze e che oggi più che mai dobbiamo ritrovare. Perché il rischio è che al cessate il fuoco, che ci auguriamo possa avvenire oggi, non corrisponda una vera pacificazione. Nel chiedere un ritorno immediato alla pace e la ripresa della strada del dialogo – conclude il presidente Anci Abruzzo - e della diplomazia ci prepariamo nel frattempo ad accogliere i profughi, che fuggono da morte e distruzione”.

All'appello risponde l'Anci Giovani Abruzzo, guidata dal coordinatore e sindaco di Castiglione Messer Raimondo Vincenzo D’Ercole e dal vice coordinatore Giovanni Finoro. “La guerra in Ucraina - affermano congiuntamente – è un evento che inevitabilmente segnerà la storia europea e le vite di tutti noi. Una nuova guerra in Europa è l’ultima cosa che avremmo voluto vedere proprio ora dopo due anni di sacrifici durissimi per i cittadini italiani ed abruzzesi a causa della pandemia da covid-19.” “La maggior parte di noi, giovani amministratori d’Abruzzo è nata dopo il crollo del muro di Berlino – sottolineano -, quindi è estranea a queste logiche del passato che mettono in pericolo i diritti fondamentali dell’uomo per interessi puramente politici. Noi, che siamo sempre a contatto con le persone quindi abituati a mediare fra i diversi interessi dei cittadini, sosteniamo la diplomazia come metodo di risoluzione dei conflitti”. Da loro, quindi, tutta la disponibilità ad accogliere i profughi nelle comunità del territorio.

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