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Attualità Portanuova / Viale Guglielmo Marconi

Il comitato "Salviamo viale Marconi" alza la voce sulla questione dei lavori del Comune

Un comitato di protesta per aprire un tavolo di discussione con l'amministrazione comunale di Pescara. L'oggetto del contendere è la revisione dei lavori su una delle arterie più importanti della città. Secondo Fabio Pasetti, che fa parte del direttivo, "molte attività commerciali rischiano la chiusura, questa via diventerà una sorta di autostrada in centro cittadino"

Continuano a far discutere i lavori che hanno in oggetto una delle arterie più importanti della città di Pescara: viale Marconi. Il cantiere sta procedendo spedito per poter rispettare i tempi previsti, ma nel frattempo una parte dei residenti non gradisce né il progetto né la realizzazione. E nelle ultime ore si è anche costituito un comitato che ha un nome molto eloquente: "Salviamo viale Marconi". In questa prima fase, ci sono una trentina di aderenti al comitato.

Comitato così composto: Fabiana Tenerelli presidente, nel direttivo ci sono Franco Pasetti, Lucio Marinelli, Augusto Careni e Rosanna Masciarelli. La materia del contendere non è solo tecnica ma concettuale.

È Fabio Pasetti a illustrarci il punto di vista:

"Il comitato è aperto a tutte le figure, siamo sicuri che cresceremo in pochi giorni perché il problema interessa la collettività. Vogliamo far comprendere cosa accadrà sulla nuova Viale Marconi, è fondamentale per noi informare prima di ogni altra cosa".

Cosa rivendicate esattamente?

"Siamo completamente contrari ai lavori posti in essere dall'amministrazione comunale. Viale Marconi diventerà una strada di transito, con gravissime ripercussioni future anche sull'aspetto commerciale. L'amministrazione dice che sarà fondamentale per la sostenibilità del traffico pescarese, noi pensiamo l'opposto: cioè che questo progetto sia qualcosa di non adeguato ai tempi e che non sia nemmeno sostenibile. Quattro corsie, di cui due per autobus, e non si pensa minimamente a ciclisti e pedoni. Già adesso stanno avvenendo con frequenza diversi incidenti - ieri uno piuttosto brutto con un ciclista ferito seriamente in una rotatoria - e la situazione è destinata a peggiorare. Costruire un'autostrada all'interno della città non può che avere queste ripercussioni. Nelle rotatorie confluiscono due corsie, praticamente in una strettoia. I disabili sono stati praticamente dimenticati, solo due posti a loro riservati da piazza unione fino all'Agip vicino all'università. Anche l'associazione Carrozzine determinate ha fatto sopralluoghi nella zona e ha verificato le carenze del progetto, aggravate dalla pendenza delle isole di stazionamento, che diventano una trappola per chi è costretto alla carrozzina. E di fatto costituiscono vere barriere architettoniche".

Last but not least, i commercianti, che hanno una forte rappresentanza all'interno del comitato. Qual è la situazione?

"Non si tiene conto della categoria dei commercianti, mai nessuno ci ha richiesto un parere, anche solo per coinvolgerci in lavori che rischiano di stravolgerci la vita. Le 140 attività commerciali che operano oggi su viale Marconi rischiano la chiusura, nessuno si fermerà mai a fare acquisti in una strada che diventerà un'autostrada. Noi ci stiamo opponendo. La costituzione del comitato è solo il primo passo per poter chiedere spiegazioni ufficiali all'amministrazione".

Che cosa direte ai responsabili, se verrete ricevuti?

"Questo progetto è sostenibile solo sulla carta, abbiamo seri dubbi che un chilometro e mezzo di trasporto pubblico protetto rispetto a tutta la grandezza della città, possa avere un impatto sull'inquinamento e sull'utilizzo degli stessi mezzi da parte dei cittadini. D'accordo che questo progetto parte dall'amministrazione precedente con il piano di sviluppo sostenibile, ma sembra quasi che non ci sia stato nemmeno uno studio e un adeguamento dello stesso alle esigenze della città".

I prossimi step che avete in programma?

"Dobbiamo innanzitutto informare i residenti e i commercianti, ma stiamo anche valutando di presentare immediatamente un esposto per bloccare i lavori. Ci sono troppi punti critici, sia tecnici sia formali, che non rispondono alla fattibilità e alla concretezza che noi chiediamo".

Insomma, siamo solo all'inizio di una lunga querelle.

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