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I canottieri lasciano la sede storica: cent'anni impacchettati, ma la voglia è quella di tornare e continuare a vogare [FOTO-VIDEO]

Svuotato lo storico circolo "La Pescara" del lungofiume e il dispiacere è grande. Il presidente Di Bonaventura non lo nasconde, ma al futuro vuole guardare con positività e spera che una volta finiti i lavori venga riassegnato a chi lo ha fondato: intanto però serve una sede provvisoria o sarà impossibile proseguire con l'attività sportiva

Giorni difficili per il circolo canottieri “La Pescara”: cento anni di storia sono stati impacchettati e portati via dalla storica sede di via Spalti del Re e il dolore, non lo nasconde il presidente Umberto Di Bonaventura, c'è. C'è però anche il futuro cui guardare. Un futuro in cui l'auspicio è quello di tornare in quel luogo che tanta storia ha custodito e che come presidente onorario ha vantato, come noto, Gabriele D'Annunzio oltre che come socio onorario il primo prefetto di Pescara Emilio Severini. A testimonianza di quante ne ha viste anche un documento datato 4 ottobre 1946 e saltato fuori durante le operazioni di svuotamento: è l'elenco dei beni sottratti da un saccheggi delle truppe tedesche. 

Era il 24 giugno del 1924 quando questa incredibile avventura iniziò in quella che era poco più di una baracca di legno costruita da un gruppo di veri e propri pionieri che scelsero la banchina nord del fiume. Il 24 dicembre del 2022 da quella ex baracca divenuta nel tempo un circolo di riferimento tutto è stato portato via. La triste vigilia di Natale di un'epoca che finisce e che lascia per ora senza una casa i circa 150 associati tra atleti e staff di volontari che porta avanti con orgoglio questo sport in una città che un fiume ce l'ha e che l'Italia l'ha fatta sognare con gli indimenticabili fratelli Abbagnale nel Canottaggio e Antonio Rossi nella canoa solo per citare alcuni dei volti più noti.

La volontà è quella di trovare quanto primo una nuova sistemazione per rimettere le barche in acqua e per questo l'appello è a tutti coloro che sul fiume hanno uno spazio inutilizzato e adatto ad ospitare il circolo. Di Bonaventura è chiaro: dei lavori di ristrutturazione c'era bisogno, ma la città, aggiungiamo, ha bisogno anche dei suoi canottieri che di Pescara sono un pezzo di storia.

Come noto il complesso sarà oggetto di una importante riqualificazione promosso dell'amministrazione cui spetta la titolarità del demanio e che al circolo ha sempre rinnovato quella concessione. Quei cent'anni di storia grazie alla disponibilità di un imprenditore hanno per ora trovato un luogo dove essere custoditi. Un capannone all'interno del quale c'è tutto: dalle barche alle foto storiche fino agli attrezzi della palestra e i cimeli e i premi ottenuti.

“E' un po' come andare via dalla casa in cui sei cresciuto – dice a IlPescara Di Bonaventura -. Io lì ci sono cresciuto sin dagli anni '70 quando mi divertivo con il minibasket. Si può dire sia stata la prima polisportiva d'Abruzzo: c'erano la scherma, il nuoto, la ginnastica artistica e, ovviamente la canoa e il canottaggio. Stiamo cercando con le nostre forze una nuova sistemazione per riprendere al più presto gli allenamenti. La sede che abbiamo sotto il ponte del mare è piccola e soprattutto non adatta all'attività agonistica. Lì si può fare la scuola a chi inizia per insegnargli a stare in barca prima di approdare al fiume”.

Le operazioni si sgombero della storica sede del circolo canottieri La Pescara

Una uscita di scena che si spera temporanea e che significa anche l'uscita di scena della canoa e del canottaggio dal fiume Pescara, almeno per ora. Un finale che può e deve essere riscritto e che lascia la bocca amara ancor più in un anno che per gli atleti del cricolo è stato da incorniciare. “Siamo stati la prima società nella Coppa Caccialanza messa in palio dalla federazione dal 1923 e siamo stati la prima società ai campionati italiani di Coastal Rowing di Procida. Stavano iniziando anche dei progetti rivolti alle donne che si sono operate di tumore al seno. Una cosa che in realtà – spiega – avevamo fatto già di nostra iniziativa nel 2015 e che ora è un progetto nazionale. Dovevamo partire quest'anno con questo progetto e speriamo di portarlo avanti così come di avviare quello per il recupero dei minorenni detenuti in carcere e per il quale siamo in contatto con il ministero della giustizia. Sarebbero dovuti venire a fare attività da noi. Non dimentichiamo poi l'attività che portiamo avanti con le scuole: ai Giochi Studenteschi che abbiamo organizzato hanno partecipato oltre 1.500 studenti. Eravamo davvero una bella realtà e vorremmo continuare ad esserlo ecco perché se qualcuno ha uno spazio adatto a custodire le barche e che ci permetta di scendere in acqua chiediamo se ha voglia di ospitarci”.

Una nuova casa, insomma, la si dovrà trovare e l'auspicio di Di Bonaventura è che una volta riqualificata la zona lo spazio venga riassegnata dall'amministrazione al circolo. Una cosa è certa, i canottieri di Pescara non sono tipi che si arrendono e questo lo dimostra la storia. I bombardamenti del '43 che distrussero il ponte Risorgimento danneggiarono gravemente la struttura, ma i suoi soci la rimisero in piedi diventando protagonisti nelle competizioni italiane già negli anni '50. Stessa cosa avvenne nel 1959 quando ci fu la piena del fiume Pescara che si portò via il pontone in costruzione, la barca d'appoggio e tutta l'attrezzatura. Negli anni '60 quel circolo che abbiamo conosciuto fino ad oggi con negli anni '70 le gare di motonautica con i pescaresi che vinsero sia il campionato italiano che quello europeo. Altri risultati importanti arrivarono nei due decenni seguenti fino al 1992 quando una nuova piena mando in pezzi barche, piscina e rimessaggio. Ci si è rialzati anche quella volta portando di nuovo ottimi risultati alla città. Siamo certi che il circolo canottieri “La Pescara” tornerà presto a vogare con ancora più entusiasmo e che i suoi cent'anni di storia diventeranno molti di più.

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