Lavori in viale Primo Vere, Italia Nostra: "Tagliato un pino 'da conservare' e per le radici strappate un altro è caduto" [FOTO]
La sezione pescarese dell'associazione riapre la polemica sul cantiere riaperto sul lungomare sud: "Ci diranno che era rischio di caduta, ma il come si sta agendo dimostra che non c'è controllo né consapevolezza"
Finite le feste è ripartito il cantiere di viale Primo Vere e a risollevarsi sono anche le polemiche. Lunedì 15 gennaio, fa sapere Italia Nostra, un altro pino è stato abbattuto, mentre il 5 un altro è caduto e per l'associazione se è accaduto è per come i lavori si stanno portando avanti. Questo senza dimenticare che, denuncia, quello oggetto di taglio rientrerebbe tra quelli “segnati in progetto come 'da salvare': sono condannati dalle errate lavorazioni che proprio la nostra perizia agronomica denunciava”.
La perizia cui si fa riferimento è quella che Italia Nostra, insieme all'Archeoclub e l'associazione Ville e palazzi dannunziani, ha affidato all'agronomo Luigi Giannangelo con cui il tecnico ha anche stimato in 900mila euro quello che definisce un vero e proprio patrimonio in termini di valore ambientale, storico e economico.
“Oggi un altro pino è stato abbattuto in viale Primo Vere 14 – esordisce Italia Nostra -. Nel viale protetto di Pescara, assaltato da un progetto che chiamano di riqualificazione, oggi è stato abbattuto un albero che, ironia della sorte o malafede degli uomini, nello stesso progetto era definito come 'conservato'”, ribadisce.
“Il 5 gennaio un altro pino, tra quelli che si dovevano conservare, era caduto in viale Primo vere 20, mostrando a tutti la dura realtà: le radici strappate e recise – spiega quindi Italia Nostra -. Queste radici danneggiate ci raccontano una storia, e purtroppo anche quello che avverrà”.
L'occasione anche per ricordare che su quei lavori era stata proprio Italia Nostra a presentare un esposto alla forestale e, così come il centrosinistra, a sollevare il caso della mancanza dell'autorizzazione paesaggistica definitiva all'avvio del cantiere arrivata solo in un secondo momento.
“Gli abbattimenti dei lecci e delle tamerici di viale Primo Vere sono stati fermati da un esposto della sezione pescarese di Italia Nostra che ha dimostrato lo stato di salute di quegli alberi e il vincolo di legge che li tutela – incalza quindi l'associazione -. Si stava agendo al di fuori delle autorizzazioni e delle procedure corrette pur di trovare spazio a delle postazioni per i parcheggi”.
“Ma il cantiere, che è andato avanti nelle lavorazioni con i suoi manufatti grigi le vasche di cemento, l’asfalto, le basi per i marciapiedi), ha danneggiato inesorabilmente le radici del pino che è caduto il 5 gennaio”, chiosa. Ora il taglio con quel numero civico 14 che diventa “l'indirizzo di un albero storico in meno. Siamo certi che ci diranno – ironizza – 'era a pericolo caduta'. Succede così che vengano abbattuti anche gli alberi che erano segnati in progetto come “da salvare”: sono condannati dalle errate lavorazioni che proprio la nostra perizia agronomica denunciava”.
“Quanti alberi di quelli che siamo riusciti a salvare vedremo perire perché ruspe e benne hanno tagliato le loro radici e attaccato il loro spazio vitale? - si chiede quindi Italia Nostra -. Far avanzare un cantiere senza garantire le prescrizioni di legge come i Criteri ambientali minimi (Cam) prescritti per le pubbliche amministrazioni o il Regolamento del verde che lo stesso consiglio comunale si è dato vuol dire una cosa sola: non c’è controllo e non c’è consapevolezza del proprio agire; si provocano i danni che poi portano all’impoverimento della città”.
“Distruggere il patrimonio pubblico di una città – conclude la nota - non può e non deve far parte dei compiti di una amministrazione. Invece è proprio quello che sta accadendo”.
Simona Barba (Italia Nostra): "Pino caduto per un lavoro sbagliato, il taglio dell'altro è un ammissione di colpevolezza"
Simona Barba, componente di Italia Nostra, con un post interviene direttamente sulla questione parlando di "fantomatica riqualificazione" di viale Primo Vere. Parlando del pino caduto il 5 gennaio e che "si trovava nell'area del cantiere", sottolinea come "dalle foto effettuate si vede chiaramente la sbagliata lavorazione che ha portato il taglio delle radici e quindi l’instabilità dell’albero.