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Sabato, 27 Aprile 2024
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Uccide il suo cane a bastonate e martellate e poi lo seppellisce, la denuncia della Lndc: "Si tratta di un crimine"

Per la Lega nazionale per la difesa del cane quanto accaduto ad Alba Adriatica "è un crimine a tutti gli effetti"

«Si tratta di un crimine a tutti gli effetti».
Commenta così Piera Rosati, presidente della Lega nazionale per la difesa del cane animal protection, il caso del cane che sarebbe stato ucciso a colpi di bastone e martello da parte del suo proprietario per poi seppellirlo.

«Un gesto di una efferatezza e di una violenza inaudite», aggiunge la Rosati.

In base alla ricostruzione che la Lndc, «un uomo ha colpito più volte il proprio cane con un bastone e poi, siccome l’animale non moriva, ha deciso di finirlo a martellate. Subito dopo, ha scavato una buca in un terreno adiacente alla sua abitazione e l’ha seppellito lì. Questa scena degna di un film dell’orrore si sarebbe verificata in pieno giorno e persino davanti a testimoni, tanto è vero che una signora che avrebbe assistito al tutto si è subito preoccupata di allertare un’associazione locale che poi ha contattato anche le istituzioni. Infine, il cane è stato disseppellito dalla Asl che ha disposto l’esame autoptico. L’uomo si sarebbe giustificato dicendo che il cane era anziano e malato».

Poi la Rosati prosegue: «Si tratta di un crimine vero e proprio. Quest’uomo dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla Giustizia e noi saremo lì ad assicurarci che lo faccia e che venga punito di conseguenza, il nostro team legale ha già presentato regolare denuncia ai sensi dell’art. 544-bis per uccisione di animale. La pena massima è di due anni di reclusione, cosa che non si ottiene quasi mai e che comunque non rappresenta una punizione adeguata per chi si macchia di gesti così orribili. Per questo motivo, continuiamo a sostenere che le pene per i reati contro gli animali dovrebbero essere rese più severe e garantire davvero giustizia per chi subisce questa violenza. Personalmente sono anche parecchio scioccata dalla moglie dell’uomo che, stando a quanto riferito dai testimoni, sarebbe rimasta lì senza dire e fare nulla per fermare quell’esecuzione cruenta. Persone di questo tipo non hanno alcuna considerazione della vita altrui? Come si può rimanere inermi davanti a tanta crudeltà spietata? Daremo battaglia in tribunale affinché a questo povero cane venga restituita un minimo di dignità, quella che non ha avuto da chi pensava essere la sua famiglia». 

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