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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Botti di Capodanno, l'appello del Wwf Abruzzo: "Compiamo un passo di civiltà e smettiamola, sono dannosi per persone ed animali"

L'associazione stila una sorta di decalogo sul perché questa tradizione andrebbe abolita. I rischi maggiori li corre la fauna selvatica, ma anche per gli animali domestici è un problema e spesso sono le persone a rimanere ferite: bene le ordinanze dei Comuni, ma controllare è impossibile

Il Capodanno è vicino e il Wwf Abruzzo torna ad appellarsi a tutti i cittadini perché si eviti di sparare i cosiddetti “botti di fine anno” che sono pericolosi, sottolinea l'associazione, per gli uomini e per gli animali soprattutto selvatici, ma anche per quelli domestici.

Una sorta di decalogo quello stilato per spiegare perché andrebbero evitati a cominciare dal fatto che si tratterebbe di un gesto di civiltà, sottolinea il Wwf, dato che “il forte rumore di questi spari costituisce un grave disturbo per tante persone, ma soprattutto per gli animali domestici e selvatici, tra cui svariate specie di uccelli che a volte restano spaventati a morte”. Quindi la tutela degli animali. Un aspetto su cui si sofferma la delegata abruzzese Filomena Ricci. “Molte specie, anche quelle protette, sono estremamente sensibili al disturbo acustico, come uccelli, volpi, pipistrelli e altri piccoli e grandi mammiferi – spiega -. Chiunque ha un cane in casa, poi, sa bene il terrore che molti di loro provano per gli spari che iniziano dal pomeriggio del 31 e hanno il loro culmine alla mezzanotte”.

Il Wwf ricorda la moria di centinaia di storni a Roma di due anni fa ribadendo che ogni anno in Italia muoiono migliaia di animale a causa dei botti. Di questi circa l'80 per cento sono selvatici e si tratta in particolare proprio di uccelli, rapaci inclusi. Il rumore fa perdere loro l'orientamento e fuggono istintivamente rischiando di colpire un ostacolo a causa della scarsa visibilità. Altri abbandonano il loro dormitorio invernale come alberi, siepi o tetti e vagano al buio e non trovando altro rifugio muoiono per il freddo a causa dell’improvviso dispendio energetico cui sono costretti in una stagione caratterizzata dalla scarsità di cibo che ne riduce l’autonomia.

Particolarmente stressati e spaventati sono i gatti. Questo, spiega ancora l'associazione, è dovuto in particolare alla loro soglia uditiva infinitamente più sensibile di quella umana. Negli animali d’allevamento come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare addirittura l’aborto per trauma da spavento.

Se in tanti continuano a non rinunciare a sparare a fine anno fortunatamente, tiene a precisare il Wwf, sono sempre più le città abruzzesi che cercano di contrastare il fenomeno con apposite ordinanze che ne vietano l'uso, ma poi i Comuni non hanno il personale per effettuare controlli per cui queste ordinanze rimangono solo sulla carta. Tra queste città ci sono anche Pescara e Montesilvano con il sindaco di quest'ultima Ottavio De Martinis che l'ordinanza l'ha già firmata e il sindaco Carlo Masci che si appresta a farlo. L'occasione per ricordare anche esistono varie normative vietano l’inquinamento acustico in città e nelle aree protette anche per evitare incendi di boschi e aree verdi, “ma anche in questo caso la mancanza di controllo fa sì che queste disposizioni non producano gli effetti sperati”, chiosa il Wwf Abruzzo.

“Dovrebbe essere una questione di sensibilità ed educazione ambientale, più che un’imposizione – commenta Ricci -Dovremmo tutti cercare di essere più rispettosi degli altri e del mondo animale con il quale condividiamo il Pianeta: evitiamo di lanciare fuochi d’artificio, sparare petardi, mortaretti, razzi e altri artifici pirotecnici che spaventano e spesso provocano il ferimento o la morte di molti animali selvatici e domestici, aumentando peraltro l’inquinamento dell’aria delle nostre città con ulteriori sostanze chimiche”.

Dannosi dunque sotto più punti di vista, anche dell'inquinamento acusito e atomosferico con quest'ultimo cui i fuochi d'artificio contribuiscono, prosegue l'associazione, con l'emissione di particolato fine e di composti altamente pericolosi, tra cui metalli e perclorato d’ammonio. “A seconda della composizione delle polveri, possono essere immessi nell’aria metalli pesanti ed elementi pericolosi quali antimonio, bario, arsenico e altri con valori non trascurabili. Il fatto che siano in tanti a far ricorso ai 'botti' provoca un importante peggioramento della qualità dell’aria tanto che la notte di Capodanno si registra quasi ovunque nelle città un inquinamento, con particolare riferimento alla presenza di polveri sottili, superiore alle peggiori giornate di traffico veicolare. I fuochi poi generano anche rifiuti, soprattutto per quelli detonati in mare: l’alluminio, a contatto con l’acqua salata, può modificarsi e rilasciare sostanze nocive. Per non parlare della plastica che, ovunque, costituisce un vero pericolo per la biodiversità. Non utilizzare i botti sarà infine anche un segno di civiltà e sensibilità nei confronti di tutti coloro che, come vigili del fuoco, medici e infermieri – conclude il Wwf -, sono già tanto impegnati, anche in questi giorni di festa - ad aiutare chi è in difficoltà e che invece ogni fine anno devono intervenire per soccorrere persone coinvolte in incidenti da fuochi d’artificio”.

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