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In meno di 24 ore la Asl risolve il caso della bambina di 6 anni col nervo ottico infiammato, risonanza eseguita

La piccola è stata sottoposta all'esame già nel pomeriggio di ieri, giovedì 24 settembre, alle ore 16

La pronta risposta della Asl di Pescara non si è fatta attendere riguardo al caso della bambina di 6 anni con il nervo ottico infiammato che aveva urgente bisogno di sottoporsi a una risonanza magnetica per escludere problemi più seri.
La piccola è stata sottoposta all'esame già nel pomeriggio di ieri, giovedì 24 settembre, alle ore 16. 

I genitori infatti sono stati contattati dall'ospedale, e dal primario di Radiologia in particolare, Vincenzo Di Egidio, poche ore dopo la pubblicazione del nostro articolo.

Di Egidio si è reso disponibile, insieme a tutta l'azienda sanitaria locale, a risolvere rapidamente la questione e ieri pomeriggio è stata eseguita la risonanza magnetica sull'encefalo e sulle orbite, ovvero la parte interna degli occhi, che fortunamente ha rivelato un problema di non difficile risoluzione. 

Il problema era sorto per la non disponibilità del saturimetro amagnetico (che non subisce terazioni nel suo funzionamento con le radiazioni) ovvero lo strumento che serve a misurare l’ossigenazione del sangue: è utile per sapere se i polmoni riescono ad assumerne in quantità sufficiente dall’aria che respiri. Nei casi di sedazione è necessario per evitare che ci siano problemi durante l'esecuzione dell'esame. Il saturimetro amagnetico (che qualcuno ha erroneamente associato ai classici misuratori circa la presenza dell'ossigeno nel sangue) nel reparto di Radiologia dllo "Spirito Santo" non era disponibile ed è arrivato dal nosocomio di Popoli.

I genitori erano preoccupati dalla possibilità che la bambina avesse un problema più serio che solo la risonanza avrebbe potuto rivelare e dopo 2 settimane di attesa hanno deciso di rendere pubblica la vicenda. Del problema si erano accorti durante il normale controllo della vista fatto per il ritorno a scuola nel reparto di Oculistica, diretto da Michele Marullo che si è interessato in prima persona del caso. La conferma che si trattasse di un problema potenzialmente grave è arrivata dall'Oct ovvero dalla tomografia ottica a radiazione coerente. In parole semplici è una fotografia del nervo ottico che aveva confermato la presenza di un edema.

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